ANZIANI SOLI IN MONTAGNA, ARRIVANO I RINFORZI

Perché la montagna sia solidale occorre che professionisti del settore sociale-sanitario e volontari lavorino fianco a fianco e intercettino le necessità più impellenti degli anziani. Questo è il progetto realizzato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano e dall’azienda sanitaria locale rivolto a quella fascia grigia della popolazione ultra 74 enne a rischio fragilità socio sanitaria. Ad essere interessati da questo progetto unico a livello nazionale sono i comuni di Ottone, Zerba, Cerignale, Cortebrugnatella, Farini e Ferriere, con l’obiettivo di coinvolgere anche altri comuni delle due valli. In val Nure sono 587 gli ultra 74 enni che vivono nelle frazioni, di questi 494 non risultano in carico; in val Trebbia sul totale di 373, quelli non carico sono 321. Un’equipe specializzata formata da un infermiere, fisioterapista e assistente sociale andrà a trovarli uno ad uno per fare una valutazione generale delle persone e, laddove ci fosse un bisogno sociale, intervenire.

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FONDAZIONE: NEL 2015 PATRIMONIO IN CRESCITA. TOSCANI “STIAMO ANDANDO NELLA GIUSTA DIREZIONE”

Il 2015 si è chiuso per la Fondazione di Piacenza e Vigevano con una crescita del patrimonio che passa da 349 a 353 milioni di euro, grazie a rendite finanziarie e plusvalenze. Particolarmente positivo il dato sulla reddittività del patrimonio che nel 2015 è stata pari al 2,7%, la più alta dal 2010 ad oggi. L’avanzo di gestione è stato pari a 9,6 milioni di euro con un incremento del 5,70% rispetto al 2014. I proventi totali netti sono stati oltre 13 milioni di euro. Risultati che il presidente Toscani riassume attraverso quattro capisaldi: salvaguardia del valore del patrimonio, riduzione del rischio, diversificazione del portafoglio e la riduzione della durata degli investimenti. Elementi, verrebbe da dire, a cui si atterrebbe ogni buon padre di famiglia nella gestione del proprio patrimonio.

Anche il patrimonio immobiliare ha avuto un forte incremento con due importanti novità: l’ex Palazzo Enel di via Santa Franca e il recupero del complesso di Santa Chiara sullo Stradone Farnese. Per entrambi si profilano progetti di recupero già in fase di definizione.

Capitolo attività erogative: nel 2015 sono stati erogati nei settori di intervento 5 milioni 250 mila euro: 25% settore Arte e attività culturali; 24% settore Istruzione e formazione; 10% ricerca scientifica; 11% ai progetti del settore Assistenza anziani; 18% volontariato, filantropia e beneficenza; 12% tra i settori Famiglia e altri settori. Nel 2016 è previsto un incremento delle risorse destinate alle erogazioni che saliranno a 5 milioni 400 mila euro, di cui 4.752.000 euro per i settori rilevanti. Cresce anche il fondo per le erogazioni future: da 11 milioni e mezzo a 12 milioni 100 mila euro. “Stiamo andando nella giusta direzione – ha detto il presidente Massimo Toscani – ce lo fanno pensare i protocolli, le convenzioni e le attività condivise con le istituzioni e le altre realtà del territorio”. Dal 1991 ad oggi, la Fondazione ha erogato oltre 141 milioni di euro per il territorio.

