LA GRAVIDANZA SI AFFRONTA “NON DA SOLA”

Apparentemente potrebbe sembrare anacronistico. Utilizzare la carta quando ormai tutte le informazioni circolano in tempo reale alla velocità del web potrebbe sembrare fuori dal tempo. Ma non è così. Non da sola è uno strumento che aiuta a portare a termine il percorso nascita e il post nascita in modo assolutamente moderno. È una cartella dedicata alle donne in gravidanza, unica e comune per tutta l’Emilia Romagna, rivolta alla future mamme. “Uno strumento omogeneo per dialogare con tutti i professionisti che seguono le donne in gravidanza – ha spiegato il direttore sanitario Ausl Guido Pedrazzini – e che le future mamme possono portare con sè in tutti i punti di assistenza del percorso” Da oggi la cartella viene distribuita in tutti e 15 i consultori della provincia. “Poter fare scelte in modo informato rafforzando la convinzione della donna che la gravidanza le appartiene, è il messaggio che vogliamo far passare con questa cartella” ha spiegato Maria Cristina Molinaroli direttore Consultori familiari Ausl. Domande, dubbi, paure, investono spesso le future mamme particolarmente vulnerabili nel corso della gravidanza; Non da sola serve proprio ad offrire una corretta informazione su esami specifici, controlli in base alla settimane di gravidanza. Risposte chiare che fanno prendere consapevolezza alle donne di vivere un’esperienza unica, personale e naturale. “La gravidanza non è una malattia ma un naturale processo fisiologico e come tale va affrontato – ha spiegato Cristiana Pavesi, responsabile assistenziale dipartimento Materno infantile – la figura professionale di riferimento è l’ostetrica attorno alla quale gravita tutto il percorso nascita e puerperio”. All’ospedale di Piacenza nel 2014 sono avvenuti 1885 parti, a tutti è stato garantito il percorso di presa in carico ospedaliera della gravidanza a termine. Le gravide seguite dai Consultori familiari nel 2014 sono state 1100,m di cui 829 hanno effettuato la prima visita in gravidanza.

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IL MIO NOME E’ NESSUNO, GIANCARLO GIANNINI CHIUDE IL FESTIVAL DI VELEIA

Ultimo appuntamento con il Teatro Antico di Veleia. Sul palco naturale dei resti romanici salirà Guancarlo Giannini in Il mio nome è Nessuno da Omero accompagnato dalle musiche di Gianni Cuciniello (violoncello) e Roberta Procaccini (arpa celtica). Narrami, o musa, dell’eroe multiforme, che tanto vagò, dopo che distrusse la Rocca sacra di Troia… I versi immortali del più classico dei classici, l’Odissea, prenderanno corpo attraverso la voce italiana di Al Pacino e di Jack Nicholson. Sarà infatti Giancarlo Giannini, star internazionale (diretto da Coppola, Ridley Scott, Scola, Visconti, Zeffirelli e naturalmente Lina Wertmuller che lo ha consacrato in film cult come Pasqualino Settebellezze o Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto) a guidarci sulla spiaggia di Nausicaa, nell’antro del ciclope Polifemo, nella casa di Circe e poi giù nell’Ade fino alla meta, Itaca, nell’esclusivo imperdibile appuntamento di chiusura del Festival.

Giancarlo Giannini

“IL PARADISO DEL TREBBIA CHE DIVENTA BUSINESS”

La proposta di un ticket sulle acque del Trebbia arriva anche sulle colonne del quotidiano La Repubblica. Il giornalista Jenner Meletti ha incontrato il sindaco di Cerignale Massimo Castelli che ha spiegato la proposta di istituire “un tavolo per la Trebbia”. 20mila persone al giorno che non arrivano solo dalla provincia di Piacenza, ma anche è sopratutto da Milano, Pavia e Cremona, basta dare un occhio alla Statale 45 da Rivergaro ad Ottone per vedere migliaia di auto parcheggiate ai cigli della strada. E allora se la crisi spinge a rinunciare al mare e a scegliere le acque verdi e azzurre del Trebbia, perché non far pagare un biglietto? “M non un ticket per chi si tuffa in acqua- chiarisce Castelli – ma un biglietto per chi usa servizi che solo con quel contributo prossiamo costruire”. Insomma creare un’area attrezzata con servizi, parcheggi, gabinetti è quant’altro. “Questo nostro paradiso – ha spiegato Castelli- deve diventare anche business. Si potrebbero organizzare parcheggi a pagamento, camping, centri ristoro”. Ma la proposta appena fa già discutere.

