COVID – SCUOLA: ECCO GLI INTERVENTI DI ADEGUAMENTO DEGLI SPAZI

La parola d’ordine è cominciare la scuola in presenza già dal 14 settembre. Per fare questo occorrono nuovi spazi per garantire il distanziamento, oltre che personale non docente per le igienizzazione e nuovi insegnanti.

Il Comune di Piacenza, con fondi strutturali europei, ha programmato tredici interventi su edifici scolastici della città che impegnano 400 mila euro di fondi assegnati alla città al fine di adeguare aule e spazi alle norme e disposizioni contro la diffusione del contagio.

“Nella scelta degli interventi – ha spiegato l’assessore Marco Tassi –  sono stati privilegiati: quelli riguardanti la realizzazione di ingressi separati per contingentare gli ingressi e i flussi dei ragazzi, soprattutto nei plessi dove coesistono differenti gradi scolastici, la riqualificazione dei servizi igienici in osservanza delle norme igieniche e anticontagio, l’istallazione di nuovi controsoffitti fonoassorbenti per creare nuovi ambienti dedicati alla didattica”.

Gli interventi riguardano:

Scuola Alberoni: fornitura e posa in opera di due impianti videocitofonici completi di posti video esterni, telecamere a parete e posti video interni (ingressi di via Alberoni e via Tibini).

Scuola Mazzini: fornitura e posa in opera di un impianto videocitofonico completo di posto video esterno, telecamera a parete e posti video interni (ingresso di piazza Cittadella, il cui cancello sarà motorizzato) oltre a nuovi quadri elettrici all’interno della scuola.

Scuola di Sant’Antonio: realizzazione di una rampa di accesso al piano seminterrato della palazzina ad uso laboratorio, con conseguente trasformazione di una finestra in porta-finestra per rendere lo spazio fruibile da persone con disabilità.

Scuola De Gasperi: sistemazione dei bagni, in osservanza delle norme igieniche e anticontagio, con cambio della rubinetteria, rimozione dei lavabi esistenti con l’installazione di lavabi a canale, con gruppi di erogazione a parete e comando a pedale. Inoltre verranno sostituite alcune porte dei bagni oggetto di intervento.Scuola De Amicis: sistemazione dei bagni, in osservanza delle norme igieniche e anticontagio con cambio della rubinetteria, rimozione dei lavabi esistenti con l’installazione di lavabi a canale, con gruppi di erogazione a parete e comando a pedale. In particolare, un intervento più importante verrà realizzato nel bagno al piano interrato, che necessita di una riqualificazione globale, comprensiva di rifacimento di pavimento e rivestimenti, nonché della rimozione di docce con installazione, al loro posto, di lavabi e nuovi wc.

Scuola Due Giugno: sistemazione dei bagni, in osservanza delle norme igieniche e anticontagio con cambio della rubinetteria, rimozione dei lavabi esistenti con l’installazione di lavabi a canale, con gruppi di erogazione a parete e comando a pedale. Inoltre, per ogni gruppo di servizi igienici verrà rimossa una turca esistente, sostituendola con un vaso igienico tradizionale. In particolare, un intervento più importante verrà realizzato nel bagno della palestra al piano interrato, che necessita di una riqualificazione globale, comprensiva di rifacimento di pavimento e rivestimenti, rimozione dei lavapiedi centrali, sostituzione di tutti i sanitari (lavabi, turche e vasi), e realizzazione di un bagno adeguato ai ragazzi con disabilità.

Scuola di Borgotrebbia: nell’ottica di divisione delle classi per il distanziamento sociale, posizionamento di pareti mobili per dividere gli ampi spazi (dormitorio e aula musica) al piano interrato, creando quindi ulteriori aule a supporto della didattica. Inoltre, al piano primo vi è un appartamento non utilizzato attualmente, che potrà diventare parte integrante del plesso con ambienti che saranno destinati ad uffici per il corpo docente e piccole sale riunioni. L’appartamento necessita di revisione per quanto riguarda la parte impiantistica.

Scuola Pezzani: realizzazione di una nuova parete all’interno dell’attuale aula d’informatica, per ottenere due nuove aule. Inoltre, al piano seminterrato verrà realizzata una parete con porta che dividerà il piccolo refettorio dalla zona più ampia, di modo da creare un’ulteriore aula a supporto della didattica.

