CISINI OTTIMISTA: “NUOVA PISCINA ENTRO LA FINE DEL MANDATO”

Del faraonico progetto della piscina olimpionica alla madonnina resta solo una pietra; la prima che aveva posto, e simbolicamente firmato, l’ex sindaco Roberto Reggi nell’aprile del 2012 a pochi mesi dalle elezioni comunali. Il riequilibrio finanziario richiesto dalle due cooperative che si sarebbero dovute occupare della realizzazione era insostenibile e, tutto sommato, poco conveniente per le casse di un comune che, oltre a dotare la città di una nuova struttura natatoria, ha anche altro a cui pensare. Ora che si fa? L’amministrazione si è rivolta a due realtà locali, non tanto per campanilismo, ci tiene a ribadire l’assessore allo sport Giorgio Cisini, quanto per valorizzare il patrimonio comunale esistente. E’ così, perchè le due proposte che si sono fatte avanti portano la firma di Activa, gestore della piscina Raffalda per tutto il 2015 e Futura, milanese ma da anni operante nel piacentino, che gestisce il Polisportivo. I progetti riguardano proprio le due piscine in questione: Raffalda, con il recupero della struttura oggi fortemente bisognosa di ristrutturazione, e polisportivo con un progetto più ambizioso, del valore stimato di circa 500 mila euro, con la realizzazione di una nuova piscina olimpionica da 33 metri X 25 regolamentare per la pallanuoto oltre che la riqualificazione dell’impianto sportivo. “La manifestazione di interesse si configura con una lettera da parte delle due società – ha spiegato l’assessore Cisini – che si dicono pronte a portare avanti i progetti. Ora dobbiamo valutarne la fattibilità economica e architettonica”. Par di capire che se il progetto venisse scelto, il polisportivo cambierebbe faccia con la realizzazione di un vero e proprio palazzetto dello sport dotato, oltre che due piscine coperte e una scoperta, anche di palestra, campi da calcio e tennis. “Entro un mese e mezzo – conferma l’assessore – saremo in grado di scegliere quale dei due progetti portare avanti, dopodichè metteremo il turbo e credo che i tempi per la realizzazione del nuovo impianto entro la fine del mandato, sulla carta, ci siano”.

Molto prima che la fine del mandato, incombe Expo 2015 a cui Piacenza si sta preparando con un parziale rifacimento del look, come si conviene alle signore per le grandi occasioni. E’ a buon punto il sistema di illuminazione artistica dei Cavalli del Mochi e della chiesa di Sant’Agostino, così come il trasferimento degli autobus in sosta da piazza Cittadella a via XXI Aprile e il parcheggio, per un centinaio di posti auto, in via Maculani. “Inizieremo a breve il nuovo parcheggio di un centinaio di posti auto in fregio al Daturi in via Maculani, in questo modo – spiega Cisini – libereremo il parcheggio di via XXI Aprile che utilizzeremo per gli autobus in sosta che libereranno piazza Citadella dove rimarrà il terminal solo per le ore di punta. Si libererà così uno spazio per eventi, incontri e collegialità che oggi sembra terra di nessuno. Per questo sono previsti alcuni interventi di restyling non solo in vista di Expo ma perchè restino alla città, prima del grande progetto di recupero della piazza”.

Il servizio completo con l’intervista all’assessore Cisini nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