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VELEIA, STEFANIA SANDRELLI IN ELENA

I grandi nomi del cinema e del teatro italiano protagonisti nel foro romanico di Veleia. Venerdì 24 salirà sul palco Stefania Sandrelli nel ruolo di Elena. Chi potrebbe impersonarla meglio di Stefania Sandrelli, icona del nostro cinema, simbolo della femminilità e dell’erotismo made in Italy (pluripremiata e consacrata da oltre centoventi film tra cui capolavori come Divorzio all’italiana di Germi o C’eravamo tanto amati di Scola…)?
E’ a maggior ragione una scelta di grande maturità artistica quella della Sandrelli che oggi, attrice impegnata e consapevole, dà voce non all’Elena omerica, ma alla versione più grottescamente e visionariamente saggia in cui l’ha fissata Ritsos: una creatura che, alla fine della sua vita, non si crogiola nel ricordo della propria bellezza ma anzi ne scorge la futilità.
La narrazione dal testo di Ritsos, viene resa ancor più intensa dalla compartecipazione musicale svolta in diretta al pianoforte da Guido Scano che ha scelto per l’ occasione brani di Skryabin, Turchi, Chopin, Bartok, Schubert, Bach.

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ASSOCIAZIONE GENITORI DI OMOSESSUALI: “A PIACENZA BARRIERE POLITICHE ENORMI”

La sentenza della Corte a Europea che condanna l’Italia per discriminazione verso tre coppie gay fa discutere anche a livello locale. Rita Mura, presidente di Agedo (associazione genitori di omosessuali) la accoglie con enorme favore definendola una sentenza “che obbliga moralmente e civilmente la classe politica a cambiare le leggi”. “Ma il punto di partenza – ha specificato Mura – non può essere il ddl Cirinna’ ,  in questo modo ci sarebbero coppie di serie A e coppie di serie B. Quello che noi chiediamo è il matrimonio egualitario, per questo occorre cambiare gli articoli del codice civile e la costituzione lo permette. I nostri ragazzi pagano le stesse tasse dei ragazzi eterosessuali, non vedo perché non possano avere uguali diritti, questa è una disuguaglianza”. E gli enti locali che partita giocano in tutto questo? Si potrebbe cominciare dal registro delle coppie di fatto. “Sarebbe un inizio, un piccolo riconoscimento di ciò che possono fare le singole amministrazioni – ha riposto la presidente di Agedo – ma a Piacenza ci sono barriere politiche enormi, pochissime forze politiche si schierano apertamente a favore dei diritti delle coppie omosessuali. In riferimento al l’aggressione verso il nostro consigliere di Arcigay mi sarei aspettata che la solidarietà del primo cittadino arrivasse pubblicamente, non solo con una lettera indirizzata all’associazione. Le forze politiche – esorta Mura – ci mettano la faccia”. A Piacenza si sono rivolti all’associazione Agedo solo un paio di genitori della provincia, ci racconta Rita Mura, “i figli non di espongono e non lo fanno neppure i genitori e questo non è positivo se si vuole arrivare all’uguaglianza dei diritti”.

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TREBBIA, UNA NUOVA TRAGEDIA. TORNA IL TEMA DELLA SICUREZZA DEL FIUME

Il Trebbia ha inghiottito un altro corpo. Giovanissimo. Accadde anche due settimane fa a San Salvatore, li’ morì annegato un 26 enne, uno sportivo , un nuotatore esperto. Eppure il Trebbia e’ affascinante quanto pericoloso. Oggi è accaduto ancora a Ponte a Barberino, un ragazzino di 14 anni non ce l’ha fatta, si è sentito male e i soccorsi si sono rivelati inutili. Una nuova tragedia, una vecchia storia. Nel senso che, praticamente ogni estate, accade che il Trebbia si colori delle tinte fosche di  vicende come queste. E puntualmente torna alla ribalta il tema della sicurezza di questo fiume pretendo dalla sua balneabilità. Certo verrebbe meno la sua natura un po’ selvaggia, ma in certi punti il Trebbia è popolato come una vera spiaggia. Una soluzione bisognerà pur trovarla. Ma finché la gestione dell’area non passerà di competenza ai singoli comuni, ma resterà statale, il tema sicurezza resterà, ancora, sulla bocca di tutti, alla prossima tragedia.

