DON PIETRO: “SFRUTTIAMO QUESTA SITUAZIONE PER RENDERCI MIGLIORI”

Come ci cambierà questa situazione? Ci renderà in qualche migliori? Lo abbiamo chiesto a don Pietro Cesena, parroco di Borgotrebbia. “La gente è sola, angosciata e smarrita” ci ha detto “ma facciamo che sì questa emergenza ci renda in qualche modo migliori”.

 

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DIECI DECESSI E 44 NUOVI CASI. VENTURI: “ABBIAMO PASSATO IL GUADO”

Dieci morti e 44 nuovi contagi; sono i dati che riguardano Piacenza. C’è un altro dato positivo sottolineato dal commissario Venturi: “quella tra venerdì e sabato è stata la prima notte senza ricoveri in terapia intensiva a Piacenza”.

Per quanto riguarda la regione, i nuovi casi sono 467 per un totale di 17556: un aumento tuttavia contenuto se paragonato a quello dei giorni scorsi. Sono 72.163 i test effettuati, 2.177 in più. A Piacenza i nuovi casi positivi sono 44, per un totale di 2936.

Complessivamente, sono 7.795 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi. 372 le persone ricoverate in terapia intensiva: due in meno rispetto a ieri, così come continuano a diminuire i ricoverati nei reparti non di terapia intensiva, che oggi sono 3.804 (-35).

In calo anche i decessi: 57, purtroppo, quelli nuovi. Il numero complessivo sale così a 2.108.

Continuano a salire le guarigioni, che raggiungono quota 2.397 (196 in più rispetto a ieri), 1.432 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 965 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

5.196 i posti letto aggiuntivi, 97 in più rispetto a ieri

Capitolo mascherine: in arrivo dalla regione 3 milioni di mascherine gratuite per i cittadini dell’Emilia Romagna. Di queste, un milione viene destinato al sistema delle imprese, per garantire il rispetto dei rigidi requisiti di sicurezza qualora dovessero concretizzarsi ipotesi di graduali riaperture in alcuni comparti economici. A partire da mercoledì, le mascherine saranno distribuite ai Comuni tramite la rete della Protezione civile regionale dei COC, i Centri operativi comunali. I Comuni provvederanno quindi a renderle disponibili attraverso le modalità che riterranno più efficaci e che potranno passare anche per le farmacie e parafarmacie o punti come edicole e tabaccherie. Prima di tutto, però, si continuerà a lavorare per garantire in primo luogo la fornitura di mascherine e dispositivi di protezione individuale a tutto il personale sanitario, dei servizi socioassistenziali (Case riposo anziani e Case famiglie) e delle professioni sanitarie.

CRESCITA DEI CONTAGI CONTENUTA (+50). SI CONTANO 15 DECESSI

A Piacenza la crescita dei nuovi casi di positività resta contenuta (+50) per un totale di 2.892. A livello regionale sono 17089, 549 in più rispetto a ieri. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 7.478. Continuano a salire le guarigioni, che arrivano complessivamente a 2.201 (+161). Secondo il commissario Sergio Venturi: “Si conferma l’andamento dei giorni scorsi, sono fiducioso che nei prossimi la riduzione possa rafforzarsi ma serve il rispetto delle misure restrittive”. I pazienti in terapia intensiva sono 374, 16 in più di ieri; nuovamente in calo i ricoverati negli altri reparti Covid: -43. I decessi arrivano a 2.051: 74 in più. 15 quelli che riguardano la provincia di Piacenza.

Complessivamente, sono 7.478 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, quelle ricoverate in terapia intensiva sono 374, 16 in più rispetto a ieri.

Si conferma l’andamento dei giorni scorsi, con una riduzione del numero di positivi, oggi maggiore rispetto a ieri- afferma il commissario all’emergenza, Sergio Venturi-. Questo nonostante le aziende sanitarie abbiano avviato i test dentro le Case protette, dove si concentrano le situazioni più difficili e che possono rappresentare la coda di possibili concentrazioni del contagio.