POLISPORTIVO

COMANDANTE, CINQUE AGENTI E CINQUE AUSILIARI PER LA POLIZIA MUNICIPALE

Un nuovo comandante, cinque nuovi agenti e cinque nuovi ausiliari del traffico. Così l’Amministrazione Comunale entro l’estate intende rafforzare il Corpo di Polizia Municipale per garantire una maggiore presenza sul territorio e una maggiore sicurezza. “Gli atti sono stati approvati dalla Giunta, gli uffici hanno lavorato con solerzia – spiega l’assessore al Bilancio e al Personale, Luigi Gazzola – e ci riteniamo soddisfatti per avere operato per rinforzare un settore cardine come quello della Vigilanza, soprattutto in questa fase”. Dal 1° maggio il comandante Stefano Poma entrerà ufficialmente in servizio al comandato di via Rogerio a tempo indeterminato. E’ stata, inoltre, varata la selezione pubblica per la formazione di una graduatoria triennale per l’assunzione a tempo determinato di cinque ausiliari del traffico, selezione pubblicata anche sulla Gazzetta Ufficiale. Le domande dovranno pervenire entro il 20 aprile. Il 29 aprile verrà così effettuata la prova preselettiva all’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’8 maggio sarà stilato l’elenco di coloro che saranno ammessi al corso formativo che avrà luogo dall’11 al 15 maggio all’Auditorium Sant’Ilario, dove il 19 maggio si terrà la prova scritta e il 26 maggio i colloqui per coloro che avranno superato lo scritto. Sempre per garantire una maggiore sostegno al Corpo di Polizia Municipale, sono ormai in arrivo cinque nuovi agenti che prenderanno servizio a tempo indeterminato provenienti da altre Pubbliche amministrazioni, interessati al trasferimento presso questo Ente, mediante mobilità esterna volontaria, a copertura di cinque posti vacanti in dotazione organica. L’Amministrazione Comunale ha garantito pari opportunità tra uomini e donne per l’accesso all’impiego e al trattamento sul lavoro.

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ARTISTI UNITEVI PER EXPO, IL COMUNE VI OFFRE UNO SPAZIO

Il Comune di Piacenza si rivolge agli artisti piacentini in vista di Expo, mettendo a disposizione spazi esterni della città: viale Pubblico Passeggio e via Tramello e relativi bastioni, i parchi di Montecucco e della Galleana, la Cavallerizza, le piazzette Pescheria, Plebiscito, Bacciocchi, Barozzieri e piazzale Libertà. Obiettivo, promuovere l’arte e la cultura e abbellire alcuni spazi cittadini durante i sei mesi dell’esposizione universale. Gli artisti interessati ad esporre una propria installazione, edita o inedita, dovranno presentare la domanda, una scheda tecnica dell’opera d’arte e tutta la documentazione richiesta dall’avviso pubblicato sul sito web www.comune.piacenza.it, all’ufficio Protocollo del Comune di Piacenza in via Beverora 57, entro le ore 12 di venerdì 3 aprile. Una commissione valuterà le proposte pervenute, stabilirà l’abbinamento tra l’opera d’arte e la location, nonchè il calendario espositivoInformazioni e chiarimenti in merito alle condizioni di partecipazione, ulteriori rispetto a quelli contenuti nell’avviso pubblicato sul sito internet del Comune di Piacenza, possono essere richiesti agli uffici Acquisti e Gare (tel 0523-492030) e Cultura, Musei e Turismo (0523-492653).

EXPO2015

PIACENZA IN ARANCIONE CONTRO IL RAZZISMO

Il Comune di Piacenza si veste d’arancione in occasione della 11°edizione della Settimana di azione contro il razzismo. Il 21 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale contro il Razzismo, indetta dalle Nazioni Unite in ricordo del massacro di Sharpeville del 1960, la giornata più sanguinosa dell’apartheid in Sudafrica: durante una pacifica manifestazione di protesta contro l’introduzione dell’Urban Areas Act, ovvero il provvedimento che imponeva ai cittadini neri di esibire uno speciale permesso nelle aree riservate ai bianchi, la polizia sudafricana aprì il fuoco sulla folla dei dimostranti, uccidendo 69 persone. Il comportamento della polizia venne denunciato da una speciale commissione d’inchiesta come eccessivo impiego della forza contro una folla disarmata e l’operato del Governo sudafricano venne ufficialmente condannato dalle Nazioni Unite. Si comincia mercoledì 18 marzo con il mediometraggio Zakaria, giovedì 18 la marcia contro i pregiudizi e sabato 21 dalle 13 pranzo insieme al kaprasquare, giochi per i più piccoli ai giardini Margherita e alle 17 il lancio dei palloncini contro il razzismo.

