FOTI, FRATELLI D’ITALIA: “CHIEDIAMO SCUSA A PIACENZA”

“Ci scusiamo con la città di Piacenza che non meritava le prime pagine e le notizie dei telegiornali per una notizia di questo tipo, al centro di una vicenda che si è consumata quasi tutta al di fuori del nostro territorio. Sento il bisogno di scusarmi con il sindaco di Piacenza, con i partiti e i movimenti che appartengono alla coalizione perché non meritano quanto e accaduto”.

Sono le parole di Tommaso Foti, parlamentare di Fratelli d’Italia, fino a poche settimane fa consigliere comunale. Al suo fianco l’assessore Erica Opizzi, il capogruppo Filippo Bartolini e i consiglieri comunali, nella conferenza stampa il giorno dopo l’arresto di Giuseppe Caruso.

Voglio anche dire che sono stato sollecitato più volte a intervenire – ha proseguito Foti -e non l’ho fatto perché sulla vicenda la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha parlato subito, e quando interviene lei non è necessario aggiungere altro. Io non sono abituato a scappare e non siamo abituati a scappare, io rispondo guardando negli occhi. Davanti a un fatto del genere non mi andava di mandare uno dei soliti comunicati. Siamo anche noi parte offesa”.

E sull’inchiesta ha aggiunto: “Il Procuratore della Repubblica di Bologna ha detto che la politica è esclusa da questa vicenda, e tuttavia ho letto cose urticanti e diffamatorie contro di noi”.

“Non abbiamo difficoltà a dire – ha aggiunto – che non avremmo mai immaginato di trovarci in questa situazione. Giuseppe Caruso è una persona che conosco da anni, ma non è cresciuta alla mia ombra”.

E ancora senza tanti giri di parole, ha ammesso: “Questa vicenda ci tira addosso un Tir, anche 10 Tir di guano che non ci meritavamo”.

ARRESTO CARUSO: OGGI I CITTADINI COSA SI ASPETTANO?

E’ un colpo duro da riassorbire, forse per sempre. Piacenza è stata ferita e con lei ogni cittadino che, fino a ieri , si è cullato nell’illusione di essere “pulito”. Eppure quelle indagini pesanti che scoperchiano i clan legati alla mafia, quelle che nessuno vorrebbe mai sentire nella propria città, sono arrivate anche qui. Ancora più grave, mi permetto di scrivere, se le indagini riguardano un esponente pubblico della realtà politica. Perché la figura del presidente del consiglio comunale dovrebbe essere super partes, sì proposta da un partito, ma garante della correttezza e della legalità.

I capi d’imputazione per Giuseppe Caruso sono associazione mafiosa e truffa aggravata perché avrebbe aiutato alcune aziende ad ottenere finanziamenti europei nell’ambito dell’agricoltura in modo illecito. Sarebbe stato, insieme al fratello Albino anche lui arrestato, in costante sinergia con in vertici del clan Grande Aracri Francesco e Salvatore.

Oggi i cittadini cosa si aspettano? E’ questa la domanda a cui occorre dare una risposta. Se lo chiedessero a me risponderei: senso di responsabilità. Da parte del diretto interessato, dimettendosi dalla carica di presidente del consiglio comunale, e anche della politica. Sì perché, benché i fatti contestati risalgano al 2015 precedenti alla carica rivestita nel 2017, Caruso ha comunque rivestito un ruolo istituzionale. “Non c’entra nulla con l’inchiesta il ruolo politico che ricopre ora” ha detto il procuratore Amato. Un concetto che ha sottolineato anche il sindaco Barbieri nella nota diffusa a fine giornata “Ribadiamo la totale estraneità dell’amministrazione e del Comune di Piacenza da questa vicenda, per cui non accettiamo alcun tipo di bassa speculazione politica, e valuteremo ogni azione a tutela del buon nome e della trasparenza dell’attività dell’Ente”. Tutto vero, ma un uomo che veste un ruolo pubblico lo rappresenta sempre, con coerenza e senso di responsabilità, altrimenti perché sarebbe lì?

Per questo anche la politica deve prendersi le sue responsabilità e ammettere di aver sbagliato. I cittadini non si prendono in giro; solo così forse ci si può rialzare e ripartire.

