“PROFUGHI, I SINDACI AL CENTRO DELLE DECISIONI”

I sindaci siano al centro della questione profughi. E’ l’essenza del protocollo che verrà sottoposto alla prefettura elaborato dopo oltre due ore di confronto tra i primi cittadini, moderati dal Presidente della Provincia Rolleri. La proposta di redigere un patto tra i sindaci è arrivata dal primo cittadino di Rottofreno Raffaele Veneziani e predisposto dai sindaci dell’unione della bassa Val Trebbia e Val Luretta. Il protocollo che verrà discusso la prossima settimana, punta a evitare soluzioni imposte dall’alto precisando che è sbagliato parlare di emergenza ma piuttosto di un fenomeno demografico storico , di un vero e proprio esodo di una parte del popolo africano che continuerà nel tempo e quindi , non si può far finta di nulla. Il patto è necessario proprio per aiutare a gestire la situazione. “Tutta la comunità è chiamata a risolvere la situazione – ha detto il sindaco di Bettola Sandro Busca – non si può lasciare alla prefettura questa responsabilità.  In campo scendano anche chiesa curia e volontariato”. “Non possiamo permettere alla prefettura di decidere – ha rincarato Ghillani sindaco di Gossolengo – Il rischio e di avere tante Caratta in ogni comune”. Il primo cittadino di San Giorgio Giancarlo Tagliaferri ha fatto un gesto significativo; ha annodato la fascia tricolore che non indosserà nelle cerimonie pubbliche  fino a quando non riceverà risposte chiare dalla prefettura.

Da più parti è arrivata l’esigenza di impostare un chiaro progetto educativo per i profughi che arrivano sul nostro territorio. Da parte di coloro che si candidano ad ospitarli è necessario un percorso che impegni gli stranieri in attività favore della comunità come è accaduto a Ponte dell’Olio, per favorire una pacifica convivenza con i cittadini. Poi un appello ai parlamentari del governo perchè venga in qualche modo modificata la politica nazionale sull’immigrazione, per molti apastti deficitaria. Il sospetto è quello che dietro ai bandi per la disponibilità dei luoghi di accoglienza si crei un business pericoloso.

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PROVINCIA, ECCO I TAGLI PER FAR QUADRARE I CONTI

Salvaguardare le funzioni e i servizi fondamentali con risorse scarse e calanti e guardare al bilancio del 2015. Sono gli obiettivi che l’amministrazione provinciale si è posta per l’assestamento di bilancio dell’esercizio 2014. Nelle casse della Provincia entreranno 700 mila euro in meno derivanti delle pratiche auto e 1 milione di euro in meno dallo Stato. Resta l’impegno per il finanziamento al trasporto pubblico locale per cui la Provincia ha stanziato 1.450.000 euro; il consigliere Luca Quintavalla con delega al trasporto pubblico ha precisato che “lo sforzo della Provincia beneficia i Comuni che per il 2014 non dovranno sborsare risorse aggiuntive per il TPL e le famiglie degli studenti che non si troveranno aumentati gli abbonamenti. Abbiamo aperto un tavolo con Seta -ha riferito Quintavalla – stiamo ragionando e vogliamo avere chiarezza e garanzie sul futuro dell’azienda.  Per l’erogazione effettiva della somma, quindi, aspetteremo quindi riscontri da Seta”. L’impegno dell’ente resta garantito anche per il servizio neve per cui sono 800 mila euro  che basteranno a coprire il periodo fino a gennaio 2015. E’ necessario quindi trovare e salvaguardare le risorse per quei settori che rimangono in capo alla nuova provincia: per questo l’amministrazione si è trovata costretta a fare scelte come ridurre di 250 mila euro le spese di funzionamento e tagliare di un terzo circa il bando per i contributi alle imprese. In sostanza la Provincia ha ridotto quei programmi straordinari di spesa finanziati con l’avanzo di amministrazione ma non attuabili entro l’anno e non attinenti le funzioni fondamentali dell’ente. Il bando è stato pubblicato nell’estate scorsa ed era stato messa a bilancio una somma importante di 486 mila euro che verrà ridotta di circa un terzo. 1.100.000 euro invece sono stati utilizzati per azzerare il debito residuo della provincia, si tratta di fondi bloccati dal patto di stabilità. Per contenere l’impatto dei tagli nel 2015, l’amministrazione sta esaminando tutte le possibili iniziative per comprimere le spese di funzionamento (che già hanno subito una riduzione di 250 mila euro) anche attraverso le modifiche degli orari di apertura delle sedi e attraverso la riduzione del costo del personale. “Per riequilibrare l’eccessivo numero di dirigenti in servizio – ha detto il direttore generale Vittorio Silva – stiamo valutando l’ipotesi del prepensionamento, teniamo a precisare che nessuno verrà licenziato”.  “ci stiamo muovendo secondo le normative della legge Delrio e della legge di stabilità ora al vaglio del Parlamento – ha specificato il presidente Francesco Rolleri – Siamo partiti con il progetto di centrale unica di committenza, andremo a proporre altri servizi per quanto riguarda gli uffici tecnici”.