settimana contro razzismo

SINISTRA ALTERNATIVA, QUALE SPAZIO HA? NE PARLA HUMAN FACTOR

La domanda è: oggi si può pensare ad una sinistra alternativa? E soprattutto, aggiungiamo, quale spazio avrebbe nel panorama attuale? Massimi sistemi o concrete riflessioni? Si sono confrontati su queste tematiche esponenti del mondo politico e culturale piacentino, oltre le rispettive appartenenze politiche. Queste le mosse da cui è partito Human Factor, un pomeriggio di riflessione organizzato da sinistra ecologia e libertà. Politica economica, passando per il job act, ovvero quali effetti concreti avrà sul mercato del lavoro anche dopo il secondo anno quando termineranno gli incentivi per il datore di lavoro, ma anche ambiente e politiche per la salute. “Il jobs act crea sì nuovi posti di lavoro – ha spiegato Marco Mazzoli docente di Politica Economica all’Università di Genova – ma molte imprese dopo due anni dall’assunzione dei giovani, saranno incentivate a licenziarlo o semplicemente non rinnovargli il contratto, a favore dell’assunzione di altri. Con la norma attuale, alle imprese converrà interrompere il rapporto di lavoro prima che si estendano le tutele per il lavoratore”. Spazio anche per il tema dell’ambiente con il direttore di Arpa Piacenza Giuseppe Biasini, che da addetto ai lavori si è interrogato sulla possibilità di un modello di sviluppo che tenga conto delle limitate risorse a nostra disposizione. “L’inquinamento atmosferico – ha detto Biasini – è il fattore che ha le conseguenze peggiori sulla salute dei cittadini e la sua fonte principale è rappresentata dal trasporto su gomma. Anche se l’auto è innegabilmente uno strumento di libertà, occorre oggi che i cittadini, come stanno facendo, diano il loro contributo per garantire il benessere collettivo. La qualità dell’aria che respiriamo oggi è certamente migliore rispetto a quella di 20-30 anni fa, ma per avere miglioramenti significativi servono azioni diverse sul piano nazionale e internazionale”.

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EX ENEL: IL MERCATO GOVERNA ARCHEOLOGIA E URBANISTICA?

La rivolta contro il palazzo sale e, forse, arriverà anche in Comune. Dopo la petizione presentata da associazioni ambientaliste, culturali e liberi cittadini, contro la struttura che sorgerà al posto dell’ex Enel, in rete e sui social l’asticella compaiono nuovi post condivisi da un numero di cittadini sempre maggiore. Vittorio Melandri, occhio attento della realtà locale da molteplici punti di vista, sul profilo Facebook ha pubblicato un post intitolato A Piacenza una “scoria nucleare” grossa come una casa. Partendo dal fatto che in Italia le scorie nucleari sono difficili da smaltire, Melandri scrive che “a Piacenza è in bella vista una “scoria nucleare” grande come una casa, che invece di essere smaltita, tutte le cosiddette “autorità” investite del caso, hanno deciso di lasciare proprio dove da più di trent’anni è sempre stata”. Dopo un lungo excursus storico ripercorrendo le tappe più significative dalla costruzione di Palazzo Enel, Melandri arriva all’oggi “a bruttura abbattuta, e a cantiere aperto dall’ultima proprietà, “Società Immobiliare Campo della Fiera” per edificare quello che l’artista William Xerra ha definito un nuovo “insulto a Palazzo Farnese”. A cantiere aperto, e molto celere a quanto pare, un gruppo di associazioni e cittadini, anche se “armati” di speranze fragili, hanno deciso di provare ad opporsi al dispiegarsi ultimo di questo “insulto” a Palazzo Farnese e al bene comune di una intera città, ed hanno articolato una serie di domande che attendono risposte sollecite, esaurienti, documentate, trasparenti che hanno posto ai soggetti coinvolti: Comune, Soprintendenza ed ENEL.  A fronte del mitico “mercato” che sembra sia l’unico governatore di archeologia e urbanistica, associazioni e cittadini, intendono provare a battersi per le proposte che hanno avanzato, confidando in un sussulto di dignità, in un saggio ripensamento dei propri amministratori”. Ci riusciranno?

