DOSI SULL’ORDINANZA CHE FA DISCUTERE: “LO HA DECISO IL CONSIGLIO COMUNALE”

Fa discutere e non poteva che essere così. L’ordinanza che obbliga i proprietari dei cani a pulire la pipì con acqua divide i piacentini, a dire la verità sono più coloro che la criticano. La notizia ha fatto il giro dei siti nazionali e anche di alcuni tg. Tanto che il sindaco Dosi sulla pagina Facebook ha deciso di scrivere come è nata l’ordinanza che punisce i proprietari inadempienti, con una multa salata, forse un pò troppo, fino a 500 euro. Nel suo post il primo cittadino racconta che è stato il consiglio comunale, praticamente all’unanimità, a votare a favore dell’ordinanza su mozione di due consiglieri. Il post si chiude ricordando che gli interventi e le contravvenzioni verso le forme di inciviltà, soprattutto quelle umane aggiungiamo, sono previsti all’interno del Regolamento di polizia urbana e convivenza civile del Comune. Tant’è, ma la polemica certo non finisce con questo post, anzi a giudicare dai commenti arrivati dopo pochi minuti dalla pubblicazione, prosegue all’impazzata.

Ecco il testo del post del sindaco Dosi:

Non so se è il caldo estivo o l’affannosa ricerca giornalistica estiva di notizie da ombrellone, ma l’ordinanza sulle deiezioni liquide canine sta avendo reazioni curiose. Tutti i giorni ci occupiamo a tempo pieno di tutti i problemi che attraversano una media città italiana, dall’emergenza abitativa e lavorativa, alla tenuta dei servizi alla persona, alle opportunità di lavoro da offrire ai giovani, alla promozione culturale e sportiva, fino ai problemi minori, come appunto la pipì dei cani. Oggi, intorno a questa ordinanza, si è concentrata l’attenzione (nella sezione “notizie di costume”) di radio e testate giornalistiche nazionali. La notizia rilanciata dal sito di Repubblica, pure in presenza di temi rilevanti come Grecia ed Iran, ha raccolto, finora, 29.200 “mi piace” e 11.400 condivisioni. Non mi prendo la briga di andare a leggere i commenti che, immagino, saranno di segno diverso ed opposto. Ho letto invece i commenti che mi sono pervenuti direttamente. Anche di contenuto diverso. Dal sostegno incondizionato alle reprimenda di diverso tipo: ci sono problemi ben più importanti, perchè i cani sì è gli immigrati no (?), ma guardi in che condizioni è il quartiere Roma, è vergognoso che un sindaco si occupi di questi temi con tutto quello che succede in giro, vivo in Canada ma quando torno a Piacenza voglio essere libero di portar fuori il mio cane senza dover avere una bottiglietta d’acqua, si scordi il mio voto alle prossime elezioni ecc.
Nessuno però mi ha chiesto come è nata l’ordinanza. E allora ve lo racconto io.
Nei mesi scorsi due consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti ed Erica Opizzi, hanno presentato una mozione con la quale chiedevano un provvedimento che obbligasse i proprietari di cani alla pulizia delle deiezioni liquide dei loro animali. La mozione è arrivata in consiglio, brevemente discussa e approvata, se ricordo bene all’unanimità, dal consiglio comunale. Da lì nasce l’ordinanza, un atto dovuto a fronte di un voto di consiglio. Gli uffici hanno perso una mezzoretta per redigerlo e il sottoscritto tre secondi per firmarlo. Gli interventi e le contravvenzioni verso gli altri atti di inciviltà (compresi quelli degli umani a due zampe) sono già previsti e contemplati all’interno del “Regolamento di polizia urbana e convivenza civile”. Tutto qui.
Un semplice atto per tentare di ricordare che il senso civico, che oggi gode di scarsi consensi, si costruisce anche dalle piccole cose.

