LA NORMA ANTI CRITICA DEL PD APPRODA SU “LA REPUBBLICA”

Il regolamento del Pd di Piacenza sul divieto di critica attraverso i social arriva anche sulle colonne del quotidiano La Repubblica. “Vietato cinguettare e postarema anche rilasciare interviste, se prima non sarà stata chiesta idonea convocazione del circolo di riferimento” scrive l’autore dell’articolo Valerio Varesi. Un tentativo di lavare i panni sporchi in casa che si scontra con l’indomabile mondo della comunicazione di oggi, si legge nel pezzo. Il segretario Gianluigi Molinari, intervistato sull’argomento, cerca di disinnescare la miccia.”nessun dogma, accettiamo la discussione, ma vorremmo invitare gli iscritti a riportare la dialettica in seno agli organi di partito”. Sarà, ma questo bavaglio alle critiche ha il sapore del metodo grillino. Molinari risponde:”non abbiamo nessun intento epurativo, accettiamo la critica e la discussione anche se ammetto che la forma scritta del regolamento è un pò secca e perentoria. Se la formulazione della norma fosse troppo rigida – conclude – potremmo anche cambiarla, do la massima disponibilità”.

Repubblica Pd

 

PD, BANDITA LA CRITICA SU MEDIA E SOCIAL

Bandito ogni “commento negativo e acostruttivo rivolto al Partito Democratico o ai segretari di Circolo, Unione Vallata o segretario provinciale tramite social network o altri mezzi d’informazione telematica e mediatica in generale” . È una parte dell’art. 29 Norme speciali per l’attività di partito approvato dalla direzione provinciale del 9 giugno. Una norma destinata a far discutere, se non altro perche mette in guardia gli iscritti dal rilasciare interviste o postare commenti negativi rivolti al PD o ai suoi dirigenti, con la concreta possibilità di essere deferiti al Presidente della Commissione di Garanzia. Le critiche sono ammesse solo dopo aver richiesto “idonea convocazione del Circolo di riferimento e affrontato e discusso le tematiche e gli argomenti che pongono l’iscritto in conflitto con il Partito stesso”. In altre parole significa che se un iscritto si sente di formulare una critica la deve prima comunicare al circolo di riferimento che deciderà se sarà il caso o meno di renderla pubblica?  Qualcuno potrebbe far notare che una critica, purche sia costruttiva, dovrebbe servire alla discussione e al confronto all’interno del partito stesso. Forse non è più così?

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NEO SEGRETARIO FILIPPINI:”MENO CONSIGLI COMUNALI E PIU’ DIBATTITO IN COMMISSIONE”

Ha partecipato solo a tre consiglio comunali ma si è già fatto un’idea su dove e come intervenire. Vincenzo Filippini è il nuovo segretario generale del Comune di Piacenza. Un incarico, cosiddetto a scavalco, nel senso che fino al 31 luglio prossimo Filippini manterrà la carica di segretario e direttore generale anche a Savona, comune nel quale si recherà due volte a settimana. Selezionato su oltre 50 candidati, Filippini ha preso visione della macchina amministrativa comunale delineandone “vizi e virtù”.

“Mi sembra una struttura molto organizzata – ha detto nel corso della sua presentazione – per la qualità dei servizi resi”. Dall’altro lato però in tre consiglio comunali il nuovo segretario ha firmato solo una delibera. Qualcosa lascia intendere che ci sia qualcosa da rivedere nelle tempistiche e nel regolamento. A domanda specifica Filippini risponde:”Meno sedute di consiglio comunale con interventi più brevi, l’ideale sarebbe portare a 1/3 il tempo di intervento a consigliere. Il grande del lavoro – ha spiegato – va fatto all’interno delle commissioni, quello è il luogo deputato a discutere, in modo anche più tecnico e specifico, degli argomenti, in modo che quando si arrivi in consiglio lo si faccia preparati”. Il segretario generale porta l’esempio di Savona: “il bilancio di previsione è stato approvato in due ore dopo il passaggio in sei commissioni. Nel 2013 nel comune di Savona si sono svolti 9 consigli comunali, a Piacenza 43”. I numeri parlano da soli.

