VERSO IL 4 MARZO: ECCO COME SI VOTA

Due schede: rosa per la Camera consegnata a tutti gli elettori e gialla per il Senato, che verrà consegnata solo a chi avrà compiuto 25 anni. Si vota domenica 4 marzo dalle 7 alle 23; gli elettori piacentini chiamati alle urne sono 211.347 di cui 102.304 maschi e 109.043 femmine.
Eccole, in fac-simile, le schede che gli elettori avranno fra le mani nella cabina elettorale.
Come si vota, lo abbiamo chiesto al vice prefetto Leonardo Bianco.

BISOTTI: “LIBERI E UGUALI DANNEGGIA IL CENTRO SINISTRA”

Silvio Bisotti, segretario del Partito Democratico, è l’ospite della nuova puntata di Di Profilo.
In primo piano la campagna elettorale in vista del voto del 4 marzo: le conseguenza della scissione con Liberi e Uguali e l’ondata di destra che potrebbe investire il Paese.
In ambito locale, sulla nuova amministrazione “oltre alla pars destruens si è visto ben poco. Quando si mostrerà la pars costruens?”

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POLITICHE 2018: TRA I PIACENTINI ESCLUSI ECCELLENTI E NOMI INATTESI

I giochi sono fatti, o quasi, non senza lasciare frizioni e amarezza da parte di chi ha visto dissolversi la possibilità di candidarsi per le elezioni politiche. Quasi tutti i partiti hanno utilizzato praticamente l’intero tempo a disposizione per presentare i nomi di chi correrà alla prossime politiche del 4 marzo. Dalle indiscrezioni che sono trapelate nelle ultime settimane la schiera di politici piacentini in lizza per Camera e Senato era apparsa più folta di quella che in realtà si è rivelata: abbastanza certi fin da subito Paola De Micheli (Pd) e Pier Luigi Bersani (Liberi e Uguali) nel proporzionale; nel collegio uninominale alla Camera Tommaso Foti (FdI), Patrizia Calza (PD-centrosinistra), Filippo Ghigini (M5S), Francesco Cacciatore (LeU), Oreste Bocchi (Forza Nuova), Stefania Sartori (Potere al Popolo); nel collegio uninominale al Senato Pietro Pisani (Lega), Paola Gazzolo (PD-centrosinistra), Pierluigi Baronio (M5S), Alessandro Ghisoni (LeU), Pietro Zoncati (Forza Nuova), Roberta Marchelli (Potere al Popolo).

Non sono mancati i delusi soprattutto in casa Forza Italia che non ha alcun piacentino, ma anche nella Lega dove Cavalli, Polledri e Stragliati erano dati per favoriti. Nel Movimento 5 Stelle nessuna possibilità né per Andrea Gabbiani né per Mirta Quagliaroli; nel Pd grande escluso Roberto Reggi che sulla pagina Facebook ha scritto di avere rinunciato “per servire lo Stato”.  Anche Massimo Trespidi ha dichiarato di aver rinunciato alla proposta di candidarsi in Noi per l’Italia per dedicarsi al gruppo Liberi; è stato invece candidato Romano Tribi al secondo posto del collegio proporzionale del Senato.

 

BOTTI: “IL PD TORNI IN SINTONIA CON LA CITTA’ “

Paolo Botti, ex segretario PD, ex segretario Cgil, torna alla politica attiva dopo alcuni anni. Rientra nella rosa di nomi che la segreteria regionale sceglierà in vista delle politiche del 4 marzo. L’auspicio di Botti è che “il Partito Democratico torni in sintonia con la gente e che l’ambiente sia una delle priorità”.

DOMENICA SI TORNA AL VOTO PER ELEGGERE IL NUOVO SINDACO DI PIACENZA

Domenica 25 giugno i piacentini saranno nuovamente chiamati alle urne per il ballottaggio tra Patrizia Barbieri, sostenuta dalla coalizione di centrodestra (Lega Nord, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Prima Piacenza, Pensionati) e Paolo Rizzi sostenuto dalla coalizione di centrosinistra (Partito Democratico, Più Piacenza con Rizzi sindaco e La Piacenza del Futuro). Nessun apparentamento modificherà gli assetti iniziali rispetto al primo turno, quanto Barbieri ottenne il 34,78% e Rizzi il 26,20%.

I seggi resteranno aperti dalle 7 alle 23, dopodiché seguirà lo spoglio che decreterà il nuovo sindaco di Piacenza. Per restare aggiornati in tempo reale sull’andamento dello spoglio e raccogliere i commenti a caldo dei due candidati vi invitiamo a seguire la nostra diretta streaming, a partire dalle 22.30,  da Palazzo Marcanti con collegamenti in esterna, in collaborazione con PiacenzaSera, sul sito  0523tv.it e su Facebook alle pagine Zerocinque23 e Piacenzasera.it

Per votare, gli  elettori dovranno apporre una croce su uno dei due nomi sulla scheda elettorale, non dovranno scrivere preferenze e non c’è il voto disgiunto: nel caso di croce su un candidato a sindaco e di un’altra croce su una lista che sostiene l’altro contendente, prevale la x sul nome del candidato a sindaco.