PROVINCIA, DA GENNAIO 30 PERSONE SENZA LAVORO. ON. BERSANI:”INACCETTABILE”

Già a partire da gennaio 30 dipendenti della Provincia resteranno senza lavoro. Si tratta di lavoratori dei servizi per l’impiego e del settore agricoltura, per la cui assunzione la Provincia ha affidato la gestione all’esterno. E’ uno dei primi effetti tangibili delle province riformate, quelle alle quali resteranno solo alcune funzioni, e le restanti saranno demandate ai Comuni e alle Regioni. Il nocciolo del problema è che i conti non tornano. Ad esempio nonostante l’ente di via Garibaldi sia virtuoso, con un indebitamento molto basso e con il turn over bloccato da tempo, la situazione è drammatica: nel 2015 la Provincia di Piacenza dovrà versare allo stato 15 milioni di euro a fronte di entrate per 27  milioni e mezzo. Restano 12 milioni 400mila euro, ma il solo costo del personale è di 12milioni 300mila euro, i mutui 1.167.000 euro spese e utenze 5.217.000, per un totale di 18 milioni 684 mila euro, di cosiddette spese incomprimibili, escludendo da questo elenco il riscaldamento nelle scuole e la manutenzione stradale, per quest’ultima mancherebbero oltre 3 milioni 700 mila euro. In sostanza i soldi non bastano, ma non sono sufficienti neppure per far fronte ai settori che rimarranno alle province. Da gennaio la Provincia di Piacenza non sarà più nelle condizioni di presidiare le strade dalle neve, ma neppure di riscaldare le scuole, di sostenere gli affitti scolastici, così come non potrà più pagare un milione di euro per il trasporto pubblico locale, cosa di cui dovrà farsi carico, non si sa come, il Comune capoluogo. “Una situazione insostenibile -l’ha definita l’on. Pier Luigi Bersani che ha incontrato i sindaci del territorio – qui si arriva a decidere se abolire le province o gli spartineve. Così non si può andare avanti, bisogna trovare una soluzione, altrimenti si dovrà fare davvero a meno degli spazzaneve sulle strade. Il problema è che quando su muove il passo e non si vede dove si appoggia il piede, si arriva a queste situazioni”, con un chiaro riferimento alla riforma del governo Renzi. 

Insieme all’ex segretario del Pd c’erano anche i colleghi Marco Bergonzi e Maurizio Migliavacca che ha proposto al presidente della Provincia Rolleri incontri periodici in modo da monitorare costantemente la situazione.

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NUOVA PROVINCIA, ROLLERI “MANCANO 6 MILIONI DI EURO”. DELRIO: “LA RIFORMA VA PORTATA A TERMINE”

“Con questa legge di Stabilità non saremo in grado di applicare la riforma delle Province”. Lo ha detto il presidente Francesco Rolleri nell’introduzione all’incontro in Provincia con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Province e Comuni da soli non ce la faranno, è il succo del discorso di Rolleri, senza l’aiuto dello Stato e delle Regioni. Una preoccupazione confermata dai dati relativi alla prospettiva di bilancio 2015, nonostante l’ente di corso Garibaldi sia virtuoso, con un indebitamento molto basso e con il turn over bloccato da tempo. Nonostante ciò la situazione è drammatica: nel 2015 la Provincia di Piacenza dovrà versare allo stato 15 milioni di euro a fronte di entrate per 27  milioni e mezzo. Restano 12 milioni 400mila euro, ma il solo costo del personale è di 12milioni 300mila euro tra mutui (1.167.000 euro) spese e utenze (5.217.000), per un totale di 18 milioni 684 mila euro. Se la Provincia dovesse inserire la manutenzione delle strade mancherebbero oltre 3 milioni di euro.

Il Sottosegretario Delrio ha ribadito che questa riforma va nella direzione di dare un volto nuovo alle Province, e che saranno uno strumento a servizio dei Comuni e delle Regioni. Un’agenzia di servizio agli enti locali che verranno svuotate delle funzioni politiche. “Una riforma che va completata in tempi brevi -ha detto Delrio –  all’interno delle Province ci sono tante professionalità che vanno tutelate,  non vogliamo licenziare nessuno, ma questo personale dovrà essere assorbito dallo Stato o dalle Regioni” .