L’occasione si prestava per chiedere a sindaco e segretario generale il risultato delle controdeduzioni inviate al Ministero delle Finanze dopo le ispezioni del mese del novembre scorso nel corso delle quali erano state riscontrate otto criticità. “Siamo in attesa del riscontro del ministero – ha detto Filippini – ma mi sembra corretto e doveroso sottolineare che a fronte di otto criticità sono stati evidenziati 25 apprezzamenti sul livello delle prestazioni di questo comune”.

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C’ERA UNA VOLTA LA PROVINCIA

E’ il consiglio provinciale degli addii. E’ l’ultimo consiglio provinciale prima dell’applicazione della Legge Del Rio che prevede l’abolizione dell’ente costituito da Presidente e Consiglio eletti dal popolo. Assente il Presidente Massimo Trespidi a causa di un grave problema familiare che gli ha impedito di partecipare all’ultima seduta. “Se gli sviluppi del problema familiare me lo consentiranno – si legge nel messaggio di Trespidi – è mia intenzione accompagnare la fase di prima attuazione della Legge De Rio assicurando efficienza amministrativa, piena funzionalità dell’ente secondo l’ordinaria amministrazione garantita dall’approvazione del Bilancio di previsione 2014”.

Denominatore comune degli interventi dei consiglieri la critica, neppure troppo velata,  alla Legge Del Rio in particolare rivolta ai presunti risparmi derivanti dall’abolizione delle Province.

Rammarico e amarezza bipartisan sono state le parole piu’ spese nell’ultima seduta di consiglio.

Da oggi si apre un periodo di transizione; la provincia chiude i battenti anche se formalmente resterà in carica fino al 31 dicembre 2014. Dopo quella data, sembra il caos a regnare sovrano.

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A PIACENZA SPUNTA UN NUOVO MOVIMENTO CIVICO

La presentazione ufficiale avverrà tra pochi giorni, ma le idee sono già ben chiare. A Piacenza nascerà un nuovo movimento politico. Tra i fondatori Marco Colosimo attualmente consigliere comunale della civica Piacenza Viva. “Sarà proprio un movimento  formato dai cittadini, cioè su basi civiche – ci ha confermato- non un partito. Oggi si propone come un cantiere aperto nel quale ognuno puo’ portare un contributo in termini di idee e di sviluppo per la città” . Riserbo invece sul nome e sul simbolo.

 

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AMMINISTRATIVE, CHI VA E CHI VIENE

Le amministrative che hanno coinvolto 34 comuni della provincia danno numerose conferme ma anche alcune novità. La più rilevate riguarda il comune di Castel San Giovanni conquistato da Lucia Fontana esponente del centro destra. Con 800 voti in più ha distaccato Alberto Leggi della civica Civiltà Castellana rappresentata anche dall’ormai ex primo cittadino Carlo Capelli.

Lasciano la guida dei comuni dopo un mandato Ettore Bossini a Cortebrugnatella, Enrico Croci a Morfasso e Danilo Dovati a Caminata e Massimo Poggi a Coli dove 10 anni torna Luigi Bertuzzi storico esponente della vecchia DC.

Riconferme sono arrivate per Giancarlo Tagliaferri a San Giorgio, Massimo Castelli a Cerignale, Claudia Borrè a Zerba, Antonio Mazzocchi a Farini, Anna Tanzi a Sarmato, Gianpaolo Fornasari a Pianello, Jonathan Papamarenghi a Lugagnano, Francesco Zangrandi a Calendasco, Ivano Rocchetta a Castell’Arquato, Francesco Rolleri a Vigolzone, Manuel Ghilardelli a Ziano e Franco Albertini a Pecorara.

