FONDAZIONE, UN MILIONE E MEZZO IN OBBLIGAZIONE SOLIDALE

La Fondazione di Piacenza e Vigevano sostiene il progetto “L’Ospedale cresce con noi” con un milione e mezzo di euro in obbligazioni solidali di Cariparma Credit Agricole. Una decisione presa dal consiglio di amministrazione nella direzione di investire sul sociale.  Un altro segnale di quella svolta di cui si parla da quando alla presidenza siede Massimo Toscani. Un investimento da un milione e mezzo di euro in obbligazioni mirato al miglioramento degli spazi del reparto pediatrico piacentino. “L’obbligazione Solidale – ha detto Toscani- è uno strumento innovativo che ci consente di assolvere in oieno al nostro ruolo: trovare investimenti mirati e operare per il bene del territorio”. L’idea di aderire all’iniziativa è arrivata dal professor Giovanni Calza, membro del cda e Presidente della Commissione Welfare.

FONDAZIONE, UNO SGUARDO ALLA CRISI

In prima fila erano seduti accanto il presidente Massimo Toscani, l’ex Francesco Scaravaggi e l’ex membro del cda Stefano Pareti. Il prima e il dopo Fondazione, un prima e un dopo che Toscani rimarca, tra le righe, in ogni suo intervento pubblico.  E per proprio per tagliare con il passato, il Presidente ha annunciato la volontà di istituire in Fondazione un tavolo permanente di confronto aperto al territorio per decidere dove e come destinare le risorse. A proposito di risorse, Toscani ha deciso di destinare il budget assegnato alla strenna natalizia  alla Caritas diocesana. “La strenna – ha detto ai presenti- era destinata a voi, qui di dobbiamo ringraziarvi perche è come se la donaione l’aveste fatta voi”.

FONDAZIONE, TRA FUTURO E PESO DELLE SCELTE PASSATE

L’attuale gestione della Fondazione vuole segnare una netta linea di stacco dalla precedente.  Prova ne è la risposta che il presidente Toscani ha dato al Ministero su alcuni punti da chiarire. Si tratterebbe di una unica risposta divisa in due, la prima firmata dallo stesso Toscani l’altra dal direttore generale Marco Mezzadri. L’attuale presidente avrebbe risposto in merito alle azioni future dell’ente, ai settori di investimento da privilegiare, ai progetti del territorio.  La parte invece relativa ai precedenti investimenti, tanto per intenderci quelli che hanno in parte danneggiato il patrimonio della Fondazione, sarebbe stata redatta dal direttore generale. Una divisione dei ruoli precisa che ha un chiaro significato di rottura con il passato. Il Ministero aveva chiesto chiarimenti su Notrine, la società lussemburghese attraverso la quale la Fondazione di Piacenza investì un milione di euro in una banca del Gibuti. Un investimento quanto meno “anomalo” che necessita di  una o più spiegazioni.

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FONDAZIONE: EROGAZIONI SOLO DOVE C’È DAVVERO BISOGNO

È una fotografia chiara, nitida e precisa fatta di dati, numeri e percentuali.  Il Presidente della Fondazione Massimo Toscani ha descritto l’ente, il suo bilancio, il suo futuro al consiglio comunale.  Una foto scattata, dicevamo, da tre istituti di credito differenti affinché ci fosse una rappresentazione il più possibile reale; una fotografia costata 4 mila euro. La stragrande maggioranza delle domande poste dai consiglieri,  per la verità tutti dell’opposizione a parte Giovanni Castagnetti della civica, verteva soprattutto sul patrimonio attuale della Fondazione, sulle erogazioni e sulle manovre rischiose degli ultimi anni in fatto di investimenti.  “La Fondazione è stata per troppo tempo considerata un bancomat – ha detto il Presidente – le erogazioni vanno fatte quando c’è bisogno e quando c’è un progetto effettivamente realizzabile” come dire che per molto tempo si è fatto il contrario. “Vorrei proporre per il futuro gli Stati Generali della Fondazione,  in modo che l’ente si apra al territorio per capire davvero dove e di cosa c’è bisogno”. Le cinque Commissioni recentemente costituite ( ricerca e istruzione, welfare, arte e cultura, investimenti, attivita’ istituzionale per Vigevano) hanno proprio questo scopo, ovvero valutare i progetti e, in seconda battuta,  sottoporli al cda e al consiglio.  Le erogazioni per il 2015 ammontano a 5milioni 250mila euro, 500mila euro in meno rispetto all’anno scorso considerando anche che le Fondazioni sono sottoposte da quest’anno ad una tassazione pesante, per Piacenza 800mila euro. Tasto dolente investimenti: azioni Monte Parma. Il consiglio ha deliberato di procedere alla vendita per 28milioni 500 mila euro, con una perdita per la Fondazione di 48milioni 500 mila euro. Enel: l’acquisto è stato fatto a 35 milioni,  oggi ne valgono 22. Iren: l’acquisto a 4 milioni,  oggi valgono 1milione e mezzo. Altro buco il milione di euro investito in una banca del Gibuti, “a titolo umanitario” fu la giustificazione dell’allora gestione Marazzi. Tutto fa capo a Notrine una societa’ lussemburghese. Di questa operazione non esiste una delibera, come ha specificato Toscani. Derivato Unicredit la cui opzione forward era in scadenza oggi:  acquistato per 20milioni oggi il valore è pari a 4 mlioni. La scelta è stata quella di acquistare 5 milioni in azioni, con una perdita di 14milioni 400 mila euro. “Ad oggi il patrimonio della Fondazione  – ha concluso il presidente – è di 340 milioni di euro, questa è la foto che emerge dai dati, noi dobbiamo ripartire da qui scegliendo di puntare su prodotti finanziari a basso rischio con capitale a restituzione garantita”. In programma c’è la revisione dello statuto e in futuro non esclude l’azione di responsabilità che la Fondazione potrebbe intentare contro le gestioni precedenti.  Un altro segnale di rottura con il passato.

