RICORSO TAR VEZZULLI: IL COMUNE RICORRERÀ AL CONSIGLIO DI STATO. “IL TRASFERIMENTO FU UNA SCELTA PONDERATA”

 Ad una settimana dalla sentenza del Tar di Parma che ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Elena Vezzulli in merito al suo trasferimento alla Protezione Civile avvenuto nel giugno scorso, il Comune annuncia, attraverso una nota, che presenterà ricorso al Consiglio di Stato e che la decisione di affidare all’avvocato Vezzulli la gestione del settore Prevenzione e sicurezza è stata “una scelta ponderata, fondata su motivi squisitamente tecnici”. Per il futuro? “L’ente  si atterrà alle decisioni dei giudici amministrativi, da un lato nel pieno rispetto delle disposizioni e, dall’altro, con uno sguardo rivolto al prossimo futuro pre garantire stabilità e continuità al funzionamento del Comune”. 

Di seguito la nota del Comune

Riorganizzare un ente come il Comune di Piacenza ha rappresentato un’importante operazione fortemente voluta dall’attuale amministrazione al solo scopo di modernizzare e migliorare il funzionamento dell’ente stesso. Operazione decisamente complessa, per certi versi una vera rivoluzione organizzativa, che tuttavia aveva e ha un unico obiettivo finale: maggiore efficienza nella risposta alle esigenze della comunità di cui tutti noi facciamo parte come cittadini.

E’ questa la ragione per la quale sono stati decisi numerosi cambiamenti interni, sia logistici sia nell’attribuzione di ruoli e funzioni. Alcuni di questi cambiamenti, anche se decisamente impattanti per il personale e la gestione degli spazi, non hanno suscitato l’interesse degli organi di informazione; altri invece l’hanno fatto.

E’ il caso dell’istituzione di un nuovo settore dedicato alla Prevenzione e sicurezza all’interno del Comune. Settore la cui guida è stata affidata alla dirigente Elena Vezzulli che per ben più di due decenni è stata a capo dell’Avvocatura comunale. Una scelta ponderata che si è fondata su due motivi squisitamente tecnici.

Il primo motivo riguarda la necessità di dar seguito a un parere di Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, nel quale si fa chiaro e preciso riferimento all’opportunità che all’interno degli enti pubblici i dirigenti ruotino tra i settori per garantire rinnovamento e imparzialità, evitando permanenze eccessivamente prolungate nella stessa funzione.

Il secondo motivo riguarda, appunto, la lunga esperienza maturata dalla dirigente ritenuta particolarmente indicata per il nuovo incarico di notevole rilievo all’interno dell’ente; un rilievo che trova riscontro anche nella “pesatura” economica della nuova posizione dirigenziale, tant’è che alla dirigente in questione è stata riconosciuta un’indennità superiore a quella che avrebbe percepito presso l’Avvocatura.

Queste, e solo queste, sono le ragioni di una scelta organizzativa che l’amministrazione ha operato in totale trasparenza, nell’esercizio delle funzioni che le sono attribuite. Ogni altra narrazione rischia di essere fuorviante e imprecisa.

In tale contesto, che era doveroso inquadrare, si inserisce il ricorso presentato al Tar di Parma dalla dirigente contro il Comune di Piacenza. Venerdì 14 marzo i giudici amministrativi si sono espressi stabilendo che chi è alla guida dell’Ufficio Avvocatura debba essere in possesso sia dell’abilitazione all’esercizio della professione forense, sia della qualifica di dirigente presso l’ente comunale. La scelta dell’ente, invece, è stata quella di affidare il ruolo di coordinatore dell’Ufficio in questione a una “Elevata qualificazione”, che è naturalmente avvocato. Scelta, quest’ultima, praticata in modo analogo anche da altri enti comunali sul territorio nazionale e che, anche per questa ragione, il Comune sosterrà nel proporre ricorso al Consiglio di Stato.