ASSOCIAZIONE MAFIOSA E TRUFFA AGGRAVATA. LE ACCUSA PER CARUSO E IL FRATELLO ALBINO

Non si fanno attendere le reazioni da parte della politica piacentina in merito all’arresto del presidente del consiglio comunale Giuseppe Caruso accusato dagli investigatori di appartenere al gruppo criminale Grande Aracri di Cutro e di aver favorito una truffa, nella sua veste di dirigente delle Dogane, per ottenere fondi dall’Unione Europea. Associazione mafiosa, truffa aggravata ed estorsione sono le pesanti imputazioni della Procura di Bologna ai danni di Giuseppe Caruso che è stato arrestato e condotto in carcere. I reati contestati risalgono al periodo precedente all’elezione di Caruso a Palazzo Mercanti con Fratelli d’Italia e la successiva nomina (del luglio 2017) a presidente del consiglio comunale di Piacenza.

Il capogruppo del PD Stefano Cugini chiede un consiglio comunale straordinario “per un confronto collegiale sui prossimi passi concreti e per avere le dovute garanzie che nessuna azione dell’Ente sia mai stata a rischio di condizionamento per le vicende oggetto di indagine. ci limitiamo a sperare in un immediato passo indietro di Giuseppe Caruso dalle sue cariche di Presidente e consigliere, a tutela sua e dell’Istituzione che fino a ieri sera ha rappresentato, su cui al momento incombono nubi e interrogativi che sconquassano la quotidiana amministrazione della cosa pubblica piacentina”.

La segreteria provinciale del Pd la definisce un’ “umiliazione per la nostra città, duro colpo per credibilità amministrazione Barbieri. Mantenendo fermo il principio della presunzione di innocenza fino a prova contraria è chiaro che, il ruolo istituzionale importante ricoperto da Caruso, risulta incompatibile con le ombre sollevate dall’inchiesta e assesta un duro colpo alla credibilità dell’Amministrazione Barbieri e della maggioranza che la sostiene oltre che, anche sul piano nazionale, su una forza politica, Fratelli d’Italia, verso la quale forse in modo troppo affrettato sono confluite personalità di spicco della politica piacentina. Al di là di facili strumentalizzazioni dobbiamo prendere atto delle macerie che il governo locale ha fatto di questa città e della debolezza del Sindaco a farvi fronte”.

I parlamentari e eurodeputati del M5s chiedono “l’avvio della Commissione d’accesso prefettizia presso il Comune di Piacenza”. Il MoVimento 5 Stelle di Piacenza chiede le dimissioni immediate del presidente del Consiglio – sottolineano i pentastellati locali – e ricorda le iniziative messe in campo in favore della legalità, non da ultimo l’incontro sulla ‘ndrangheta con Stefania Ascari, componente della Commissione Antimafia”.

MAXI OPERAZIONE CONTRO LA ‘NDRANGHETA: ARRESTATO GIUSEPPE CARUSO, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI PIACENZA

C’è Giuseppe Caruso, presidente del Consiglio Comunale di Piacenza esponente di Fratelli d’Italia, tra gli arrestati su ordine della Dda di Bologna nell’operazione Grimilde. Tra le sedici ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse c’è anche il boss Francesco Grande Aracri, oltre ai figli Salvatore e Paolo. Francesco Grande Aracri, già condannato per associazione mafiosa, viveva a Brescello, in provincia di Reggio Emilia.

Una maxi inchiesta che segna un altro duro colpo alla ‘ndrangheta in Emilia: settantadue indagati, cento perquisizioni, sequestro di beni per diversi milioni di euro. Oltre 300 poliziotti sono entrati in azione nelle province di Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Piacenza e Crotone, per eseguire le misure ordinate dal Gip del capoluogo emiliano.

Secondo le accuse Caruso, grazie al suo ruolo di funzionario dell’Agenzia delle Dogane, sarebbe stato parte integrante dell’organizzazione criminale.

MARCO BELLOCCHIO TORNA A BOBBIO PER FARE CINEMA

Sarà Marco Bellocchio a dirigere Fare Cinema, il corso di alta specializzazione in regia cinematografica a Bobbio dal 25 luglio al 10 agosto. In concomitanza al Bobbio Film Festival, dal 27 luglio al 10 agosto, torna anche quest’anno il seminario residenziale di critica cinematografica, giunto alla decima edizione; un percorso formativo articolato in laboratori, lezioni, seminari.Tutte le info su www.fondazionefarecinema.it

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TU S.EI M.ERAVIGLIA, FORZA E SORRISO IN PASSERELLA

Per una sera sfileranno con abiti da sogno, accompagnate dalla musica e della letteratura nella cornice quasi fiabesca dei chiostri di Santa Maria di Campagna.