 

AUSL: “NESSUNA CORRELAZIONE TRA LE POLMONITI DI FINE DICEMBRE CON IL COVID 19”

Non ci sarebbe alcuna correlazione tra le polmoniti tra fine dicembre e gennaio con l’esplosione dell’emergenza Covid 19. Lo rende noto l’AUSL di Piacenza attraverso una nota in cui si spiega che:

1. L’Azienda Usl di Piacenza ha eseguito una revisione degli esami radiografici e delle cartelle cliniche di tutti i pazienti con diagnosi di polmonite ricoverati negli ospedali del territorio dal 20 dicembre 2019 al 20 gennaio 2020. Durante il controllo sono emersi 215 casi, tutti valutati singolarmente, per evidenziare la presenza di eventuali segni radiologici riconducibili a polmonite da Covid19.
2. In particolare, secondo le indicazioni riportate in letteratura, la patologia Covid19 presenta un quadro clinico immediatamente riconoscibile, con i seguenti elementi distintivi:
– la presenza di addensamenti parenchimali bilaterali in sede periferica e nei campi polmonari basali, che si possono riscontrare attraverso una radiografia del torace;
– la presenza di opacità a vetro smerigliato subpleuriche o diffuse, associate o meno a consolidazioni periferiche o ad aspetti “ad acciottolato” (in termine tecnico “crazy-paving”);
– il riscontro di noduli a vetro smerigliato diffusi, a volte tondeggianti, con il “segno dell’atollo”. Entrambi questi due segni sono riscontrabili durante la valutazione con TC del torace ad alta risoluzione, senza l’utilizzo del mezzo di contrasto.

Proprio sulla base di questi criteri clinico- scientifici, la revisione sui 215 pazienti ha consentito di accertare che nessuno dei casi di polmonite di dicembre e gennaio possa essere riconducibile a Covid19.
Sulla base delle evoluzioni e delle caratteristiche clinico-laboratoristiche, la conclusione della valutazione fatta è che il numero di polmoniti riscontrato può essere imputato ad altre cause.
4. Quindi, l’ipotesi che il picco di polmoniti di dicembre e gennaio possa essere anticipatorio o predittivo della successiva esplosione del contagio da Covid19 alla fine di febbraio è da considerarsi categoricamente esclusa dalle evidenze scientifiche.

Chiarimenti da parte dell’azienda sanitaria piacentina anche riguardo i servizi giornalistici, in particolare riconducibili alla trasmissione Report, in cui si faceva riferimento alle dichiarazioni di un’infermiera della Casa di Cura Piacenza sul presunto trasferimento di un paziente in biocontenimento prima dell’esplosione del contagio da Covid19 del 21 febbraio, si rileva quanto segue.
1. A gennaio e febbraio 2020, prima dell’esplosione del contagio da Covid19, i mezzi della sistema Emergenza Urgenza 118 di Piacenza non hanno fatto alcun intervento di trasporto indossando Dispositivi di Protezione Individuale per biocontenimento per pazienti in uscita né dalla Case di Cura Piacenza né dalla Casa di Cura San’Antonino. L’affermazione dell’infermiera non trova quindi nessuna corrispondenza nei registri della Centrale operativa 118 Emilia Ovest.

Il riferimento all’anziano paziente ricoverato a partire dal 17 febbraio, a cui farebbe riferimento l’infermiera nel video di Report è, secondo l’AUSL, riconducibile a questa ricostruzione:

Si conferma che in quella data un paziente di 85 anni è stato dimesso dal reparto di Neurologia dell’ospedale di Piacenza dopo un ricovero di oltre un mese per ictus. Il malato è stato inviato alla Casa di Cura Sant’Antonino in regime di lungodegenza riabilitativa. Il 24 febbraio il paziente è stato portato in Pronto soccorso per “ripetute rimozioni volontarie del catetere vescicale con presenza ripetuta di sangue nelle urine”, ovvero con una sintomatologia per nulla riconducibile al Covid19. All’arrivo in ospedale, era in stato d’agitazione ed apirettico, quindi senza febbre. Trasferito in Medicina d’Urgenza per anemia, l’anamnesi condotta dai medici ha permesso di individuare un contatto diretto e prolungato con un familiare residente a Codogno che lo ha visitato più volte nelle giornate di ricovero. Il paziente è quindi stato sottoposto a tampone nella giornata successiva (25 febbraio).
La conclusione dell’indagine epidemiologica, condotta dal Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Piacenza, è che il motivo di contagio sia riconducibile al contatto diretto con persona residente in “zona rossa”.