Nel frattempo, come è doveroso, l’ente si sta attivando per attenersi alla decisione dei giudici amministrativi. E lo farà, da un lato, nel pieno rispetto delle disposizioni e, dall’altro, con uno sguardo rivolto al prossimo futuro per garantire stabilità e continuità al funzionamento del Comune.

SINISTRA ITALIANA SUL “CASO” SCHIAFFONATI: “DALLA DESTRA UNA DELEGITTIMAZIONE STRUMENTALE”

I dubbi sollevati dall’opposizione in merito alla presunta inesperienza della nuova RUP Emanuela Schiaffonati stanno montando un caso. In difesa dell’architetto, che ricopre il ruolo di responsabile unico del procedimento dal novembre scorso, si è alzata la voce della maggioranza consiliare con i capigruppo che, in una nota, hanno definito ” attacchi irrispettosi a chi lavora per l’ente” esprimendo “forte preoccupazione per il clima di delegittimazione che continua a colpire i dipendenti comunali, sempre più spesso oggetto di attacchi strumentali da parte dell’opposizione di centrodestra.

Il confronto politico è legittimo, ma deve restare su un piano istituzionale e rispettoso. Durante la commissione su Piazza Cittadella, invece, si è andati oltre, con atteggiamenti intimidatori e attacchi personali che nulla hanno a che fare con il dibattito politico. Questo atteggiamento denota una grave mancanza di fiducia da parte del centro-destra nei confronti della macchina comunale e di chi vi opera con professionalità.

Per quanto riguarda la recente nomina dell’architetto Schiaffonati, precisiamo che si tratta di una figura con esperienza all’interno degli uffici comunali e senza alcuna incompatibilità. Continuare a mettere in discussione ogni scelta amministrativa con insinuazioni prive di fondamento non solo è scorretto, ma contribuisce a creare un clima di sfiducia che danneggia la città intera”.

Anche il segretario provinciale di Sinistra Italiana Michele Rizzitiello è intervenuto sulla questione: Le critiche rivolte all’architetto Emanuela Schiaffonati sono il segno evidente della manipolazione a cui da tempo ci ha abituati la destra, sempre documentata precisamente e sempre disinformata, quando le conviene. Sono edotti persino su atti e procedimenti di altri enti della Pubblica Amministrazione coperti dal segreto d’ufficio ma si permettono di non conoscere il curriculum di una dipendente dello stesso Comune tacciandola di inesperienza quando la stessa ha operato per svariati lustri in enti locali assumendo considerevoli responsabilità. Oltre a ciò detti consiglieri criticano la sua antica militanza politica e la libertà che ha ogni cittadino italiano di presentarsi come candidato alle elezioni; inoltre vorrebbero, a quanto pare, vietare ai dipendenti l’esercizio della libertà di opinione e di critica visto e considerato che sono rimasti infastiditi dai “mi piace” da lei apposti in precedenza al conferimento dell’incarico di Responsabile Unico del Procedimento (RUP) del cantiere di Piazza Cittadella. Non è il primo caso di pesante ingerenza nei confronti dei dipendenti comunali e di delegittimazione strumentale operato dalla destra dai banchi dell’opposizione ma ricordiamo gli elogi sperticati alla struttura comunale e ai suoi dipendenti quando questa era al governo della città. Auspichiamo che si possa instaurare un clima più disteso, si accantonino i pregiudizi infondati e le insinuazioni scorrette”.

IL TAR DI PARMA ACCOGLIE IL RICORSO DI ELENA VEZZULLI: “L’AVVOCATURA DEVE ESSERE GUIDATA DA UN DIRIGENTE”