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SAIPEM, GIROMETTA: “CORTEMAGGIORE E’ LA STORIA DEL GRUPPO”

Lo scambio epistolare risale all’inizio di luglio, quando il primo cittadino ha chiesto all’amministratore delegato un incontro per chiarire la situazione dell’azienda. Stiamo parlando della Saipem di Cortemaggiore che da un anno e mezzo a questa parte ha drasticamente ridotto il numero dei lavoratori. La preoccupazione c’è, è innegabile, anche se dall’azienda arriva la conferma, attraverso una nota che “non è in atto nessuna chiusura del laboratorio di saldatura di Cortemaggiore.“ e questo è bene precisarlo. Ma se i contratti interinali non vengono rinnovati e, ad oggi, i dipendenti fissi specializzati sono solo sei, qualche domanda occorre porsela. “Nella lettera – conferma il sindaco Gabriele Girometta – si legge l’attaccamento al nostro territorio è vero, ma a me avrebbe fatto piacere incontrare un rappresentante dell’azienda. Tra le righe si legge anche che la trattativa è condotta su un piano sindacale con i lavoratori. E’ dallo scorso autunno che parlando con le maestranze abbiamo riscontrato il primo malcontento – spiega – commesse in calo e contratti interinali non confermati”.

L’azienda risponde “l’interruzione del rapporto di lavoro con parte dello staff interinale di Cortemaggiore va ricondotta al ridotto volume di commesse conseguente al negativo scenario di prezzo del petrolio”. E allora se Saipem resterà a Cortemaggiore, lì dove la fondò Enrico Mattei, quali numeri e quale peso avrà? “Quello che più preoccupa – spiega il sindaco – è che l’azienda possa essere trasferita in Romania e quindi il sito di Cortemaggiore in parte dismesso. Se qui rimanesse solo qualche dipendente fisso, sarebbe come chiudere l’azienda”. Quello che molti temono infatti è che lo stabilimento, conosciuto nel mondo per essere il migliore a livello di tecnologie nella realizzazione di gasdotti e oleodotti e rivestimento tubi, venga trasferito in parte in Romania. Queste immagini, fornite da alcuni lavoratori che qualche settimana fa si erano radunati fuori dai cancelli, mostrano i trasferimenti di container e macchinari in partenza.

“Noi siamo la storia del gruppo, il museo del gruppo – dice Girometta orgoglioso – se ci fosse un trasferimento all’estero sarebbe una perdita importante”. Le rassicurazione sulle sorti dell’azienda arrivano anche dal Sottosegretario all’Economia Paola De Micheli che fa sapere, in un nota dell’inizio di luglio, che “Non è in atto alcuna chiusura del laboratorio di saldatura della Saipem di Cortemaggiore, anche i nuovi vertici dell’azienda confermano la volontà di mantenere produttivo il sito. In questi mesi ho mantenuto un rapporto costante con la dirigenza Saipem – aggiunge – e insieme stiamo lavorando per un consolidamento della presenza dell’azienda e alle prospettive di crescita del polo formativo di Cortemaggiore. In questo contesto – scrive il sottosegretario –  i ripetuti falsi allarmi e le voci infondate di chiusura del centro di saldatura non sono certo di aiuto a questa strategia di rilancio”.

Dal canto suo il sindaco spera che tutto rimanga così come è e che, anzi, il rilancio di cui si parla sia effettivo. “Ci sono ancora molti pionieri che lavorarono con l’azienda ai tempi d’oro; si vuole puntare sull‘oil and gas, bene ma facciamolo concretamente, supportando seriamente le aziende del territorio, altrimenti che rimaniamo a fare? “ si domanda con un sorriso amaro.