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POLIZIA MUNICIPALE – AMMINISTRAZIONE: IL BRACCIO DI FERRO CONTINUA

Altro che ricucire i rapporti, ormai tra sondacato di Polizia Municipale e Amministrazione e’ profonda rottura. Una nuova nota arrivata al termine dell’approvazione del Bilancio in consiglio comunale sottolinea quanto le parti siano ad una distanza che sembra incolmabile. In particolare le critiche del Diccap Sulpl si concentrano verso il sindaco Dosi che è anche assessore alla Sicurezza: “il sindaco continua a chiedere al comandante Poma di fare miracoli, ma come può farne con le poche risorse umane a disposizione, demotivate ed inascoltate da due anni dal proprio datore di lavoro che continua ad ignorarle, con la complicità dell’assessore al personale la cui unica preoccupazione e’ aumentare le attribuzioni delle Particolari Responsabilità?” si domanda il sindacato.

Ecco il testo della nota

“Con riferimento al Consiglio Comunale che si è tenuto ieri pomeriggio, possiamo dire di aver assistito ad una recita da parte dei nostri Amministratori: molti consiglieri hanno puntato il dito contro l’Amministrazione Dosi per come continua a gestire il tema della sicurezza e la Polizia Municipale… semplicemente senza trovare soluzioni ne per l’una ne per l’altra, ma facendo trascorrere inesorabilmente il tempo e lasciando le problematiche abbandonate a se stesse, che nel frattempo diventano macigni. Il Diccap-Sulpl ringrazia il consigliere Quagliaroli Mirta(del movimento 5 stelle) e quanti l’hanno appoggiata, per aver colto l’essenza del problema: se la Polizia Municipale è demotivata e in stato di agitazione da troppo tempo, la colpa è solo dell’Amministrazione, di nessun altro. Il nostro Assessore alla Sicurezza e alla Polizia Municipale, il Dott. Paolo Dosi, continua a chiedere al Comandante Poma di fare miracoli; ma come può farne con le poche “risorse umane” a disposizione, demotivate e inascoltate da due anni dal proprio datore di lavoro che continua ad ignorarle, con la complicità dell’Assessore al personale, la cui unica preoccupazione è quella di aumentare l’attribuzione delle Particolari Responsabilità? Infine, vogliamo suggerire al nostro Assessore alla Polizia Municipale, con riferimento alle affermazioni fatte ieri, considerando anche il suo incarico di Presidente del Fisu (Forum Italiano per la Sicurezza Urbana), di ripassare le funzioni attribuite agli Agenti della Municipale in materia penale e quindi di repressione dei reati. Scoprirà che dal 1986 la PM non è più solo deputata a reprimere i comportamenti incivili (come sanzionare i proprietari dei cani che omettono di versare acqua sulla loro urina), ma anche a fare opera di prevenzione e repressione dei reati, al pari delle altre Forze dell’Ordine, senza purtroppo essere tutelati come loro. I diversamente impiegati comunali chiedono al sig. Sindaco di chiarirsi col Questore in merito alle ordinanze di pubblica sicurezza che coinvolgono la Polizia Municipale e con il Magistrato che delega le indagini alla stessa, al fine di dispensare i suoi dipendenti comunali da tali incarichi, contravvenendo a quanto sancito dalla Legge Quadro sull’ordinamento della Polizia Municipale n. 65/1986. I diversamente impiegati comunali restano in attesa di una risposta sensata… se possibile!”.

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DOSI: “I NOSTRI AVVOCATI NON CI COSTANO 1MILIONE 600 MILA EURO”

“Gli avvocati del Comune non costano 1milione 600mila euro all’anno”. Sindaco Dosi e assessore Gazzola hanno chiarito il ruolo e soprattutto i costi dell’Avvocatura comunale dopo alcune considerazioni emerse nel corso della discussione del Bilancio. Sono state presentate tabelle dettagliate con la descrizione dei compiti e i relativi importi; sindaco e assessore hanno chiarito che “le spese collegate all’attività legale ammontano a 143 mila euro, le spese di personale, dirigente compreso e percelle di tutti gli avvocati non arrivano a 430mila euro”.