Il Tar di Parma ha accolto il ricorso dell’avvocato Elena Vezzulli che la stessa aveva presentato nel giugno scorso a seguito del trasferimento alla Protezione Civile deciso dall’amministrazione. Un demansionamento che Vezzulli ha, da subito, giudicato ingiusto promettendo di andare fino in fondo alla vicenda. Così è stato, perché questa sentenza, di quasi  150 pagine, mette un punto fermo dando ragione alla dirigente: l’avvocatura comunale non può essere retta da una Elevata Qualificazione ma da un dirigente, in questo caso un avvocato cassazionista. Cosa che invece è accaduto a seguito del trasferimento di Vezzulli alla Protezione Civile. In sostanza l’avvocatura del Comune sarebbe stata retta da una personalità che non avrebbe le caratteristiche per farlo. Nella sentenza si legge “si ritiene che la guida dell’Avvocatura del Comune di Piacenza, dotata dall’Ente stesso di funzioni tecnicamente appartenenti alla tipologia dirigenziale, venga in tale assetto organizzativo affidata illegittimamente ad un funzionario di “Elevata Qualificazione”, in violazione del Regolamento di organizzazione dell’Ente nonché della Legge professionale ed in assenza dei presupposti dichiarati”.

A questo punto, viene da chiedersi, le cause portate avanti fino ad ora dall’avvocatura sono da considerarsi legittime o no? Il Comune cosa farà adesso? E’ probabile che si appellerà al Consiglio di Stato. Pare invece una certezza che, ad oggi, si trovi scoperto nell’avvocatura, poiché non è retta da alcun dirigente, come recita la sentenza.

Oltre al ricorso al Tar, Vezzulli aveva intrapreso una causa, contro il Comune, anche con il giudice del Lavoro. E’ probabile che, a breve, arrivi anche questa sentenza.

Vezzulli era stata trasferita dopo che la polizza fideiussoria stipulata tra Piacenza Parcheggi e la compagnia Abarca Seguros si era rivelata falsa. La dirigente sostenne di aver inviato un alert all’amministrazione rispetto ai dubbi sulla validità della polizza con una relazione del 5 gennaio 2023. L’amministrazione, dal canto suo, si è sempre detta sicura di aver svolto tutti i controlli che sono in suo possesso.

 

BASTIONE BORGHETTO, EX OSPEDALE MILITARE, ALBERGO SAN MARCO AL MIPIM DI CANNES

Si è conclusa la missione piacentina al MIPIM di Cannes. La fiera di riferimento a livello internazionale per gli investimenti sui territori ha visto la partecipazione di oltre 20mila operatori provenienti da novanta diverse nazioni.

Per il terzo anno consecutivo Piacenza si è messa in mostra all’interno dello stand di Art-ER e Regione Emilia-Romagna grazie a Confindustria Piacenza: nella delegazione, con il presidente di Confindustria Nicola Parenti, anche la sindaca Katia Tarasconi e l’assessore all’Urbanistica Adriana Fantini in rappresentanza dell’amministrazione comunale. Insieme a Confindustria Piacenza anche i presidenti provinciali e regionali di Ance Alessandro Losi e Maurizio Croci, accompagnati da Matteo Raffi.

In evidenza diverse aree rigenerabili ad alto potenziale nel Comune di Piacenza, in attesa di investitori con risorse e visione che possano dare loro una seconda vita. Tra le altre: Bastione Borghetto, l’ex Ospedale Militare, Cascina San Savino e l’Albergo San Marco.

La partecipazione Piacentina conferma l’approccio vincente delle precedenti edizioni con un fronte comune tra il mondo delle imprese (Confindustria e Ance) e l’amministrazione locale, approcciandosi agli investitori come territorio coeso e dalle visioni condivise.

Il presidente di Confindustria Piacenza Nicola Parenti esprime soddisfazione: «Piacenza conferma la partecipazione a MIPIM, interfacciandosi con importanti investitori internazionali. La soddisfazione è esserci non solo come Confindustria ma come “sistema Piacenza”, insieme ad amministrazione comunale, Ance e Regione. Ringrazio le istituzioni e gli imprenditori che ci hanno accompagnato in questa fondamentale tre giorni. La nostra presenza a Cannes con Invest in Piacenza, la vetrina delle aree rigenerabili e disponibili per gli investimenti nella nostra provincia, già nelle scorse edizioni ha permesso di aprire interlocuzioni preziose con soggetti strategici internazionali. Per noi è fondamentale incontrare investitori di qualità e attirarli a Piacenza dove c’è il saper fare combinato con una posizione strategica. La competizione tra i territori è notevole, bisogna esserci e collocare la nostra città sulla mappa: lo sviluppo di Piacenza non va dato per scontato ma coltivato in ogni occasione disponibile»