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ECCO LA NUOVA LPR VOLLEY, “INTERVENTO DI CUORE E SENSIBILITA’ “

Guido Molinaroli, Adriano e Stefano Arici e Roberto Pighi. Questa è al nuova compagine societaria, la nuova Lpr Volley. All’ultimo secondo la squadra di volley maschile piacentino è stata iscritta alla Serie A1 grazie ad un accordo tra i tre soci che si sono così ripartiti le quote: Roberto Pighi, amministratore delegato – presidente onorario il 40%, LPr il 40% con Adriano Arici presidente onorario e Guido Molinaroli con il 20% che mantiene la carica di presidente. La squadra, appunto, si chiamerà Lpr Volley se non arriveranno nuovi sponsor. “Abbiamo creato una società non legata ai proventi degli sponsor ma a persone che possono dare un futuro solido” ha spiegato un Guido Molinaroli emozionato per l’esito degli incontri che si sono susseguiti a ruota nelle ultime 48 ore. Il clima è disteso alla sala stampa del Palabanca è disteso e anche un pò festoso grazie alla presenza dei tifosi che come sempre hanno seguito da vicino tutte le vicissitudini societarie biancorosse. “Due settimane fa mi ha chiamato il sindaco – ha spiegato Pighi – per rifermi che il Copra era davvero in difficoltà e quanto fosse importante per Piacenza. Solo pochi giorni fa ho incontrato Molinaroli per la prima volta; è stato un intervento di cuore e sensibilità e restiamo aperti a qualunque altro intervento da parte di imprenditori piacentini”. “Abbiamo salvato la squadra all’ultimo secondo – ha ribadito Stefano Arici – ora i giocatori potranno giovare tranquilli e sereni non come l’anno scorso. Andiamo tutti nella stessa direzione”. Presente anche l’assessore allo sport Giorgio Cisini che ha lanciato un’idea: “il Palabanca è patrimonio del volley italiano, ho immaginato che diventi patrimonio delle società sportive piacentine che vi operano”. Anche Zlatanov ha seguito la conferenza stampa e al termine ha annunciato che anche la prossima stagione vestirà la maglia piacentina di quella che, da quest’anno, sarà la Lpr Volley. “Non ho preso in giro nessuno . ha detto Zlatanov – ho preso tempo e alla fine sono stato premiato, orgoglioso di restare per il 13 esimo anno a Piacenza”.

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KAMLALAF, AL VIA IL VIAGGIO DELLA SOLIDARIETA’

Non è da tutti decidere di dedicare parte del proprio tempo alla solidarietà entrando davvero in contatto con quelle popolazioni che si trovano in condizioni di difficoltà. Al di là delle retorica o del buonismo. Il progetto Kamlalaf, giunto alla settima edizione sostenuto dall’assessorato alla Politiche giovanili del comune in collaborazione con Svep, si propone di promuovere l’incontro e la solidarietà tra Nord e Sud del mondo e di offrire ai ragazzi occasioni di crescita come persone e come cittadini. Per preparare la partenza, ogni anno il gruppo dei giovani che hanno scelto di vivere questa avventura, partecipa durante la primavera al corso di formazione “In Viaggio con Erodoto”, centrato per lo più sulle fondamentali competenze di carattere relazionale, mentre il viaggio di conoscenza all’estero si svolge nel periodo estivo, per incontrare altre vite, altre storie e confrontarsi con propri coetanei. Tra le mete dell’edizione 2015 ci sono Perù a cui sono stati destinarti i volontari di Progetto Mondo Mlal accompagnati da Danila Pancotti, Sengal per il gruppo Associazione Diaspora Yoff accompagnato da Ismaila Thioune e Bosnia per il gruppo della Caritas Diocesana accompagnato da Francesco Millione.