ex enel cantiere dall'alto

PALAZZO EX ENEL, “PRONTI ALLA PROTESTA SOTTO AL COMUNE”

L’intenzione è quella di bloccare il cantiere, nonostante proceda a ritmo serrato, pensando, perchè no, ad una manifestazione di protesta pacifica, magari proprio sotto palazzo Mercanti. Stiamo parlando di ciò che sorgerà sulle ceneri di palazzo ex Enel di viale Risorgimento, ovvero un palazzo dove troveranno spazio residenziale, uffici e una palestra per gli studenti del liceo gioia, ribattezzata, da insegnanti e studenti, “palestrina” per la esigue misure di 15 metri per 15. Intorno al cantiere le voci di dissenso non sono mai mancate; comitati, associazioni, gruppi di ricerca, anche cittadini hanno aspramente criticato l’intervento approvato dall’amministrazione, denunciando soprattutto la parzialità nelle procedure di approvazione della variante e del rilascio dell’autorizzazione archeologica, l’insufficiente trasparenza nelle modalità di alienazione dell’immobile e il mancato coinvolgimento della cittadinanza. Tutti gli step della vicenda del tormentato cantiere, dal cambio di destinazione d’uso, alla lievitazione del valore economico ad oggi quasi 10 milioni di euro, dal rischio di abbandono dei reperti archeologici sotto il solettone di cemento, all’impatto ambientale che la nuova struttura avrà su palazzo Farnese, alla preoccupazione per le scelte urbanistiche, sono stati raccolti in una petizione accompagnata da oltre 280 firme che si vanno ad aggiungere alle oltre 400 raccolte on line. “Abbiamo inviato il documento a tutti gli enti competenti, dal Comune di Piacenza alla Soprintendenza, per avere le risposte che non abbiamo ricevuto. Sappiamo che i tempi sono molto stretti – conferma l’architetto Stefano Benedetti – stiamo pensando anche ad una manifestazione pubblica sotto il Comune perchè sappiamo che tanti cittadini sono contrari a questo progetto”. Una conferenza stampa che ha preso le sembianze di un incontro pubblico dove in molti hanno preso la parola preoccupati per l’impatto che l’opera avrà sul palazzo Farnese, chiedendo che l’area resti libera, così come testimoniano i documenti del 1862; e ancora l’attenzione ai reperti di indubbio valore storico come testimoniano le dichiarazioni dei sovrintendenti Calvani nel 1981 e Minoia nel 2014. Il filo del ragionamento che sottende tutto il documento è molto semplice: quali sono i bisogni dei cittadini in quella parte di città? Servizi per le scuole vicine che hanno un disperato bisogno di spazi per l’attività sportiva, certamente. Nuovi alloggi, con un sfitto che a piacenza oscilla tra 7 e 8 mila unità? Uffiici, spazi commerciali? La risposta vien da sé. Insomma l’impressione è che questa volta si voglia arrivare in fondo a chiarire questioni che, da mesi, sono state poste sul tavolo a cui nessuno ha mai risposto. “Insieme alle criticità – spiega Manrico Bissi dell’associazione Archistorica – facciamo alcune proposte, ad esempio la permuta che possa offrire alla proprietà un’altra zona dove costruire. Nel nostro documento/petizione – conclude – chiediamo una progettazione più ampia e partecipata”.

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CARCERE NOVATE: LA SFIDA E’ MOTIVARE I DETENUTI, “SOSTA FORZATA” E’ UN ESEMPIO

Il vero problema all’interno del carcere delle Novate non è più il sovraffollamento ma tenere occupati i detenuti, occupargli la giornata, dargli una motivazione. Un problema, per certi aspetti più difficile da risolvere, ora che il penitenziario piacentino si è dotato di un nuovo padiglione che può ospitare fino a 200 detenuti. Si chiamano celle aperte dove i detenuti sono liberi nei corridoi della propria sezione. Un’opportunità? Certo, a patto che sia ben sfruttata attraverso percorsi strutturati, più che semplici corsi di intrattenimento condotti da volontari, che possono andare dall’apprendere un mestiere fino alla scrittura, nella direzione di rielaborare l’esperienza della detenzione.