Scuola Carella: sostituzione dei pannelli fonoassorbenti presenti nelle sezioni A/B/C e in parte del corridoio della scuola d’infanzia, realizzazione di nuovi controsoffitti fonoassorbenti in pannelli di gesso alleggerito, sia in sostituzione dei controsoffitti esistenti che in quelle parti dove attualmente non sono presenti (sez.D e dormitori, parte del corridoio). Inoltre, verranno sostituite le lampade esistenti con nuovi corpi illuminanti a Led da incasso nel controsoffitto.

Scuola Don Minzoni: realizzazione di un nuovo ingresso a supporto della scuola d’infanzia. Verrà quindi pavimentata l’area d’ingresso, attualmente a verde, con fornitura e posa in opera di marmette di cemento e ghiaietto color grigio.

Scuola Calvino (via Boscarelli): demolizione della gradinata in calcestruzzo armato posizionata nella corte interna al fabbricato scolastico, nell’area all’aperto. In questo modo, verrà realizzata una nuova pavimentazione in calcestruzzo drenante con la posa di nuove alberature. Verrà posizionato un nuovo citofono sul cancello pedonale, che verrà implementato con apertura automatica. Inoltre, per rendere l’aula fruibile dagli studenti, verranno sostituiti i serramenti esistenti dell’aula buia con nuovi a taglio termico e con l’aggiunta di tende oscuranti. Sostituzione delle veneziane esterne, ora inutilizzabili in quanto danneggiate.

Scuola Calvino (via Stradella): installazione di un impianto citofonico con due posti interni e quattro esterni sul cancello pedonale di via Stradella, oltre alla motorizzazione dell’attuale cancello a due ante.

Scuola Caduti sul Lavoro: sistemazione dei bagni, in particolar modo quello a servizio della palestra, sostituendo il controsoffitto esistente ammalorato con uno nuovo, comprensivo di lampade led ad incasso. Verranno inoltre sostituite le porte ammalorate e due serramenti pericolosi, con nuovi serramenti a vasistas.

 

DIVIETO DI ASSEMBRAMENTO IN CENTRO STORICO FINO AL 15 OTTOBRE

Il virus non si è per nulla sopito, sono i numeri a confermarlo:  solo oggi  a Piacenza 11 nuovi contagi (di cui 5 asintomatici legati a focolai già noti), in Italia 402 nuovi casi e 6 decessi.

Il Comune di Piacenza ha emesso una nuova ordinanza che vieta assembramento e uso improprio di spazi pubblici in centro storico. E’ vietata “ogni forma di permanenza, aggregazione e/o stabile e continuativa occupazione dei gradini della scalinata del Duomo di Piacenza e della Basilica di San Francesco, dei gradini di accesso e dei portici di Palazzo Gotico, di Piazzetta Pescheria (intera area, ivi compresa l’area prospiciente lo scalone di Palazzo Gotico), di Piazzetta Plebiscito (zona di collegamento tra la stessa e Piazza San Francesco, nonché sui muretti di pertinenza della Basilica di San Francesco); della rientranza di Via San Siro in prossimità dell’area di accesso alla Galleria del Cinema Politeama”.

l provvedimento – si legge nella nota – assunto in virtù della proroga dello stato di emergenza sanitaria stabilita dal Governo a livello nazionale, sino alla data del 15 ottobre, fa seguito agli accertamenti effettuati dalla Polizia Locale in diverse zone del centro storico nel corso dei quali sono state elevate diverse sanzioni per mancato rispetto delle misure di prevenzione del contagio. Nelle aree oggetto di divieto, in particolare, sono state rilevate condizioni di oggettivo pericolo dovute a frequenti assembramenti tendenzialmente incontrollati, che favoriscono inoltre occasioni di bivacco, con consumazione di bevande, anche alcooliche, dando origine a comportamenti che generano disturbo e minano il decoro urbano, nonché la corretta conservazione dei beni del patrimonio storico-culturale del territorio. La violazione dei divieti previsti comporta una sanzione amministrativa da 400 a 3000 euro.

“Come ho ricordato proprio in questi giorni – sottolinea il sindaco Patrizia Barbieri – non possiamo permetterci di tollerare comportamenti che vanifichino i sacrifici affrontati nei mesi scorsi dalla nostra comunità o mettano a repentaglio la salute dei cittadini. Occorre prendere atto delle regole poste a nostra stessa tutela, rispettandole con la doverosa attenzione che si richiede a ciascuno di noi: non è in discussione la libertà di socializzazione o di divertimento, purché vi sia sempre la responsabilità di osservare tutte le prescrizioni vigenti e il rispetto di sé stessi e del prossimo”.