Sul banco anche la vicenda Mangiarotti/Comune di Piacenza: il sindaco e l’assessore hanno ripercorso tutte le tappe della vicenda, “al momento è in corso di valutazione l’appello cautelare al Consiglio di Stato cui seguirà l’ulteriore fase di merito avanti il tar e non è da escludersi un passaggio al Consiglio di Stato per giungere ala valutazione finale sulla legittimità della valutazione della Commissione seguita all’accoglimento dell’appello del Comune sulla prima decisione del Tar”. Si precisa che “l’avvocatura del comune non ha svolto alcun ruolo nella vicenda Mangiarotti se non la predisposione degli atti di incarico a difesa ad un legale esterno,l’avvocato Fantigrossi, come richiesto dall’amministrazione”.

COMUNE

ASP AZALEA, I SINDACATI CHIEDONO INCONTRO URGENTE “PROBLEMI DI LIQUIDITÀ E STALLO DECISIONALE”

Stallo decisionale, incertezza e sconcerto tra i lavoratori. Così Cgil, Cisl e Uil definiscono la situazione lavorativa che stanno vivendo i lavoratori di Asp Azalea presso le strutture nei comuni di Agazzano, Bobbio, Borgonovo, Calendasco, Caminata, Castel San Giovanni, Cerignale, Coli, Cortebrugnatella, Gazzola, Gossolengo, Gragnano, Nibbiano, Ottone, Pecorara, Pianello, Piozzano, Rivergaro, Rottofreno, Sarmato, Travo, Zerba, Ziano. I sindacati nella lettera indirizzata ai sindaci e al presidente della Conferenza Socio Sanitaria parlano di “liquidità ridotta dovuta a svariati motivi, ben nota a tutti i sindaci”. Ritengono “non più rinviabile l’apertura di un confronto vero basato su dati oggettivi per individuare un Piano di Intervento condiviso che riesca a determinare le condizioni per un avviare un risanamento che faccia uscire questa struttura dall’attuale situazione di grave disavanzo”.

PROVINCIA, BILANCIO IN PAREGGIO. ROLLERI: “PRIMI IN REGIONE”

Un bilancio in pareggio, sano che porta l’amministrazione provinciale a programmare interventi importanti su strade e scuole. Il bilancio previsionale 2015 è stato presentato dal presidente Rolleri e dalla sua squadra; un risultato non scontato, è utile dirlo, perche Piacenza risulta esssre l’unica provincia in Regione e una delle poche in Italia ad averlo approvato. Un bilancio in pareggio a 39 milioni di euro; un risultato non scontato, perchè la situazione iniziale era molto difficile con un disavanzo di 7 milioni di euro a cui si sono sommati altri 3 milioni di maggiori tagli dello Stato rispetto all’anno precedente. Una situazione a cui si è riusciti a far fronte grazie al tesoretto da 7 milioni della precedente amministrazione e ai tagli operati dall’ente, in particolare le spese del personale con un risparmio di 1 milione 193 mila euro. Risparmi che hanno riguardato anche minori spese per beni e servizi, minori affitti, minori contributi per un totale di 7 milioni 737 mila euro a cui si sono aggiunti i trasferimenti regionali per 2 milioni 317 mila euro. Tra le maggiori entrate tributarie per il 2015 si contano l’imposta responsabilità civile auto per 11 milioni 600 mila euro, in calo rispetto rispetto allo scorso anno, e il Pra per 8 milioni 500 mila euro. “Questo ci permette di guardare al 2015 con alcuni interventi prioritari – spiega il presidente Rolleri – ci eravamo prefissati di far avere a Piacenza strade di livello decoroso; ad oggi abbiamo fatto investimenti per 1 milioni di euro ed entro l’anno ne aggiungeremo altri 2 milioni. Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, all’interno dell’ex caserma di viale Dante troverà spazio una nuova scuola”. Al termine della conferenza stampa, Rolleri, quasi a togliersi un sassolino dalla scarpa ha specificato che “certe parti politiche non hanno capito o non vogliono capire cosa sono le nuove province. Noi siamo enti di secondo livello, come i Comuni o le Unioni dei Comuni, quindi quando si parla di inciuci, non si capisce cosa si intende con la riforma delle Province. Noi lavoriamo per il bene dei cittadini, insieme a tutte le forze politiche che hanno deciso di lavorare con noi per il nostro territorio”.

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