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REGGI, DEMANIO: “SINDACI PRESENTATE PROGETTI DI QUALITA’ SUGLI IMMOBILI”

L’elenco si allunga. Oltre al Palazzo della Prefettura, alla caserma dei Carabinieri di viale Beverora di proprietà della Provincia, alla caserma Nino Bixio del complesso del Laboratorio Pontieri, si aggiunge anche l’ex Ospedale Militare. Questi ultimi due immobili demaniali passeranno al comune di Piacenza secondo modalità di acquisizioni differenti. Il complesso in cui rientra la caserma Nino Nixio attraverso il federalismo culturale così come è avvenuto per Palazzo Farnese nel dicembre scorso; l’ex Ospedale Militare di viale Palmerio invece seguirà la procedura dei Fondi Invimit in attesa di proposte di valorizzazione da parte di privati. E’ stato il Direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi ad illustrare ai sindaci, ma anche alle associazioni di categoria presenti, i modelli e le prassi, spesso poco conosciute, di un agire congiunto finalizzato a sottrarre dal degrado e a dare nuova vita agli immobili pubblici suo territori. “E’ un’occasione unica quella che abbiamo – ha detto l’ex sindaco di Piacenza – per non lasciare in abbandono immobili che possono tornare alla città grazie agli investimenti sia pubblici che privati. Per l’ospedale militare utilizzeremo la procedura fondi Invimit a cui si potranno aggiungere investitori privati”. Una volta entrati in possesso degli immobili, soprattutto gli enti locali dovranno sapere riempire questi enormi contenitori, dare loro una destinazione d’uso pubblica e socialmente rilevante. Una partita importante e per nulla scontata, a questo proposito Reggi lancia un appello ai sindaci: “Presentate progetti di qualità”.

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START CUP 2015, ECCO I PRIMI TRE PROGETTI CLASSIFICATI

Volt, By-entO e B-Healthy: sono i nomi dei primi tre progetti vincitori della Start Cup Emilia Romagna 2015, la business plan competition regionale affiliata al PNI – Premio Nazionale per l’Innovazione, che ha visto in prima fila, per il territorio piacentino, Piacenza Expo ed il Comune di Piacenza, con la partecipazione della Camera di Commercio di PiacenzaI primi tre progetti classificati per la sezione di Piacenza, oltre ad accedere alla successiva fase della competizione regionale denominata “Tech meeting”, si sono aggiudicati i premi della sezione piacentina del concorso che consistono in premi in denaro, spazi messi a disposizione delle start-up a condizioni agevolate e nella possibilità di sfruttare una convenzione favorevole per l’accesso al credito. Il vincitore della competizione della sezione piacentina Volt è un progetto che promuove lo scooter sharing e che è stato presentato da un gruppo di studenti della Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Piacenza. Il secondo classificato (“By-ento”) è un’idea d’impresa che mira all’utilizzo degli insetti per la valorizzazione delle produzione agricole ed è stato anch’esso sviluppato all’interno dell’Università Cattolica di Piacenza, grazie ad una proficua collaborazione tra studenti, ricercatori e neo-laureati delle Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali e di Economia e Giurisprudenza. Il terzo progetto è B-healthy e riguarda una app per scopi di diagnosi medica e dietologica promossa da un gruppo di studenti del Liceo “Respighi”.

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BISOTTI: “ENTRO IL 2015 IL LABORATORIO PONTIERI PASSERA’ AL COMUNE”

Entro la fine dell’anno, o forse anche un paio di mesi di prima se si otterrà la concessione anticipata, il Comune entrerà ufficialmente in possesso del Laboratorio Pontieri, tanto per intenderci una porzione di superficie da 39 mila metri quadrati che comprende la Caserma Nino Bixio di Piazza Cittadella che affaccia su viale Maculani e il campo Daturi. Una concessione che arriva grazie al via libera della Difesa al Demanio. Ora la palla passa agli enti territoriali, in particolare al Comune che dovrà proporre, in tempi brevi, un piano di valorizzazione con nuove funzioni, un progetto convincente e ben confezionato che possa colpire positivamente i soggetti coinvolti nella concessione applicando le norme del federalismo culturale, come è avvenuto, lo scorso dicembre, per Palazzo Farnese. L’amministrazione ha davanti tre obiettivi: in primis i servizi scolastici con una nuova palestra ad uso delle scuole vicine; l’ampliamento del comparto museale con il museo della meccanizzazione agricola per cui la Camaera di Commercio sta lavorando ad una bozza progettuale e un mix tra social housing e servizi ludico sportivi ricreativi. “Ora occorre elaborare i progetti definitivi e e le coperture economiche finanziarie attraverso un piano di valorizzazione – ha sottolineato l’assessore Silvio Bisotti – dettagliato che sottoporremo al Demanio e al Ministero dei Beni Culturali. Riteniamo che entro la fine dell’anno entreremo in possesso dell’area, se non prima con una concessione anticipata”.