 

COVID: OLTRE MEZZO MILIONE DI EURO RACCOLTI CON CROWDFUNDING

Si è rivelata una macchina elaborata e perfettamente funzionante quella che ha affiancato il settore sanitario durante l’emergenza Coronavirus. La macchina della solidarietà, del volontariato, della partecipazione attiva, capace di fare miracoli in piena pandemia.

Oltre 7300 i cittadini coinvolti, più di mezzo milioni di fondi raccolti;  nel corso dell’emergenza sanitaria le piattaforme on line hanno mostrato il loro potenziale, permettendo a migliaia di persone di contribuire a sostenere la sanità piacentina.

L’Ausl di Piacenza illustrerà come sono state utilizzate le donazioni in una conferenza stampa con il direttore generale Luca Baldino.

COVID ESTIVO: TUTT’ALTRO CHE SOTTOTRACCIA. “ITALIANI REFRATTARI AL RISPETTO DELLE REGOLE” LA RICERCA DELLA CATTOLICA

I virologi più cauti lo cauti le avevano detto: il covid non andrà in vacanza neppure nei mesi più caldi. Magari avrà allentato un pò la presa, per fortuna, ma resterà tutt’altro che sottotraccia. Il rialzo delle temperature pare non influire per niente: se così fosse stato non si sarebbero registrati, negli ultimi giorni, oltre 350 contagi in 24 ore in Italia, più o meno in tutte le regioni. Tanto che l’Istituto Superiore di Sanità parla di “trasmissione diffusa” pur in presenza di numeri “contenuti” rispetto a tre mesi fa. In otto regioni l’indice Rt è superiore a 1, la soglia di sicurezza. A pesare sono i 736 cluster del Paese, 123 dei quali recenti.Il fattore caldo/temperature in aumento c’entra poco o nulla. 

Cosa è allora che ha portato a questi numeri che seppur non allarmanti possono diventare preoccupanti? Le maglie delle restrizioni che si sono allargate? Di fatto  oggi sono tre i comportamenti a cui ci dovremmo attenere fuori casa: lavaggio accurato e frequente delle mani, mascherina e distanziamento. Forse è proprio qui che sta il nodo. Questi tre “modus vivendi” non sono ancora entrati nella quotidianità d tutti, o meglio, forse lo erano ma una sorta di refrattarietà ha dominato. Anche casi eccellenti ce lo hanno dimostrato, esponenti politici compresi.

L’Università Cattolica ha pubblicato uno studio, attraverso il centro di ricerca EngageMinds-HUB, che rivela la difficoltà di molti italiani, in particolare giovani e laureati, più uomini che donne, ad adattarsi alla nuova normalità subentrata dopo la pandemia da Covid-19. Quattro italiani su dieci sono refrattari a rispettare le regole post Covid.

«Ben più di un terzo della popolazione italiana, il 38% per la precisione, trova molto difficile cambiare le proprie abitudini di vita, anche se in gioco c’è la tutela dalla pandemia». Con queste parole la professoressa Guendalina Graffigna, docente di Psicologia dei consumi della facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali e direttore del centro di ricerca EngageMinds HUB, sintetizza la problematicità dell’adattamento della popolazione alle regole ancora necessarie dopo la Fase 1 e la Fase 2 dell’emergenza da Covid-19: indossare la mascherina, igienizzarsi spesso le mani e rispettare il cosiddetto distanziamento sociale.

Lo studio è stato effettuato su un campione di 1000 italiani rappresentativo della popolazione italiana: la difficoltà ad adeguare le proprie abitudini alla nuova normalità imposta dalla convivenza con il nuovo coronavirus è sentita maggiormente dagli uomini (43% contro il 38% medio complessivo), soprattutto se giovani (44% nella fascia tra i 18 e i 34 anni), residenti al sud e nelle isole (42%) e con un reddito di livello medio (47%). E tra coloro che vantano un titolo di studio elevato (laurea o oltre), la quota di italiani “in difficoltà” sale al 49%4.

La ricerca dell’EngageMinds HUB ha incrociato il dato di base con altri fattori psicologici. Coloro che percepiscono un rischio di contagio da Covid-19 elevato mostrano maggiore problematicità ad adattarsi alle misure di comportamento contro la pandemia rispetto alla popolazione generale, tanto che alla domanda “Sarà molto difficile per me cambiare le mie abitudini di vita durante la Fase 3?” rispondono “abbastanza vero” o “totalmente vero” il 47% degli intervistati» – precisa Graffigna.