«La partecipazione della nostra città al MIPIM di Cannes rappresenta un’opportunità strategica per promuovere Piacenza sulla scena internazionale, valorizzando il suo potenziale di investimento e sviluppo», commenta la sindaca Katia Tarasconi. «Grazie all’impegno di Confindustria Piacenza, abbiamo dialogato con importanti interlocutori del settore immobiliare e promosso i nostri punti di forza a potenziali investitori da ogni parte del mondo, un passo fondamentale per lo sviluppo e la riqualificazione della nostra città. In un contesto in continua evoluzione, città come la nostra stanno emergendo come destinazioni sempre più attrattive per investimenti qualificati e sostenibili. Siamo consapevoli che i risultati di questo lavoro si manifesteranno nel tempo, ma siamo altrettanto certi che il cammino intrapreso darà i suoi frutti, contribuendo alla riqualificazione e allo sviluppo del nostro territorio. Piacenza ha tutte le carte in regola per essere protagonista».

ASILI NIDO: ISCRIZIONI, SOLO ON LINE, DAL18 MARZO AL 18 APRILE. ECCO COME

Si apriranno dal 18 marzo fino al 18 aprile le iscrizioni ai nidi d’infanzia per l’anno educativo 2025/2026; saranno esclusivamente on line tramite portale ECivis, con link diretto dal sito del comune di Piacenza www.comune.Piacenza.it/nidi-infanzia  Per completare l’iscrizione occorre disporre di credenziale Spid, un indirizzo di posta elettronica e un numero di cellulare attivo.  Nuovo il regolamento approvato il 17 febbraio scorso, che va nella direzione di favorire le famiglia nella scelta delle strutture per i propri figli.

Anche quest’anno è stato organizzato il tradizionale Open Day sabato 22 marzo: dalle 9,30 alle 18,30 sarà libero e senza prenotazione l’accesso in tutte le sedi. Per il prossimo anno educativo, il sistema integrato dei nidi d’infanzia mette a disposizione 622 posti, di cui 308 per nuove iscrizioni: 66 lattanti, 136 per i piccoli, 85 per i grandi e 15 per io nido part time. A questi, si aggiungono quelli per i bimbi dai 3 ai 6 anni presso Edugate: 38 posti di cui 4 disponibili per le nuove iscrizioni. Ancora chiusi per ristrutturazione e ampliamento con fondi Pnrr gli asili Girasole e Astamblam.

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CITTADELLA, TROVATO UN TOMBINO DURANTE GLI SCAVI. BONGIORNI: “RACCOGLIE LE ACQUE FLUVIALI DELLE EX SCUDERIE. NON NECESSITA DI ESSERE RIMOSSO”

E’ un tombino di 50 centimetri quadrati di volume posto ad una profondità di 50 centimetri che raccoglie le acque fluviali delle ex Scuderia di Maria Luigia.  Un manufatto recente, in mattoni, il cui ritrovamento è stato monitorato dalla supervisione archeologica che non necessiterà di essere rimosso per proseguire con  gli scavi.

E’ stato il vice sindaco Matteo Bongiorni a confermare quanto alcuni residenti, già dalla mattina, avevano pubblicato su alcune chat e fatto presente al comitato nato l’estate scorsa in difesa dei tigli di piazza Cittadella. Nulla quindi che impedirà al cantiere di proseguire che, quanto a stalli, ha già alle spalle circa un centinaio di giorni di stop.