Un primo passo decisamente importante per il trasferimento completo del Laboratorio Pontieri alla città Piacenza che pensato in termini progettuali, tra un paio di anni al termine della giunta Dosi, andrà a trasformare il volto della parte nord della città. All’interno di questo vasto perimetro vengono compresi anche il parcheggio di Piazza Cittadella, la chiesa del Carmine, via del Guazzo. Una trasformazione, oggi difficile da immaginare, ma che potrebbe cambiare una parte della città, per certi aspetti il biglietto da visita di Piacenza per chi arriva da Milano.
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CASO CARBONEXT, NASCE IL COMITATO DI AGRICOLTORI “AMBIENTE RURALE”

Anche il Comitato Ambiente Rurale chiede di entrare a far parte della prossima Conferenza dei Servizi sul Carbonext. Freschi di costituzione, i 50 membri del neonato comitato provengono dal mondo agricolo e si sono costituiti proprio per essere partecipi di un dibattito che finora, a loro dire, non li avrebbe coinvolti a dovere. Si tratta di un gruppo traversale di agricoltori della val d’Arda, gran parte di loro non è neppure iscritta ad associazioni di categoria; l’obiettivo è proprio quello di avere voce in capitolo in una questione che in realtà coinvolge anche il mondo agricolo, in particolare per quanto riguarda l’analisi dei terreni. In più da ieri sul sito della Provincia di Piacenza sono state pubblicate le controdeduzioni della Buzzi Unicem in risposta agli studi e alle osservazioni condotti da Legambiente e dai comitati ambientalisti. La giunta di Lugagnano ha deliberato, su proposta del sindaco Jonathan Papamarenghi, la richiesta di partecipazione allargata alla prossima Conferenza dei Servizi per i portatori di interesse, come recita l’art. 15 della VIA. Per portati di interesse si intendono associazioni, categorie e comitati fino ad oggi escluse dalla Conferenza dei Servizi. L’invito del primo cittadino è che anche i comuni di Castell’Arquato e Morfasso facciano la stessa cosa. La prossima Conferenza non è ancora stata fissata, ma presumibilmente doverebbe svolgersi entro la fine di luglio.

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PIACENZA SOLIDALE AD EXPO 2015: RACCOLTE 82 TONNELLATE DI CIBO IN UN ANNO

I n Piazzetta Piacenza oggi si è parlato cibo invenduto, sprechi e recupero di risorse. Il minimo in un  luogo, l’Expo, il cui tema principale è il nutrimento con tutte i suoi contrasti e le sue contraddizioni. Il Progetto Piacenza Solidale è stato il protagonista della giornata alla quale ha preso parte anche il vescovo di Piacenza Mons. Gianni Ambrosio, il presidente della Caritas Giuseppe Chiodaroli, il direttore dell’Unione Commercianti Giovanni Struzzola e il sottosegretario Paola De Micheli. Nato nel 2008, il progetto ha raccolto nel 2014, 82 tonnellate di derrate alimentari che hanno consentito l’erogazione di 58.000 pasti alle persone in condizioni di disagio sociale per un valore complessivo di 215.000 euro. Piacenza Solidale nasce nel 2008 quando l’Unione Commercianti di Piacenza e la Caritas decidono di unirsi, insieme al Comune e alla Provincia di Piacenza, al Rotary Club, alla Fondazione Piacenza e Vigevano, all’Ausl, a Iren e a Sol.Co. per dare vita, di concerto con le aziende produttrici e la grande distribuzione, a un circuito che recuperi i beni alimentari freschi rimasti invenduti per destinarli alle mense che si occupano di assistere le fasce più svantaggiate della società e combattere lo spreco di cibo. Nel 2012 sono state raccolte 98 tonnellate di cibo, nel 2013 la quantità è scesa a 81 tonnellate – calo in parte dovuto alle promozioni sui cibi in scadenza operate da alcuni supermercati – mentre nell’ultimo anno sono stati raccolti 82.357 kg. Il valore complessivo di donazione è salito dai 177.871 euro del 2013 ai 215.290 del 2014.