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EMERGENZA ABITATIVA, ARRIVA IL PROGETTO CASA TRA LE CASE

Caritas e Fondazione di Piacenza e Vigevano insieme per dare una risposta concreta all’emergenza casa. Il progetto si chiama Casa tra le case e mira a reperire 25 appartamenti messi a disposizione di famiglie in difficoltà che vivono in gravi situazioni di disagio abitativo. Il progetto intende coinvolgere un numero di famiglie compreso tra 60 e 80 e di singoli tra i 15 e i 25 nell’arco di quattro anni. Il costo per anno (quattro)  è di 57 mila euro; di questi 31 euro sono stati messi a disposizione dalla Fondazione, 25 mila dalla Caritas. L’emergenza abitativa è una realtà e sono i dati a confermarlo: in Italia il 27% della popolazione vive in condizioni di sovraffollamento, di questi il 43% è sotto la soglia di povertà. Gli sfratti sono aumentati del 5%dal 2013 al 2014 e le coabitazioni sono passata da 236 mila del 2001 a 695 mila nel 2011. Come rispondere a questa condizione? Caritas e Fondazione individueranno la famiglie che potranno occupare i 25 appartamenti messi a disposizione di privati per un affitto pari, al massimo, alla metà dell’affitto di riferimento della zona. A disposizione delle famiglie sarà rivolto un progetto educativo formativo personalizzato partendo proprio dalla conoscenza dei componenti della famiglia. “L’idea – ha detto il presidente della Fondazione Massimo Toscani – è di rivolgerci a quella fascia grigia affinchè venga recuperata e possa ritornare alla normalità”. Al momento sono già disponibili 10 appartamenti, a breve si arriverà ad una ventina tra Piacenza e provincia.

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TOSCANI, FONDAZIONE:”OPERAZIONE GIBUTI DA CONSIDERARSI CHIUSA”. NESSUNA AZIONE DI RESPONSABILITÀ’

“L’operazione Gibuti è da considerarsi chiusa”. A dirlo è il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, il notaio Massimo Toscani al termine del consiglio di amministrazione nel quale si è votata l’azione di responsabilità nei confronti dell’ex presidente Giacomo Marazzi rispetto all’operazione Gibuti. Il consiglio ha deliberato che non fosse necessaria alcuna azione di responsabilità: solo 5 i voti favorevoli, 5 astenuti e 10 contrari. Per passare sarebbero serviti i voti favorevoli di due terzi del consiglio. Si chiude così una delle pagine più discutibili della passata gestione dell’ente di via Sant’Eufemia che anche le cronache nazionali misero in risalto. “Non ci siamo sottratti a nessuna azione di trasparenza – ha riferito il presidente Toscani nel corso dell’audizione in commissione comunale – tanto che abbiamo ritenuto che la verifica delle operazioni fosse fatta da un soggetto esterno. Abbiamo affidato all’avvocato Galletti questo incarico”. Il consiglio ha valutato il documento finale redatto giudicando, evidentemente, che non fosse necessaria alcuna azione di responsabilità nei confronti della passata gestione.

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CURE PALLIATIVE A DOMICILIO, LA MEDICINA DEL FUTURO. OGGI SI PUO’

Oggi i malati possono scegliere. Possono scegliere dove essere curati, se in struttura o a casa. Piacenza e provincia avranno un’equipe specializzata nelle cure palliative domiciliari. Il progetto è stato possibile grazie ad una convezione tra Asl, Fondazione, e Ordine dei Medici. Il presidente della Fondazione Massimo Toscani lo aveva annunciato qualche tempo fa ai nostri microfoni; creare uno staff di professionisti che prende in carico il paziente nella sua interezza in una fase particolarmente delicata O avanzata della malattia, nella sua abitazione. E’ questa la novità: un medico palliativista, un infermiere e uno psicologo assisteranno il malato a casa, nell’ambiente familiare. Per il Progetto Equipe Cure Palliative Domiciliari la Fondazione ha messo a disposizione, per il primo anno, un contributo di 120 mila euro. E non è il solo impegno in cantiere, a breve verrà presentato anche quello dedicato alle fasce più deboli, soprattutto anziani che vivono in montagna. 

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TOSCANI: “FONDAZIONE A SUPPORTO DELL’HOSPICE PER LA CURA DOMICILIARE”

Nuovi progetti sul tavolo, praticamente già operativi, votati per lo più al welfare, perchè è lì che, oggi, si registrano i bisogni più forti. Ne è convinto Massimo Toscani, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano al quale abbiamo chiesto di illustarci le linee programmatiche del prossimo biennio. Tre i settori: arte/cultura, istruzione/ricerca scientifica e welfare. E’ proprio quest’ultimo il settore a cui vanno il 41% delle erogazioni. Entrando nel dettaglio dei dati: nel 2014 le erogazioni per il welfare sono arrivate a 5 milioni 250 mila euro, nel 2015 sono aumentate a 5 milioni 400 mila euro, di cui 150 mila alle popolazioni alluvionate. Il resto è stato suddiviso tra gli altri due settori, con un 1% in più per arte e cultura. Per la prima volta, nel programmare i finanziamenti del 2016 sono state previste anche le zone da favorire, con una particolare attenzione ai giovani in stato di bisogno. Non solo: dai tavoli tematici sono praticamente pronti due progetti molto interessanti che riguardano i malati ed anziani. Ce li ha illustrati lo stesso Toscani