 

CONTAGI (+31) E DECESSI (+12) ANCORA IN CALO A PIACENZA: RISPETTIAMO LE REGOLE PER CONTINUARE SU QUESTA STRADA

Calano i contagi e, finalmente, anche i decessi: a Piacenza sono 31 i nuovi casi positivi per un totale di 2842 e 12 i decessi. Numeri che confermano la bontà delle restrizioni messe in atto e segno che la curva, dopo la fase di picco, sta scendendo.

Continuano a salire anche le guarigioni: 188 in più rispetto a ieri, per 2040 in tutta l’Emilia, 56 i posti letto che si sono liberati in tutte le aziende sanitarie della regione.  In calo anche i pazienti ricoverati in terapia intensiva: che sono 358, 6 in meno di ieri.

16.540 i casi positivi in Emilia-Romagna, 608 in più rispetto a ieri. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 7.166. Complessivamente, sono 7.166 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere; quelle ricoverate in terapia intensiva sono 358, 6 in meno.

 

L’APPELLO DEI PEDIATRI: “ANCORA UN PO’ DI PAZIENZA PER USCIRE PRIMA DALL’EMERGENZA. GENITORI DATE IL BUON ESEMPIO”

E’ un sacrificio, non c’è dubbio. Ma è l’unico modo per uscirne. Le giornate si allungano, il tempo è soleggiato e il sano desiderio di uscire di casa è più che umano, ma è ancora troppo presto. Anche per i bambini. Aspettare e pazientare un altro po’, porterà certamente prima ad uscire dall’emergenza. Ci si può accontentare del balcone soleggiato, del cortile, del giardino per chi ha la fortuna di possederlo, che poi è come stare al parco giochi, con un pò di fantasia. Anche i pediatri piacentini ce lo raccomandano, rivolgendosi direttamente ai bambini e ai genitori

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COVID 19: DALLO STUDIO PEDIATRICO 018 ARRIVA ANCHE UN SUPPORTO PSICOLOGICO

L’emergenza Covid 19 non è soltanto sanitaria, ma anche psicologica; la Pediatra Dottoressa Michela Ridella, titolare dello Studio Pediatrico 018 di Piacenza convenzionato con la Ausl, ha pensato di attivare un servizio di Pronto Soccorso Psicologico.
Al telefono o in video chiamata risponderà Eleonora Casazza, la Psicologa che lavora con noi da quando lo Studio 018 ha aperto, prima di tutto uno studio di Pediatria di famiglia. Il servizio è aperto a tutti e in particolare a genitori e ragazzi ma anche a pediatri e medici di medicina generale. Abbiamo pensato anche a questa categoria di operatori sanitari perché la stessa si trova spesso ad operare sola e con pochi strumenti in questo difficile momento. Tutti potranno accedere a questo servizio gratuito chiamando il numero 3381661452 dal lunedì al sabato, dalle ore 11 alle ore 13. Chiedere aiuto non significa arrendersi ma lottare insieme per arrivare ad un obiettivo comune, nel nostro caso superare un problema anche grazie alle relazioni umane che oggi, ancora più del solito, sono indispensabili.
In questi giorni molti di noi hanno vissuto o stanno vivendo in prima persona la malattia di persone care o si sono trovati a vivere un lutto. I nostri bambini risentono dell’isolamento e della paura. Quelle che prima erano nostre piccole fragilità psicologiche rischiano se trascurate di divenire più importanti. L’obiettivo è quello di ascoltare e dare un supporto alle persone per trovare insieme la migliore gestione possibile della situazione che stiamo vivendo.