A proposito di tempi e cronoprogramma, è stato il consigliere della civica Barbieri-Liberi Massimo Trespidi a chiedere conto di alcune anomalie risetto ai cartelli appesi alle pareti del cantiere. “Si tratta di cartelli generici che non riportano completamente le diciture – ha spiegato il consigliere – non compare il nome del capo cantiere, del collaudatore in corso d’opera, del responsabile della sicurezza. Per quanto riguarda il numero presunto dei lavoratori -continua – un cartello riporta 8, l’altro 12, ma il cantiere non è uno solo? Poi manca anche l’elenco delle imprese appaltatrici. La durata del cantiere è 540 giorni, inizio lavori 25 agosto 2024, ma non compare la date di presunta fine. Ma se il cantiere è rimasto fermo per 100 giorni – domanda Trespidi – la durata è ancora 540 giorni o è aumentata?”. E ancora “l’unico documento dove si fa riferimento della durata è l’addendum, in cui si legge che la fine dei lavori è agosto 2025. A questo punto c’è qualcosa che non va.  Anche sull’ammontare dei costi c’è poca chiarezza: su un cartello compare la cifra di 8.900.000 euro (che in realtà è la copertura bancaria), peccato che il costo complessivo sia 14.700.000 euro. Forse – conclude Trespidi – sarebbe il caso di pubblicare il costo dell’opera non della copertura bancaria. So che il Comune non centra – specifica il consigliere – ma bisognerebbe aprire una operazione trasparenza e delucidare i cittadini su ciò che sta avvenendo, magari pubblicando le informazioni sulle palizzate che coprono il cantiere”.

 

CITTADELLA, SORESI: “E’ VERO CHE E’ STATO AVVIATO UN PROCEDIMENTO DI INTERDITTIVA? TUTTI TACCIONO E NESSUNO SMENTISCE”

E’ stata lei è a sollevare la questione, ed è sempre lei a volerci andare a fondo, l’indomani della nota diramata dalla Prefettura, dopo il vertice con sindaca e direttore generale. Al centro c’è il cantiere di piazza Cittadella. La consigliere di Fratelli d’Italia Sara Soresi torna sull’argomento con una nota.

Sulla mia comunicazione di lunedì l’amministrazione tace, preferisce che sia il Prefetto a rispondere. Tuttavia, ciò che il Prefetto ci dice, non è nulla di nuovo, afferma: “allo Stato, non esiste alcun provvedimento di interdittiva”.
Ma nessuno ha mai parlato di provvedimento di interdittiva, anche perché, questo, sarebbe stato notificato al Comune di Piacenza in quanto contraente direttamente interessato ed avrebbe fatto decadere in via automatica il contratto di concessione.
Ed il provvedimento di interdittiva è proprio quel provvedimento che potrebbe essere emesso al termine del procedimento di cui parlavo nel mio intervento, che rappresenta una fase antecedente.

Per cui, ad oggi, è chiaro ed evidente che non vi sia ancora nessuna interdittiva antimafia. Ma nessuno ha risposto in merito all’altra questione: è vero che è stato avviato un procedimento di interdittiva?
Ecco, questo, che è stato fin dall’inizio il mio interrogativo, rimane senza risposta.

 

CITTADELLA, PREFETTURA: “ALLO STATO LA CONCESSIONARIA NON RISULTA DESTINATARIA DI ALCUNA INTERDITTIVA”

Il Prefetto Paolo Ponta ha ricevuto, nel pomeriggio, la sindaca Katia Tarasconi  e il direttore generale Luca Canessa in riferimento alla notizia emersa nel corso del consiglio comunale di ieri rispetto al provvedimento interdittivo della concessionaria del cantiere.

Ebbene, in una nota diramata dalla Prefettura, si fa sapere che “allo stato la società concessionaria non risulta destinataria di alcun provvedimento interdittivo ai sensi dell’art. 91 del d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159 (c.d. interdittiva prefettizia antimafia), risultando pertanto abilitata a intrattenere rapporti contrattuali con la Pubblica Amministrazione. Pertanto, il Comune continua a svolgere regolarmente la propria attività di vigilanza nell’appalto in questione in piena collaborazione con la Prefettura e gli altri organi dello Stato.