A fare la differenza è il livello di coinvolgimenti psicologico delle persone nella prevenzione: secondo lo studio, coloro che risultano avere un alto livello di “patient engagement” percepiscono il cambiamento delle proprie abitudini di vita nel corso di questa Fase 3 come meno difficile rispetto alla popolazione generale, mentre coloro che sono in una posizione di basso coinvolgimento percepiscono più difficoltà nel cambiamento.

Il discorso legato alla comunicazione svolge un ruolo fondamentale:”il processo di educazione e sensibilizzazione è molto più complesso sul piano emotivo e psicologico, soprattutto per le fasce della popolazione più giovani e culturalmente più evolute – spiega Graffigna –spaventare o assumere toni troppo punitivi e severi può generare l’effetto opposto, di chiusura e di disattenzione verso il comportamento preventivo predicato. Al contrario veicolare una comunicazione valorizzante la possibilità delle persone di diventare protagoniste nella gestione della propria salute e che coltivi il loro coinvolgimento attivo nella prevenzione, può risultare più efficace», conclude Graffigna. 

 

DOPO SETTIMANE A “DECESSI ZERO” SI REGISTRA UNA VITTIMA A PIACENZA PER COVID

Dopo settimane a “decessi zero”, a Piacenza si torna a registrare una vittima per Coronavirus e un nuovo contagio che porta a 4577 il totale dei positivi.

Dall’inizio dell’epidemia in Emilia-Romagna si sono registrati 29220 casi di positività, 42 in più rispetto a ieri, di cui 27 persone asintomatiche individuate nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali.

La gran parte dei nuovi contagi sono riconducibili a focolai o a casi già noti e a persone rientrate dall’estero.

I tamponi effettuati da ieri sono 2.302, per un totale di 578.586. A questi si aggiungono anche 1.040 test sierologici.

I guariti salgono a 23.645 (+7): l’81dei contagiati da inizio crisi.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.298 (32 in più di ieri).

Purtroppo, si registranotre nuovi decessi: 1 in provincia di Piacenza, 1 in quella di Parma e 1 in quella di Bologna. Riguardano 2 uomini e una donna.

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.201 (+ 24). Scendono a 6 i pazienti in terapia intensiva (-2 da ieri), salgono a 91 (+10 rispetto a ieri) quelli ricoverati negli altri reparti Covid.

Le persone complessivamente guarite salgono a 23.645 (+7 rispetto a ieri):201 “clinicamente guarite” e 23.444 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

NESSUN DECESSO IN REGIONE, SEI NUOVI CASI A PIACENZA

Nessun decesso in regione e sei nuovi casi a Piacenza che portano a 3741 i casi totali di positività al Covid 19.

Dall’inizio dell’epidemia 51 in più rispetto a ieri, di cui 42 persone asintomatiche individuate nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali.

La gran parte dei nuovi contagi sono riconducibili a focolai o a casi già noti e a persone rientrate dall’estero.

I tamponi effettuati da ieri sono 2.730, per un totale di 576.284. A questi si aggiungono anche 1.036 test sierologici.

I guariti salgono a 23.638 (+19) tra i contagiati da inizio crisi.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.266 (32 in più di ieri).

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.177 (+ 36). Restano 8 i pazienti in terapia intensiva e scendono a 81 (- 4 rispetto a ieri) quelli ricoverati negli altri reparti Covid.

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 23.638 (+19 rispetto a ieri): 202 “clinicamente guarite” e 23.436 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

COVID: UN NUOVO CASO A PIACENZA. 40 QUELLI IN REGIONE

Un nuovo contagio si registra nella provincia di Piacenza nelle ultime 24 ore. 40 i casi in più rispetto a ieri in regione, di cui 25 asintomatiche, che portano a 29127 i casi totali.

La gran parte dei nuovi contagi sono riconducibili a focolai o a casi già noti e a persone rientrate dall’estero.

I tamponi effettuati da ieri sono 4.775, per un totale di 573.554. A questi si aggiungono anche 1.021 test sierologici.

I guariti salgono a 23.619 (+ 33) tra i contagiati da inizio crisi.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.234 (6 in più di ieri).

Purtroppo, si registra un nuovo decesso nel bolognese.