Tu S.ei M.eraviglia, la sfilata evento di sensibilizzazione sul tema donna e sclerosi multipla, nata dal progetto di Francesca Salotti quest’anno alla seconda edizione, è in programma domenica 9 giugno ai magnifici chiostri di Santa Maria di Campagna da cui si accede dal convento dei frati minori.

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RAJAPACK: PRIMO PREMIO MIGLIOR E-COMMERCE

Rajapack, azienda di Castel San Giovanni, si è aggiudicata il primo premio nella categoria Servizi all’ottava edizione di Netcomm E-commerce Award, il premio dedicato all’eccellenza italiana nel commercio elettronico.

Il riconoscimento è destinato alle migliori aziende e realtà italiane di e-commerce che si sono sapute distinguere per livello di innovazione del modello di business, grado di evoluzione tecnologica, efficacia della relazione con il cliente e altri elementi caratterizzanti la loro presenza online.

Rajapack, la filiale italiana del gruppo RAJA, specializzato nella distribuzione di materiali per imballare, proteggere, sigillare, etichettare e spedire, concentra il suo successo in un modello di business multicanale, che moltiplica le occasioni di contatto per il cliente, che può scegliere il
canale che preferisce tra cataloghi cartacei, contact center, chat, personale commerciale sul territorio e sito e-commerce.

In Italia dal 2006, Rajapck conta 80.000 clienti; il fatturato ha segnato un aumento del 18% rispetto al 2017. Il sito e-commerce ha contribuito a questo risultato registrando una crescita del 14% rispetto all’anno precedente.

“Senza dubbio – ha dichiarato Lorenza Zanardi, direttore di Rajapack Italia – l’e-commerce ha contribuito in modo determinante alla crescita del nostro business. Nel 2007, quando abbiamo lanciato il nostro sito web, rappresentava solo il 12% del nostro fatturato; ora raggiunge oltre il
35% ed è in costante crescita. Per noi il sito è sinonimo di reattività e flessibilità – ha concluso il direttore Zanardi – e questo premio conferma che è per noi priorità strategica investire nel settore digitale”.

PLACENTIA HALF MARATHON: LA PIOGGIA NON HA FERMATO LA FESTA

Hanno corso 21 kilometri e 97 metri sotto il diluvio, con un freddo che in pochi ricordano se non altro per essere all’inizio di maggio.

Ma nonostante le condizioni meteo decisamente poco invitanti i 1200 atleti si sono presentati alla partenza e con quella determinazione e tenacia propria dei runners hanno portato a termine la gara.

Il terzetto che si è aggiudicato il podio è tutto kenyano: Kiptoo Josphat Chumo è il re di questa edizione 2019 che ha tagliato il traguardo dopo solo 1 ora, 3 minuti 34 secondi; Sul secondo gradino del podio Kipkorir Roncer Konga, con un tempo di un’ora 4 minuti e 17 secondi, al terzo posto Benard Kipkorir, con un’ora, 4 minuti e 36 secondi.

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NEL 2020 LA NUOVA SEZIONE ROMANA A PALAZZO FARNESE

Verrà inaugurata nei primi mesi del 2020 la sezione romana permanente nei sotterranei di Palazzo Farnese, dove è stata ospitata per 3 mesi la mostra dedicata ad Annibale che ha chiuso con 26 mila visitatori.

E’ proprio qui che si snoderà il museo permanente, lungo i sotterranei della cittadella viscontea. I lavori di recupero sono incominciati nel settembre del 2017 terminati per la mostra di Annibale. Grazie al contributo europeo la sezione romana è una realtà sempre più vicina per Piacenza dove troveranno spazio in apposite vetrine una serie di opere mai esposte che per l’occasione torneranno definitivamente da Ferrara, Parma e Bologna

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FABRIZIO ARZANI, RACCONTA LA SUA STORIA A DI PROFILO

Fabrizio Arzani, piacentino, creatore e insegnante di vfx ed effetti speciali è l’ospite della nuova puntata di Di Profilo.Nel 2011 comincia l’esperienza all’estero a Londra dove si laurea presso Escape Studios.
Una storia appassionata quella di Fabrizio che nel 2011 ha lasciato Piacenza per raggiungere Londra dove ha iniziato a studiare e formarsi. Su definisce un ragazzo con un carattere ruvido, in realtà è uno diretto, di quelli che non te le mandano a dire. E si apprezza proprio per questo.
“Se lo rifarei? Certo, ma è stata dura e vi spiego perché”.

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