FONDAZIONE: PIU’ CONTROLLO NELLE EROGAZIONI CON LE COMMISSIONI

Nell’ultimo consiglio generale, quello in cui si è deliberata la vendita della azioni Monte Parma, si è completata anche la composizione delle cinque Commissioni, tra queste i tre gruppi di lavoro che si riuniranno periodicamente per valutare le erogazioni negli ambiti ricerca e istruzione, welfare, arte e cultura. Ogni commissione, organizzata come gruppo lavoro autonomo, avrà funzioni di supporto tecnico, operativo ed organizzativo. Fortemente volute dal presidente Toscani, “il loro apporto – si legge nella nota – va nella direzione di accentuare il ruolo propositivo: non solo partner di iniziative già avviate ma motore propulsivo di progetti e interventi importanti”

TOSCANI: UN CONCORSO DI IDEE PER IL CONVENTO SANTA CHIARA

Il clima che si respira in Fondazione effettivamente è diverso. Lo si percepisce anche dalle piccole cose  come riunire la stampa intorno ad un tavolo al quale siedono, oltre al presidente,  i membri del consiglio di amministrazione; come a dire che, oggi, le decisioni si prendono insieme. Tanto per cominciare, ci tiene particolarmente a sottolineare il presidente Toscani, tutte le delibere del primo consiglio generale della nuova gestione sono state approvate all’unanimità e anche i consiglieri hanno acconsentito a decurtarsi il compenso come hanno fatto presidente e cda. Ripartenza, trasparenza, riorganizzazione e consolidamento sono le linee direttive del nuovo assetto di via Sant’Eufemia.

Capitolo erogazioni: per il 2015 sono a disposizione 5 milioni 250 mila euro , l’8,7 per cento in meno rispetto al 2014 quando le erogazioni ammontavano a 5milioni 750 mila euro compresa la somma gia’ stanziata per Expo. Il consiglio ha deciso di favorire maggiormente il settore welfare, beneficenza,  filantropia e volontariato (+3%), e togliere qualcosa ad arte e cultura (-2%) e anziani (-1%).   Tutto sommato un bel gruzzoletto, ribadisce la squadra di Toscani, se si conta che la nuova tassazione impone alle Fondazioni un aggravio di 800 mila euro.

Ci sono novità in vista anche per quanto riguarda il patrimonio immobiliare della Fondazione; la Soprintendenza ha liberato da un vincolo ultradecennale il convento di Santa Chiara sullo Stradono Farnese. Intorno alla struttura ci sono grandi progetti che vedono un coinvolgimento diretto della città; l’idea di Toscani è quella di istituire un concorso di idee pubblico per valorizzare il convento.

Il passo è cambiato è il leitmotiv, diversa è la visione con la quale si guarda al futuro nella consapevolezza di ciò che si  è ereditato.  Prossimo passaggio fondamentale,  entro la fine dell’anno, la irme per la vendita delle azioni Monte Parma. Come dire, un altro taglio con il passato.

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FONDAZIONE, A BREVE LA PUBBLICAZIONE DEL BANDO PER ADVISOR

A breve verrà pubblicato il bando per la selezione di un advisor che si occupi della situazione economico finanziaria della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Il testo verrà pubblicato sui quotidiani Sole 24 Ore e Milano Finanza. Il testo pare pressochè ultimato, pronto per essere reso pubblico attraverso la stampa per raggiungere il maggior numero di persone possibile. La figura di un advisor era stata fortemente caldeggiata da una parte del consiglio generale, ancora prima dell’elezione del presidente Toscani, richiesta che è tornata ad essere una priorità discussa anche nell’ultima riunione del consiglio di amministrazione. Questa figura avrà il delicato compito di capire le esigenze dell’ente per poter scegliere gli strumenti che hanno più alta probabilità di raggiungere gli obiettivi del cliente nel rispetto dei vincoli di rendimento, rischio, costi e in questo caso anche di statuto. Nel corso del cda è stata fissata la data del prossimo consiglio generale, il 28 novembre.