Nell’occasione il Prefetto ha infatti ribadito la massima attenzione del Gruppo Interforze Antimafia, coordinato dalla Prefettura, sul predetto cantiere come su tutti i cantieri per la realizzazione
di opere pubbliche insistenti nel territorio provinciale, a tutela della legalità.

Con riferimento alle recenti notizie e a quanto emerso nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale di Piacenza rispetto al cantiere del parcheggio interrato di Piazza Cittadella, nel pomeriggio odierno, il Prefetto, Paolo Ponta, ha ricevuto il sindaco, Katia Tarasconi, unitamente al direttore generale, Luca Canessa, ai quali è stato confermato che allo stato la società concessionaria non risulta destinataria di alcun provvedimento interdittivo ai sensi dell’art. 91 del d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159 (c.d. interdittiva prefettizia antimafia), risultando pertanto abilitata a intrattenere rapporti contrattuali con la Pubblica Amministrazione.

Pertanto, il Comune continua a svolgere regolarmente la propria attività di vigilanza nell’appalto in questione in piena collaborazione con la Prefettura e gli altri organi dello Stato. Nell’occasione il Prefetto ha infatti ribadito la massima attenzione del Gruppo Interforze Antimafia, coordinato dalla Prefettura, sul predetto cantiere come su tutti i cantieri per la realizzazione
di opere pubbliche insistenti nel territorio provinciale, a tutela della legalità.

AUMENTA DA 10MILA A 50MILA LA SPESA PER L’AFFIDAMENTO DI INCARICHI AD AVVOCATI ESTERNI AL COMUNE

E’ passata da 10mila a 50mila euro la previsione dello stanziamento del bilancio 2025/2027 per gli affidamenti di incarichi ad avvocati esterni all’ente. L’ente in questione è il Comune di Piacenza che deciso un incremento delle risorse ad integrazione del “Programma annuale per l’affidamento di incarichi di collaborazione autonoma, anno 2025”.

L’aumento della spesa è motivata dai “ricorsi giudiziari che non possono essere interamente gestiti dall’Avvocatura sia a causa di una altissima specializzazione richiesta per l’incarico professionale o per incompatibilità/potenziale conflitto di interessi si è reso necessario l’affidamento di incarichi di patrocinio dell’ente ad avvocati esterni”.

Una spesa che rientra nel Documento Unico di Programmazione per cui si è chiesta e ottenuta la variazione.

INCARICHI ESTERNI PER DIFENDERE IL COMUNE: OLTRE 18 MILA EURO NELL’ULTIMA DELIBERA

E’ del 30 dicembre 2024 la delibera di giunta in cui viene affidato un nuovo incarico esterno per la difesa del Comune di Piacenza davanti al Tar di Parma. Il ricorso, da parte di una società nei confronti dell’ente, riguarda la delicata pratica dell’appalto luce ed energia, quello che abbiamo imparato a conoscere come appaltone. 

Nella delibera l’incarico per la difesa viene assunta dall’avvocato Massimo Calcagnile de Foro di Bologna per una spesa di 18.479,75 euro. Una decisione che, di fatto, esclude l’avvocatura interna all’ente a favore di un incarico esterno, profumatamente pagato. Non è la prima volta che l’amministrazione ricorre ad incarichi esterni per la sua difesa nel corso di contenziosi; la pratica si è intensificata dopo il “caso Vezzulli” che ha visto la dirigente del servizio avvocatura spostata ad altro incarico, qualche mese dopo la scoperta della falsa fideiussione di piazza Cittadella.

Per il 2024 lo stanziamento per incarichi esterni di difesa ammontano a 150.759 euro, di questi sono già stati impegnati 131.709 euro; la disponibilità restante è 19.086 euro. Oltre 18 mila mila euro di questi sono stati spesi con la delibera del 31 dicembre, quella in cui si affida l’incarico al professionista del Foro di Bologna. La disponibilità residua, ad oggi, è di poco più che 600 euro.