Arrivare alla consapevolezza di aver commesso un reato per il quale si stanno scontando anni di galera, per un detenuto, non è affatto scontato. E’ un punto d’arrivo al quale non tutti e non sempre si arriva, spesso con difficoltà. Il pentimento, ad esempio, è un percorso lungo, tortuoso. Il detenuto, la maggior parte della volte, pensa di essere dietro le sbarre ingiustamente, l’obiettivo è contare i giorni che mancano all’uscita premio o all’udienza per gli arresti domiciliari.

Il giornale Sosta Forzata, fin dalla sua prima uscita, è un laboratorio di scrittura, una possibilità per i detenuti di raccontare la loro esperienza e di assumersene la responsabilità. Su Sosta Forzata non si leggono notizie, ma vite intere, gioie, dolori, sofferenze ma anche speranze e obiettivi. Ad oggi Sosta Forzata rischia fortemente di essere sospeso nella pubblicazione.

Il servizio completo con l’intervista ad Alberto Gromi, Garante dei detenuti, sarà visibile nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

Novate

EX PERTITE: COMITATO E AMMINISTRAZIONE SULLA STESSA LINEA, PER LA PRIMA VOLTA

Il percorso per la destinazione a verde pubblico dell’area del’ex Pertite dovrà essere più partecipato che mai. Il tavolo a cui si sono seduti assessore Bisotti e membri del comitato parco Pertite va proprio in questa direzione, per evitare, in sostanza, che l’amministrazione tratti con Demanio e Difesa senza che i cittadini ne siano informati. Entrando nel merito l’attività di bonifica dell’area dovrebbe partire a breve e terminare tra la primavera estate del 2016, in cambio il Comune dovrà mettere a disposizione un’area idonea per la prova carri. Insomma tutto lascerebbe pensare, dopo 6 anni dalla nascita del comitato in cui non sono mancati toni aspri contro l’amministrazione, che le cose stiano cambiando. Per la prima volta il comitato siede al fianco dell’amministrazione nell’intento di portare all’interno del Psc l’area interamente a verde pubblico.

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L’AUTO MUTUO AIUTO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Un gruppo di auto mutuo aiuto che metta al centro le donne vittime di violenza. Anche il Telefono Rosa di Piacenza, grazie al sopporto dell’assessorato alle Pari Opportunità del Comune, ha aderito al progetto promosso dalla Regione. “L’idea è nata all’interno del laboratorio di sartoria attivo da qualche tempo presso il nostro centro antiviolenza – ha spiegato Donatella Scardi responsabile del Telefono Rosa – le donne hanno cominciato a parlare tra loro,. a conoscersi a mettere in comune la loro esperienza e a superarla insieme. Per questo abbiamo deciso di costituire due gruppi di lavoro, formati da 6-7 donne vittime di violenza. Saranno due incontri settimanali di un paio d’ore ciascuno, presso la nostra sede del Telefono Rosa, per un totale di 40 ore”. L’obiettivo è condividere un’esperienza, mettendosi tutte sullo stesso piano “parlare e non sentirsi in colpa per quello che si è subito – spiega l’avvocato Scardi – la donna vittima di violenza non è malata, ma ha bisogno di aiuto per uscire dal tunnel della sopraffazione. Solo così si esce dall’isolamento, attraverso un gruppo che non giudica”. Nel 2014 a livello regionale 3500 donne si sono rivolte ai centri antiviolenza; a Piacenza 236 donne sono state seguite dal Telefono Rosa, 430 le chiamate in un anno. Un dato nuovo, degno di nota, è che 37 sono state le chiamate effettuate da terzi, in particolare i vicini di casa, segno che la sensibilità, anche da parte di chi non è direttamente coinvolto, è aumentata. Il fenomeno delle violenza sulle donne è una triste costante, anche per questo la Regione ha chiesto di ampliare gli orari di accoglienza dei centri antiviolenza. “Non si tratta di un’emergenza – ha specificato l’assessore Giulia Piroli – ma di una realtà che va affrontata con gli strumenti giusti, un vero e proprio fenomeno sociale”.

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