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CDA FONDAZIONE, TOSCANI: “ABBIAMO RIMESSO IN MOTO LA MACCHINA”

E’ stato un consiglio di amministrazione di ricognizione durato oltre tre ore. Il primo che ha visto riuniti in Fondazione il presidente Massimo Toscani e i suoi sette consiglieri freschi di nomina: Roberto Rovero, Domenico Battaglia, Cesare Betti, Giorgio Milani, Giovanni Calza, Franco Egalini e Carlo Ghisoni. “Abbiamo rimesso in moto la macchina – ha detto il presidente – in un clima sereno e disteso, quasi come fossimo tra amici”. Primo punto all’ordine del giorno la nomina dei due vice: Domenico Battaglia e Roberto Rovero nel ruolo di vicario come avevamo ventilato nei giorni scorsi. Una scelta quella dell’avvocato Rovero che conferma una delle parole d’ordine che deve caratterizzare la nuova Fondazione, la legalità e trasparenza. Nel corso della seduta sono stati attribuiti alcuni incarichi particolari in base alle attività dei consiglieri, seguendo le linee che Toscani aveva annunciato dopo la nomina dei consiglieri di amministrazione. Al consigliere Betti, per esempio, è stata attribuito l’incarico di analizzare la struttura della Fondazione partendo dal personale. Ogni consigliere in base all’incarico ricevuto, sarà chiamato a riferire nel corso del consiglio generale. All’attenzione del cda il tema fondamentale dell’esame della situazione patrimoniale dell’ente e la sua organizzazione. Il notaio Toscani aveva inserito nell’elenco delle priorità proprio questo: capire a quanto ammonta il patrimonio della Fondazione; anche se non era all’ordine del giorno si è presa in considerazione l’ipotesi di individuare un advisor , probabilmente attraverso un bando di gara, che guidi e consigli l’ente nelle scelte di investimento e nella gestione del patrimonio. “Abbiamo un bilancio da leggere e valutare attentamente – ha detto Toscani – in base a quello faremo le scelte migliori per la città, nelle prossime sedute valuteremo la situazione del portafoglio e della struttura”.  Confermata l’intenzione di riunire il cda una volta alla settimana per il primo mese “per lavorare seriamente e riprendere in mano la macchina” ha riferito il notaio. Prossimo appuntamento martedì 4 novembre.

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FONDAZIONE E SENSO DI RESPONSABILITÀ. CDA QUASI AL COMPLETO

Mancano pochi giorni al consiglio generale della Fondazione del 20 ottobre e il presidente Toscani avrebbe, sul tavolo, ancora qualche nodo da sciogliere, in particolare la formazione del cda. La squadra che accompagnerà Massimo Toscani nella “nuova” Fondazione votata al “cambio di passo” come l’aveva definta lui stesso nel giorno dell’elezione, è il tema fondamentale. La formazione di una squadra coesa che punti esclusivamente all’interesse della collettività,  è il primo obiettivo perche non si ripeta cio’ che è accaduto pochi mesi tra l’ex presidente Scaravaggi e una parte del cda.

Stefano Pareti e il vigevanese  Renzo De Candia sarebbero sul punto di fare un passo indietro per senso di responsabilità,  come riporta il nuovo numero del settimanale Corriere Padano. Chi prenderà il loro posto? Ci sarebbero ancora alcune questioni da chiarire tanto che anche un altro nome (inizialmente dato per certo) potrebbe non entrare nel consiglio di amministrazione.  Sarebbe invece confermato il numero dei membri, dagli attuali sei a sette. C’è da immaginare che saranno ore frenetiche per il notaio Toscani alla ricerca di equilibrio e competenza per la nuova squadra.

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FONDAZIONE, I NODI DA SCIOGLIERE DEL PRESIDENTE TOSCANI

Manca una settimana al primo consiglio generale del nuovo presidente Massimo Toscani. Ci sarebbero però ancora alcuni nodo da sciogliere che riguardano soprattutto la composizione del cda. Il numero dei componenti dovrebbe passare da sei a sette, all’interno molte new entry e alcune riconferme come, pare, Stefano Pareti. L’altra quadra che il notaio deve trovare è quella del secondo vicepresidente che deve fare capo a Vigevano. Proprio i vigevanesi spingerebbero per la riconferma del rag. Renzo De Candia; secondo statuto però non sarebbe più candidabile perchè in carica 4 anni e già riconfermato una volta come recita l’art.11 al comma 2.

Una volta risolti questi nodi, il presidente Toscani sarà pronto ad affrontare il primo consiglio generale e ad affrontare i primi temi: taglio delle indennità a se stesso e ai consiglieri e attenta valutazione del patrimonio allo stato attuale.

 

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