A Bobbio dopo 5 anni torna Roberto Pasquali.

Comuni in rosa: Pontenure con Manola Gruppi, Patrizia Calza a Gragnano, Castel San Giovanni con Lucia Fontana, Sarmato con Anna Tanzi, Zerba con Claudia Borrè , Caorso con Roberta Battaglia, San Pietro in Cerro con Manuela Sogni (unica candidata).

Nei comuni di Travo, San Pietro in Cerro e Besenzone si è presentato solo un candidato. Tutti hanno ottenuto il quorum conquistando la poltrona di primo cittadino, sono: Ludovico Albasi a Travo, Manuela Sogni a San Pietro in Cerro e Luigi Garavelli a Besenzone.

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AMMINISTRATIVE. A CASTELLO VINCE FONTANA, CALZA A GRAGNANO, COPELLI A PONTE DELL’OLIO

Lo spoglio delle amministrative è cominciato alle 14 di lunedì 26 maggio.

Dopo poco più di un’ora sono arrivati i primi risultati: a Caminata il nuovo sindaco è Carmine De Falco con la civica Casa Comune che ha ottenuto 63.13% dei voti contro il 36.4% del primo cittadino uscente Danilo Dovati. A Cerignale confermato sindaco Massimo Castelli con il 73.33% dei voti. A Zerba Claudia Borrè è stata confermata primo cittadino con  66.07% delle preferenze. Ponte dell’Olio incorona Sergio Copelli della civica Insieme per cambiare il futuro nuovo sindaco con il 53.47% dei voti. Antonio Mazzocchi della civica Uniti per Farini è stato confermato sindaco di Farini con 81.81% dei voti. A Besenzone l’unico candidato alla poltrona di primo cittadino Luigi Garavelli ha raggiunto il quorum con la civica Per Besenzone. Ivano Rocchetta resta sindaco di Castell’Arquato con l’82.11% dei voti contro lo sfidante Fabio Salotti fermo al 17.8%. Riconferma anche per Franco Albertini a Pecorara che ha ottenuto il 61.55% dei consensi. A San Pietro in Cerro unica candidata Manuela Sogni che ha raggiunto il quorum conquistando la poltrona di prima cittadina. Manuel Ghilardelli confermato sindaco a Ziano con 66.16% dei voti. A Coli Luigi Bertuzzi con 39.52% segue a Massimo Poggi sindaco uscente ricandidato che si ferma a 29.12%. Lorenzo Burgazzoli è il nuovo sindaco di Piozzano con il 53.96% dei voti. Luigi Francesconi è stato eletto sindaco di Gazzola con il 63.89% dei voti. A Gossolengo trionfa Angelo Ghillani con la lista Insieme per Gossolengo che ottiene il 60.69% dei consensi. Giovanni Cavallini è il nuovo sindaco di Nibbiano con il 58.09% dei consensi. A Travo Ludovico Albasi unico candidato alla poltrona di primo cittadino ha ottenuto il quorum. La lista Ottone Libera con il candidato Federico Beccia ha ottenuto il 54.47% dei voti. Anna Tanzi ha vinto la corsa a tre per il comune di Sarmato con il 39.96% dei consensi. A Vernasca è Giuseppe Sidoli a conquistare la poltrona di primo cittadino con il 60.11% dei voti. Francesco Rolleri è stato riconfermato per il secondo mandato sindaco di Vigolzone con 62.44% dei consensi. Un’altra riconferma a Lugagnano dove Jonathan Papamarenghi è sindaco per il secondo mandato con il 63.87%, contro il 36.12 di Gianni Copelli. Stefano Gnecchi con la civica Partecipazione e Cambiamento ha conquistato il comune di Cortebrugnatella ottenendo il 48.12%. A Rivergaro Andrea Albasi ha vinto la corsa a quattro con il 47.25% dei voti. Una donna alla guida del comune di Caorso con Roberta Battaglia che ha ottenuto il 40.24% dei voti. Patrizia Calza è il nuovo sindaco di Gragnano con il 60.08%. Davide Zucchi è il primo cittadino di Alseno con il 46.86% dei voti grazie alla civica Progetto Alseno. Roberto Pasquali torna alla guida del comune di Bobbio con 47.70% delle preferenze. A Calendasco Francesco Zangrandi vice la corsa a quattro con il 33.96%. Paolo Calestani vince a Morfasso con il 39.48% delle preferenze.  A Pianello Giampaolo Fornasari bissa con il 57.96% dei voti. Comune in rosa anche a Pontenure dove ha vinto Manola Gruppi con il 55.83% delle preferenze. Secondo mandato per Giancarlo Tagliaferri alla guida del comune di San Giorgio che ha ottenuto il 53.87% delle preferenze. A Podenzano vince la continuità con Alessandro Piva che ottiene il 44.82%. A Castel San Giovanni, il comune al voto più popoloso della provincia, il primo cittadino è Lucia Fontana che ha vinto la corsa contro Alberto Leggi Civiltà Castellana e Roberto Ceruti Vivere Castello.