CALANO ANCORA I CONTAGI: 46 CASI POSITIVI. 18 LE VITTIME. VENTURI: “STANNO RIENTRANDO I CONTAGI”

Frenano ancora i contagi a Piacenza, così come in tutta la regione: 46 casi positivi in più rispetto a ieri, che portano ad un totale di 2811. Il numero dei decessi seppur alto, continua a calare: sono 18 le vittime che Piacenza deve scontare in una sola giornata. “A Piacenza è da segnalare anche un altro dato molto significativo – ha precisato il commissario all’emergenza Venturi – che riguardano gli accessi al pronto soccorso: nella giornata di ieri 23, il 16 marzo se ne sono registrati 135″.

15.932 casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 599 in più rispetto a ieri; 63.682 i test effettuati, 3.625 in più.
Complessivamente, sono 6.952 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono 364, 2 in meno rispetto a ieri. E si sono registrati 29 ricoverati in meno anche nei reparti non di terapia intensiva (3.915 oggi rispetto ai 3.944 che si contavano ieri).

I decessi sono purtroppo passati da 1.811 a 1.902: 91 in più.

Aumentano anche le guarigioni, che raggiungono quota 1.852 (189 in più rispetto a ieri), 1.293 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, 559 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

PIACENZA: CALANO I CONTAGI (+41), DICIANNOVE I DECESSI. VENTURI “NON MOLLIAMO ORA E RISPETTIAMO LE REGOLE”

Sono 49 i nuovi casi di positività nel piacentino per un totale di 2765. Siamo volutamente partiti da qui perché ci sembra un numero abbastanza basso considerato il trend a cui Piacenza è tristemente abituata. Un cauto spiraglio di ottimismo che ci sembrava giusto mettere in risalto. Purtroppo però ci sono i decessi, e se ne contano sempre troppi: 19 sono le vittime registrate in una giornata. 
I casi di positività sono 15.333, 546 in più rispetto a ieri; 62.027 i test effettuati, 3.570 in più. Complessivamente, sono 6.640 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono 366, 7 in più rispetto a ieri. I decessi sono purtroppo passati da 1.732 a 1.811: 79 in più, quindi, di cui 44 uomini e 35 donne.

Continuano a salire le guarigioni che raggiungono quota 1.663 (97 in più rispetto a ieri), 1.177 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, 486 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

“Ci sono numerosi segnali che ci confermano che il trend sta cambiando – ha detto il commissario per l’emergenza Venturi – prima di tutto il numero dei nuovi contagi che continua a scendere; poi sono in aumento le persone che si rivolgono al pronto soccorso per altre patologie, segno che il virus sta allentando la morsa. Per quanto riguarda Piacenza è stato potenziato il team dei medici a domicilio sul territorio e la diagnostica con ecografo. Non è stato necessario introdurre il drive through perché i tre ambulatori allestiti a Piacenza, Fiorenzuola e Borgonovo sono in gradi di effettuare circa 300 tamponi. Nei prossimi giorni 45 pazienti ricoverati a Piacenza verranno trasferiti in altre aziende ospedaliere del territorio, questo per alleggerire e decongestionare l’ospedale”.

 

SQUADRE DI MEDICI A DOMICILIO, DA DOMANI SI RADDOPPIA

In una settimana hanno visitato 283 persone tra la città e la provincia, montagna compresa. Per 13 di queste è stata necessario il ricovero in ospedale. Le richieste per le unità speciali di continuità assistenziali, 12 ad oggi, (le squadre dei medici a domicilio) sono tantissime per questo, tra pochi giorni, raddoppieranno. Obiettivo: individuare precocemente i casi sospetti di Covid 19 ed intervenire attivamente con la terapia. La dottoressa Anna Maria Andena, coordinatrice del progetto, ci spiega come funziona.

 

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