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.141 (+ 8). Restano 8 i pazienti in terapia intensiva e scendono a 85 (-2 rispetto a ieri) quelli ricoverati negli altri reparti Covid.

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 23.619 (+33 rispetto a ieri): 200 “clinicamente guarite” e 23.419 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

 

COVID: NESSUN NUOVO CASO A PIACENZA

Nessun nuovo caso di Coronavirus a Piacenza: il numero dei contagi resta invariato a 4567. Due i decessi che si registrano in regione: due donne della provincia di Modena e di Rimini.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 28.971 casi di positività, 13 in più rispetto a ieri, di cui 6 persone asintomatiche individuate nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali.

Sono dunque 7 i nuovi casi sintomatici, nelle province di Parma (1), Modena (1), Bologna (2), Ferrara (1), Ravenna (1) e Rimini (1). Per la maggior parte riconducibili a focolai o a casi già noti.

I tamponi effettuati da ieri sono 4.911, per un totale di 554.781, oltre a 1.628 test sierologici.

I guariti salgono a 23.511 (+15): circa l’81% dei contagiati da inizio crisi.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.189 (4 in meno di ieri).

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.087, 4 in meno rispetto a ieri, il 91,4% di quelle malate. Restano 9 i pazienti in terapia intensiva e 93 quelli ricoverati negli altri reparti Covid, come ieri.

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 23.511 (+15 rispetto a ieri): 217 “clinicamente guarite” e 23.294 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

COVID: SESTO GIORNO CONSECUTIVO SENZA DECESSI IN REGIONE

Sesto giorno senza decessi in Emilia Romagna, a Piacenza nessun nuovo caso.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 28.958 casi di positività, 18 in più rispetto a ieri, di cui 13 persone asintomaticheindividuate nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali.

Sono dunque 5i nuovi casi sintomatici: 3 in provincia di Reggio Emilia, 1 in quella di Bologna e 1 in quella di Parma. Per la maggior parte riconducibili a focolai o a casi già noti.

I tamponi effettuati da ieri sono 2.007, per un totale di 549.870, oltre a 2.031 test sierologici.

I guariti salgono a 23.496 (+5): circa l’81%dei contagiati da inizio crisi.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.193 (13 in più di ieri).

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.091, 14 in più rispetto a ieri, il 91,4% di quelle malate. I pazienti in terapia intensiva sono 9 (-1), quelli ricoverati negli altri reparti Covid sono 93, lo stesso numero di ieri.

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 23.496 (+5 rispetto a ieri): 218 “clinicamente guarite” e 23.278 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perchè risultate negative in due test consecutivi.

 

NESSUN DECESSO IN REGIONE, A PIACENZA 4 NUOVI CASI. DONINI “DA PIACENZA A RIMINI TEST SIEROLOGICI PER TUTTI I LAVORATORI DELLA LOGISTICA”

Nessun decesso in regione, a Piacenza 4 nuovi casi di cui un asintomatico.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 28.822 casi di positività, 53 in più rispetto a ieri, di cui 41 persone asintomatiche individuate nell’ambito del contact tracing e dell’attività di screening regionale a seguito di test sierologici.

Dei 53 nuovi casi, 36 sono relativi alla provincia di Bologna: 29 di questi riconducibili a un focolaio che si è sviluppato in una impresa della logistica. Un comparto sul quale la Regione Emilia-Romagna intende intervenire rendendo obbligatori i test sierologici per tutti i lavoratori del settore da Piacenza a Rimini, avviando così una vasta operazione di prevenzione e tracciamento.

Tornando ai dati di oggi, i sintomatici in tutta la Regione sono 12: uno a Piacenza, uno a Reggio Emilia, cinque a Modena, tre a Bologna, uno a Ferrara e uno a Rimini, per la maggior parte riconducibili a focolai o a casi già noti.

I nuovi tamponi effettuati sono 4.182, che raggiungono così complessivamente quota 540.614, a cui si aggiungono altri 1.662 test sierologici.

Le nuove guarigioni sono 6, per un totale di 23.440, l’81,3% dei contagiati da inizio crisi. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.113 (47 in più di ieri).

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.007, 47 in più rispetto a ieri, il 90,4% di quelle malate. I pazienti in terapia intensiva sono 10 (come ieri), quelli ricoverati negli altri reparti Covid sono 96 (come ieri).

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 23.440 (+6 rispetto a ieri): 227 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 23.213 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.