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ECCE FABULA, PIACENZA IN 3D

Con Ecco Fabula Piacenza si proietta in 3D. E’ quello che accadrà in due serate-evento venerdì 9 e sabato 10 ottobre alle 21.30 in Piazza Cavalli, con l’iniziativa ideata da Gionata Xerra e realizzato con Area. Una nuova frontiera dell’arte che consiste nel proiettare “immagini” su superfici reali, ottenendo spettacolari effetti di proiezione 3D, e che la Fondazione di Piacenza e Vigevano e Iren – in collaborazione con il Comune di Piacenza e con la Camera di Commercio  presenteranno alla città. Il video projection mapping è una tecnica di proiezione evoluta che trasforma qualsiasi superficie -nel nostro caso il Palazzo del Governatore di Piacenza – in un display dinamico sul quale si visualizzano animazioni, immagini, video e giochi di luce che relazionandosi con la superficie sulla quale vengono proiettati, creano situazioni di grande impatto visivo. Ecce Fabula è infatti un racconto su Piacenza e la sua storia che, rifacendosi alle narrazioni fiabesche, si svincola dall’ordine cronologico storico per seguire un nuovo ordine di racconto costruito su codici ispirati al senso visivo e ritmico in una visione talvolta surreale. Senza voler svelare troppo per lasciare la sorpresa agli spettatori, si può anticipare che Palazzo del Governatore diventerà l’Ecce Homo di Antonello da Messina (da qui il titolo) e che si trasformerà in altri palazzi della città immaginari e reali.

EXPO 2015 Video Mapping c.st in Fondaz per P.Soffientini  (FotoDELPAPA) da sx Dosi, Tebaldi, Jonata Xerra, Toscani, Giorgia Buscarini Beppe Parenti

“I FUTURISMI DI UN GIOCOLIERE”, BOT IN MOSTRA ALLA FONDAZIONE

Così apprezzato dai piacentini seppur così diverso dal piacentino modello, per certi aspetti schivo e un poco aperto alle novità. Il Presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Massimo Toscani ha aperto con queste parole la presentazione della mostra dedicata a Bot I Futurismi di un giocoliere che verrà inaugurata il 18 settembre e visitabile fino al 22 novembre allo Spazio mostre della Fondazione. Piacenza rende omaggio ad un artista che rappresenta la creatività, la ricerca continua del nuovo, apprezzato anche dai più giovani perchè considerato estremamente moderno ed attuale. Bot, sintesi della pseudonimo di Barberi Oswaldo Terribile, è considerato uno dei protagonisti più affascinanti del Futurismo, il movimento fondato da Filippo Tommaso Marinetti; nella mostra curata da Elena Pontiggia si potranno ammirare oltre 400 opere che raccontano l’originale percorso creativo di un inesauribile sperimentatore, passato dalla pittura alla scultura, dal ready made alle avvenieristiche contaminazioni con il graphic design, la fotografia e la poesia virtuale. Le opere arrivano da raccolte pubbliche della Galleria Ricci Oddi, del Mart di Rovereto e del Mim di San Pietro in Cerro, oltre che da private. “La mostra di Bot – ha sottolineato il presidente Toscani – è il nostro primo grande progetto in ambito artistico. Un progetto completamente nostro, dalla progettazione allo spazio che lo ospiterà. Primo perchè nel 2016 seguiranno altri eventi di questo tipo: in futuro il ruolo della Fondazione si tradurrà sempre di più nella capacità di fare cultura e non solo di supportarla”. Ad accompagnare la mostra ci saranno anche eventi collaterali organizzati da una decina di gallerie d’arte di città e provincia: BIffi Arte, Borgo delle Arti di Vigoleno, Galleria Il Lepre, Galleria Mazzoni, Placentia Arte, SLoazi Arte, Studio Baldini Art Gallery, Studio Jelmoni, M.V. Tirelli Antiquariato.