 

PRIMO CONSIGLIO PROVINCIALE, LE DELEGHE AL CENTRO DEL DIBATTITO

Il clima è diverso. Il nuovo assetto della Provincia porta con sé non poche incertezze che si riflettono anche sul clima del primo consiglio.  A partire dal personale dell’ente di via Garibaldi. Si chiama mappatura del personale e va nella direzione di capire quante sono le risorse e quanto personale è necessario per portare avanti le attività che vengono mantenute in capo alle province. Già dalla prima seduta però non mancano le polemiche; al centro del dibattito l’attribuzione delle deleghe. Pur non essendoci più una giunta,  il presidente Rolleri ha ritenuto di dover attribuire alcune deleghe ai suoi consiglieri.  Due di loro, i consiglieri Filippo Bertolini e Sergio Bursi non le hanno accettate. Bursi è andato giù pesante arrivando a dichiarare che accettare le deleghe significa rinunciare alla propria dignità.  “Io starò a guardare,  vigilero’, ma non partecipo a quella riforma che non condivido”. Di parere opposto i consiglieri Dosi, Castelli e Quintavalla. C’è il rischio che questa provincia perde in politica a favore dei tecnicismi? “Questo rischio c’è – risponde Rolleri – la mia scelta di dare le deleghe ai consiglieri va proprio in questa direzione, dare la possibilità di poter ragionare a agire in termini politici pur addossandomi tutta la responsabilità delle scelte. Quello  che auspico è una collaborazione viva e attiva tra i consiglieri”.

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TRESPIDI SALUTA LA PROVINCIA: “DIALOGO E CONFRONTO SCHIETTO”

E’ stato un congedo informale quello che il presidente Trespidi ha riservato ai colleghi amministratori e ai cittadini a pochi giorni dalla rinnovo della nuova Provincia. Un saluto che non è stato un elenco delle cose fatte e ancora da fare. Un discorso breve intervallato da due video; uno di immagini dei momenti più significativi dei cinque anni appena trascorsi, l’altro che ha riassunto l’azione amministrativa dal giorno dell’elezione l’8giugno 2009. Immancabile il “libretto rosso” consegnato a tutti i presenti. Poi spazio ai primi cittadini di Fiorenzuola Giovanni Compiani, di Pianello Gianpaolo Fornasari e Castell’Arquago Ivano Rocchetta e a Don Pietro Cesena parroco di Borgotrebbia. Nel suo discorso Trespidi ha puntato sul metodo “uno sguardo sulla realtà che veramente guarda quello che c’è -ha detto – con un desiderio sincero di conoscere,  di approfondire le cose”. Come deve essere ricordata la Provincia di Piacenza? “Come una istituzione che ha dato ta to alla propria comunità – ha detto – valorizzando un metodo: il dialogo, il confronto leale e schietto ma sempre aperto a tutti. Non si chiude una parentesi – ha concluso – ma la storia va avanti fatta di uomini che camminano lì dove sono chiamati ad essere”.

PROVINCIA: PIANO DELLE OPERE PUBBLICHE PER 8,5 MILIONI

A pochi giorni dal termine del mandato il presidente Massimo Trespidi snocciola dati e soprattutto cifre. Cifre importanti per il futuro dell’ente e soprattutto del territorio. “Una Provincia in azione” è lo slogan che ha coniato in occasione della presentazione del piano per le opere pubbliche per il biennio 2015/2016. In tutto ci sono 8milioni 500mila euro per interventi già stanziati, che nulla hanno a che fare con il tesoretto di 7milioni di euro. Questo perchè la giunta ha approvato entro il 15 ottobre il piano delle opere in modo da consentire al nuovo consiglio l’approvazione del bilancio di previsione entro il 31 dicembre 2014. “Chi viene dopo di noi – ha detto Trespidi – è nelle condizioni di approvare il bilancio del 2015 entro quest’anno”. Il piano deve restare a disposizione 60 giorni per modifiche in modo da essere poi allegato al bilancio. Per il 2015 l’amministrazione ha stanziato 3milioni 700mila euro. Tra gli interventi più consistenti c’è la rotatoria sulla strada provinciale 12 nel comune di Alseno per 1 milione di euro, 950mila euro la rotatoria sulla provinciale 28 di Gossolengo e 500mila euro sulla provinciale del Penice nel comune di Bobbio. Per il 2016 sono stati stanziati 4milioni 800 mila euro, di cui 850mila sulla provinciale di Carpaneto, 650mila per la messa in sicurezza dell’incrocio di Polignano nel comune di San Pietro in Cerro, 700mila euro per la realizzazione del ponte ciclopedonale sull’Arda nel comune di Villanova.