ELEZIONI COMUNALI

 

EUROPEE, A PIACENZA PD PRIMO PARTITO CON 45,40%. M5S SI FERMA AL 16,96%

A scrutini terminati Piacenza e provincia sono in linea con il risultato nazionale. Il PD si conferma il primo partito con il 41.23%, M5S 18.30%, Forza Italia 17.80%, Lega Nord 10.32%, Fratelli d’Italia 4.07%, L’altra Europa con Tsipras 3.20%, Nuovo Centro Destra 2.65%, Italia dei Valori 0.51%.

Anche a Piacenza il Partito Democratico sfonda con il 45.40% dei voti, Movimento 5 Stelle 16.96%, Forza Italia 15.55%, Lega Nord 8.21%, L’altra Europa con Tsipras 4.26%, Fratelli d’Italia 3.92%, Nuovo Centro Destra 3.15%, Verdi 0.97%, Italia dei Valori 0.59%, Scelta Europea 0.63%, Io Cambio 0.30%, Svp 0.16.

Il dato dell’affluenza per le europee in provincia di Piacenza è del 65.63%. Il comune con la più alta affluenza è Caminata dove ha votato l’85.77%, seguito da Besenzone con il 77.37% a Piacenza ha votato il 60.64% degli elettori. L’affluenza più bassa si è registrata a Bettola con 43.50%

Per le comunali l’affluenza è del 71.36%. Caminata è stato il comune con la maggiore affluenza 85.21%, la più bassa Morfasso con il 38.45%.

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ELEZIONI EUROPEE, URNE CHIUSE ALLE 23, AFFLUENZA SUPERA IL 60%

La prefettura sta eleborando i dati per il definitivo sull’affluenza alla chiusura dei seggi.

Alle 19 il dato relativo all’affluenza è del 49,47% per le europee e del 55,65% per le amministrative. Cortebrugnatella è il comune dove si è registrata la maggiore affluenza per le europee con il 67,7% mentre Piozzano quello con la più alta percentuale di votanti per le comunali con il 67,2%

Nell’election day il primo dato è quello dell’affluenza: alle ore 12 ha votato il 22,77% degli elettori per le europee, per le amministrative comunali che riguardano 34 comuni della provincia il dato si attesta al 23.36%.

Per le amministrative Il comune con la più alta percentuale di votanti alle ore 12 è Caminata con il 40,47%, la percentuale più bassa invece si è registrata a Morfasso dove ha votato il 14,95% degli aventi diritto.

Per le europee l’affluenza più alta si è registrata sempre a Caminata  con il 40% mentre la più bassa a Cerignale con il 15,7%.

I seggi aperti fino alle 23 di domenica 25 maggio.

 

elezioni