Resta la grande incognita dell’affluenza: l’11 giugno al primo turno avevano votato il 56,39% degli aventi diritto. Per votare occorre al tessera elettorale e un documento di identità.

Cinque anni fa Paolo Dosi fu eletto sindaco di Piacenza con 23.710 voti pari al 57,77%, Andrea Paparo si fermò a 17331 pari al 42,23% dei consensi.

BARBIERI – RIZZI: IL FACCIA A FACCIA

Si sono confrontati su tematiche e impegni concreti partendo dal primo provvedimento che licenzieranno una volta eletti sindaco. Patrizia Barbieri e Paolo Rizzi hanno anche analizzato il dato dell’astensionismo che ha caratterizzato il primo turno che per Barbieri “deriva dalla forte delusione verso l’amministrazione uscente, che non ha sortito risposte ai cittadini che si sono sentiti abbandonati; per Rizzi “è un fenomeno non solo locale ma diffuso, ricordiamo che il voto municipale è la prima forma di democrazia. La differenza la fa il modello di città e il futuro”. Tra i temi affrontati sicurezza, cultura, politiche giovanili, politiche per la famiglia e diritti civili. Il video è visibile su Facebook alle pagine Zerocinque23 e PiacenzaSera.it

SU YOUTUBE TUTTE LE INTERVISTE E LE IMMAGINI DELLA MARATONA ELETTORALE

E’ stata una lunga maratona elettorale, dalla chiusura dei seggi fino all’alba. Insieme a PiacenzaSera.it abbiamo seguito lo spoglio per annunciare e mostrare in tempo reale i risultati relativi allo scrutinio delle 107 sezioni di Piacenza. Un grande sforzo giornalistico e tecnico, per oltre sei ore di diretta streaming. E’ possibile rivedere tutte le interviste dei protagonisti e i dati di questo primo turno di amministrative comunali su Facebook alla pagina Zerocinque23 e sul canale youtube 0523tv.it

COMUNALI, GIROMETTA: “PARTIRE DALLE COMPETENZE NON DAL CANDIDATO”

Da quando il suo nome è entrato nella lista dei papabili candidati sindaco per il centro destra ha sparigliato le carte, pur non essendo un politico di professione e pur avendo rivestito l’ultima carica politica negli anni 90. Lino Girometta, piacentino 55 anni, ingegnere, padre di due figli adolescenti, nel suo curriculum ha rivestito incarichi di rilievo a livello nazionale e locale: presidente di Aler Milano e di Sea aeroporti Milano, Amministratore delegato di Difesa Servizi spa, solo per citarne alcuni. Nel suo curriculum la politica riveste un ruolo marginale: consigliere provinciale di Alleanza Nazionale negli anni 90.

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ELEZIONI, DOSI NON SCIOGLIE LA RISERVA: “DEVO TUTELARE LA GIUNTA”

La riserva se candidarsi o meno alle prossime elezioni non l’ha ancora sciolta. Lo ha fatto per tutelare e preservare l’operato della sua giunta che imploderebbe su se stessa. E’ stato proprio il sindaco Paolo Dosi a confermarlo nel corso del tradizionale momento di scambio di auguri con la stampa che di fatto è diventato un bilancio a pochi mesi dalla scadenza di mandato. Sono stati proprio la giunta con i suoi assessori al centro del lungo discorso del sindaco che orgogliosamente ha snocciolato quanto realizzato nonostante le ristrettezze economiche mai così forti come dal dopoguerra.

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HA VINTO IL NON-VOTO. AFFLUENZA MAI COSI’ BASSA AL 36%

Il vero dato è 36,29%. Come ha scritto Ilvo Diamanti ieri su Repubblica gli emiliani, e anche i piacentini a quanto pare, hanno scelto il non-voto come voto. Un dato preoccupante che dovrebbe far riflettere la classe politica, forse troppo occupata a coniare slogan che a tastare il polso della gente. Anche in Emilia Romagna la tela rossa della cultura politica e del voto si è smagliata. Certo Stefano Bonaccini, candidato del PD, è il nuovo Presidente della Regione con il 48,03% ma dietro di lui il portacolori della Lega Nord Alan Fabbri con il 43,22% delle preferenze. Un risultato quest’ultimo in parte annunciato considerato il costante aumento del livello di gradimento del leader del Carroccio Matteo Salvini che ha impostato, di fatto, la campagna elettorale sulla sua figura. Venendo a Piacenza il candidato presidente di Lega e Fratelli d’Italia Alan Fabbri ha trionfato ottenendo il 47.09% delle preferenze; a seguire Stefano Bonaccini con il 37, 57% dei voti; terza Giulia Gibertoni del Movimento 5 Stelle al 9,96%. Per quanto riguarda gli eletti piacentini il PD ottiene due seggi premiando Paola Gazzolo (6003) e Gian Luigi Molinari (5820), la Lega un seggio assegnato a Matteo Rancan (4515) e uno a Fratelli d’Italia con Tommaso Foti (2222). Resta a bocca asciutta Forza Italia che sulle prima aveva sperato in Fabio Callori. Il PD è il primo partito in provincia (35,07%), ma anche qui è da segnalare l’exploit del Carroccio (28,20%).