Trespidi e Pozzoli

 

 

TRESPIDI: “LASCIO UNA PROVINCIA SANA. DAL 15 OTTOBRE TORNO AD INSEGNARE”

La Provincia come è stata fino ad oggi ha i giorni contati. Domenica 12 ottobre saranno i sindaci e gli ex consiglieri, non più i cittadini, a votare per il rinnovo. “Vorrei essere ricordato – dice Trespidi – come l’ultimo Presidente eletto dal popolo. Chi verrà dopo di me, potrà contare su un tesoretto di quasi 7 milioni di euro di avanzo ancora disponibile accumulato attraverso scelte coraggiose come, ad esempio, fare causa allo Stato per danaro che ci doveva e che è arrivato”. Suona un pò come un testamento quello che il presidente Trespidi stila con tanto di dati precisi a conferma che l’amministrazione provinciale può contare su un bilancio più che sano. L’occasione per snocciolare i numeri è la ricognizione e lo stato di attuazione dei programmi come prescrive il testo unico degli enti locali. I revisori dei conti hanno dato parere positivo confermando che il bilancio è sano, in equilibrio e lascia a disposizione di chi verrà 6,9 milioni di euro per coprire gli eventuali maggiori tagli del Governo, stanziare il contributo per il sostegno del trasporto pubblico locale,  lasciare un tesoretto per il 2015 oltre a 4 milioni di euro per assicurare l’ente da nuovi tagli. Tutto questo oltre ai 220mila euro per progetto legati ad Expo 2015, 500mila per le politiche del lavoro, 120mila per iniziative culturali e sportive e 260mila ai Comuni per progetti di sostenibilità ambientale.

E nel futuro prossimo di Massimo Trespidi che posto occuperà la politica? “Dal 15 ottobre torno ad insegnare a tempo pieno” risponde. “Torno al mio lavoro – ribadisce – e faccio i conti con una situazione familiare delicata che viene prima di tutto”. Ammette che qualche errore nel centro destra è stato commesso nella fase pre provinciali, e conferma che con “convinzioni più o meno alte all’interno della coalizione mi è stato da subito chiesto ufficialmente di candidarmi alle provinciali, sono stato io a non rispondere subito. Un invito che mi sento di rivolgere a chi verrà dopo – conclude – è che la politica non deve rinunciare a svolgere il suo compito, il rischio, altrimenti, è di una supremazia tecnica”.

 

TRESPIDI ULTIMO

SANDVIK, CANCELLI CHIUSI DAL 14 LUGLIO

La trattativa per salvare la Sandvik di San Polo è durata poco meno di tre mesi. A metà aprile l’annuncio improvviso della chiusura del sito piacentino da parte della direzione generale entro metà luglio. E così è stato.  Nel frattempo si sono svolti numerosi tavoli di  concertazione tra rsu, sindacati, Confindustria e direzione. I lavoratori avevano aperto le porte dello stabilimento di San Polo per dimostrare che le ommesse erano in aumento, le linee attive e la produzione perfettamente funzionante e operativa.  Adeso vien da dire che tutto questo è servito a poco. Nelle settimane successive all’annuncio della chiusura, tra i lavoratori era palpabile la rassegnazione, sia tra i veterani con alle spalle 30 anni di servizio sia tra i neo assunti. Stamattina l’epilogo: in Provincia la firma per la cassa integrazione per 12 mesi per 50 lavoratori,  la mobilità per i dipendenti e incentivi all’esodo suddivisi per fasce d’età. Alcuni di essi ferranno impiegati nella fase di dismissione,  altri verranno ricollocati in altri stabilimenti. Resta comunque confermata la data del 14 luglio come l’ultimo giorno di attività della Sandvik, un altro marchio storico che lascia Piacenza.

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EUROPEE, A PIACENZA PD PRIMO PARTITO CON 45,40%. M5S SI FERMA AL 16,96%

A scrutini terminati Piacenza e provincia sono in linea con il risultato nazionale. Il PD si conferma il primo partito con il 41.23%, M5S 18.30%, Forza Italia 17.80%, Lega Nord 10.32%, Fratelli d’Italia 4.07%, L’altra Europa con Tsipras 3.20%, Nuovo Centro Destra 2.65%, Italia dei Valori 0.51%.

Anche a Piacenza il Partito Democratico sfonda con il 45.40% dei voti, Movimento 5 Stelle 16.96%, Forza Italia 15.55%, Lega Nord 8.21%, L’altra Europa con Tsipras 4.26%, Fratelli d’Italia 3.92%, Nuovo Centro Destra 3.15%, Verdi 0.97%, Italia dei Valori 0.59%, Scelta Europea 0.63%, Io Cambio 0.30%, Svp 0.16.

Il dato dell’affluenza per le europee in provincia di Piacenza è del 65.63%. Il comune con la più alta affluenza è Caminata dove ha votato l’85.77%, seguito da Besenzone con il 77.37% a Piacenza ha votato il 60.64% degli elettori. L’affluenza più bassa si è registrata a Bettola con 43.50%

Per le comunali l’affluenza è del 71.36%. Caminata è stato il comune con la maggiore affluenza 85.21%, la più bassa Morfasso con il 38.45%.

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