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GRATTACIELO DEI MILLE: UN LIBRO, UNA APP E UNO SGUARDO AL FUTURO

Arrivata a Piacenza quattro anni fa, dopo aver vissuto tra Roma, Milano e Buenos Aires, è rimasta colpita dal fascino del Grattacielo dei Mille. Una piccola città nella città, a cui mai nessun piacentino prima d’ora aveva rivolto la sua attenzione in modo così particolare. Ci ha pensato l’architetto Patricia Ferro, argentina, arrivata a Piacenza un pò per caso, ma che qui ha deciso di restare. E soprattutto di studiare la storia di uno simboli della città, dalla sua costruzione fino alla ristrutturazione del 2003. Non solo, il Grattacielo, nel quale abita una piccola grande comunità di 300 persone poche famiglie ma molti liberi professionisti dei più svariati campi, è stato visto anche proiettato nel futuro. Tantissime nozioni racchiuse in un libro, oltre che cartaceo, anche multimediale, nel quale si racconta, ad esempio, che la riqualificazione è stata affidata a due architetti non piacentini, che i giardini margherita erano, in origine, l’area verde privata della villa adiacente. “Ci sono andata a vivere per caso – racconta l’architetto Ferro – e mi sono innamorata della città vista dall’alto. Ho iniziato a fare le ricerche e ho iniziato a conoscere i condomini pensando, con loro, ad un futuro sostenibile con questo edificio”. Il libro analizza anche l’impatto ambientale e sociale dell’edificio, proponendo una serie di azioni e progetto realizzabili per ridurne l’impatto ambientale e i costi di gestione; attraverso la promozione di una economia della condivisione e l’introduzione di innovazioni tecnologiche e gestionali, appare possibile coniugare l’uso delle risorse e l’abbattimento della CO2, così facendo il grattacielo diverrebbe uno Smart & Green Building in linea con i principi promossi dall’Unione Europea. “E’ un libro un pò particolare – spiega Ferro – progettuale, nel quale propongo idee da realizzare”. Tra i condomini si è creata una vera rete di condivisione e partecipazione: il fumettista di Dylan Dog Giovanni Freghieri ha prodotto alcune illustrazioni nelle quali il Grattacielo e Palazzo Farnese si raccontano dall’alto della loro imponenza. La start up XNOOVA, con Antonio Curedda, si è occupata di creare una App disponibile da settembre dalla quale sarà possibile accedere virtualmente all’edificio con uno smartphone o un tablet. Proprio con la redazione del volume, disponibile alla libreria Romagnosi o sul sito www.grattacielodeimille.it, è nata l’idea di ridare vita ai locali, oggi tristemente vuoti, del corpo basso della struttura tra via Alberoni e via Torricella, con attività di carattere innovativo e nuova sede di start up che hanno vinto la Start Cup 2014. “Sono molto contento che si sia creata questa sinergia tra mondo dei professionisti e giovani innovatori – ha spiegato il vicesindaco Francesco Timpano – un incrocio virtuoso di reti e relazioni creato anche grazie alle varie edizioni delle Start Cup. Da qui ha preso vita l’idea del bando per far rivivere i locali del corpo basso dell’edificio, dove in parte troveranno casa nuove start up, in parte resteranno al Comune con il progetto Porta Galera 3.0”.

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