Fondazione BOt

FONDAZIONE DI PIACENZA E VIGEVANO: FORTE L’IMPEGNO NEL WELFARE

A poco più di anno dal cambio al vertice, è tempo di bilanci per la Fondazione di Piacenza e Vigevano sotto la guida del notaio Massimo Toscani. Il passo è cambiato rispetto al passato, e questo lo si è detto più volte. Presidente e cda si sono messi al lavoro, week end compresi, per incrementare il patrimonio dell’ente, che oggi può contare su una liquidità di quasi 349.893.760 euro grazie ad un incremento di oltre 3 milioni di euro, dovuto “al realizzo di plusvalenze e ad una politica di oculati investimenti” aveva riferito lo stesso Toscani. In questi mesi si è vista una Fondazione fortemente votata al welfare e al sociale: Insieme al prof. Giovanni Calza, membro del cda, si è lavorato al progetto Attesa Protetta, insieme al Comune e Consulta Diocesana per dare una risposta alle famiglie degli anziani in lista d’attesa per un posto in una casa protetta. E ancora, sempre con il Comune, si sta portando avanti la realizzazione di un ambulatorio medico aperto h 24 nella zona di via Pozzo in collaborazione con Emergency. Al vaglio c’è anche un progetto di assistenza per anziani che risiedono nella zona collinare e montana della provincia, per dare loro la possibilità di continuare a vivere in quei luoghi. “Stiamo lavorando moltissimo anche nel settore educazione, formazione e ricerca scientifica – ci conferma la prof.ssa Milena Tibaldi Montenz, membro dell’omonima commissione – l’importante è far capire ai cittadini che presentano i progetti che le ricadute devono essere percepite, positivamente, dall’intero territorio. Così come la Fondazione offre il suo contributo nella fase iniziale di start up, poi il progetto deve proseguire autonomamente.” Tornano le tematiche della progettualità a lungo termine e delle dispersione delle risorse; preferibile un investimento importante in termini economici che serva per il lancio di un progetto con ricadute positive, piuttosto che erogazioni minori ma con un impatto meno significativo sul territorio.

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“RITORNO ALLE ORIGINI”, IL CORTO DEDICATO AL POMODORO VA ALL’EXPO

Un prodotto narrativo per raccontare il pomodoro. Questo concetto viene espresso in Ritorno alle origini il cortometraggio prodotto da Cravedi Produzione Immagini con la regia di Andrea Canepari e il supporto tecnico di Massimo Albasi. Il corto di 11 minuti e mezzo verrà trasmesso in Piazzetta Piacenza nel corso della settimana del Pomodoro ad Expo dal 14 al 21 giugno. Un vero e proprio film che rientra nel progetto Pomd’oro, promosso dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano e da Ats. Pomd’oro si proponeva di sviluppare una narrazione della filiera del pomodoro e del territorio di appartenenza, prevedendo la realizzazione di un video promozionale documentario multimediale. La storia si sviluppa intorno a una giovane ragazza inglese figlia di emigrati che torna a scoprire le proprie origini. Nel suo viaggio in Italia conosce lo zio, i cugini e la sua grande famiglia che riscopre intorno alla tavola, l’occasione per valorizzare e le eccellenze del patrimonio enogastronomico, in primis il pomodoro non un prodotto del terreno ma del territorio. Intorno al film, doppiato anche in lingua inglese grazie al cugino che traduce in simultanea al padre ciò che dice la protagonista, sono ruotate 35 persone tra attori, tecnici e produttori. Anche le location non sono state scelte casualmente ma sono lo specchio di ciò che offre la nostra provincia: la cascina di Gragnanino di proprietà del prof. Domenico Ferrari e gli interni a palazzo Vignola di Fiorenzuola dell’ing. Scarabelli. “Un film nato per evocare un forte impatto emotivo ed emozionale – hanno detto il regista Andrea Canepari e il produttore Gianni Cravedi – realizzato in tempi record, meno di un mese, grazie alla professionalità di tutti coloro che vi hanno collaborato”.

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