CARCERE, L’ULTIMATUM DELL’ASSESSORE CUGINI

Sono franchi e schietti i toni che l’assessore cugini ha utilizzato nel corso del Comitato Locale di Esecuzione Penale Adulti (CLEPA), nella sua relazione con la quale ha messo sul tavolo tutte le contraddizioni e cosa non va all’interno del casa circondariale delle Novate. E di cose che non vanno ce ne sono molte. Differenti vedute con la direzione, che se da un lato sono sacrosante, dall’altro finiscono per inasprire i rapporti, destinati ad intesirsi sempre di più. Dall’altra il mondo delle associazioni di volontariato che ruota intorno al carcere troppo spesso, è il monito dell’assessore al Nuovo Welfare, costernato di ripicche e conflittualità. “Se non cambiano certe condizioni – ha detto Cugini – i finanziamenti pubblici verranno rivolti a progetti esterni”.

Ecco la sua intervista

[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/cugini carcere.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/cugini carcere.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2015/11/carcere-le-Novate.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]

CORSO DI ETICA MEDICA, 22 GLI ALLIEVI AMMESSI AL SECONDO ANNO

Si è concluso con successo il primo anno del corso di etica medica organizzato dall’Ordine dei Medici con la collaborazione della Società Bio-giuridica Piacentina e il patrocinio del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione dell’Università degli Studi di Torino e della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri. 29 i partecipanti provenienti anche da fuori provincia: medici generici, anestesisti, palliativisti, psichiatri, ma anche laureati in giurisprudenza, in scienze infermieristiche, in osteopatia e in biologia molecolare, sono arrivati anche da Mantova, Pavia, Milano, Brescia, Novi Ligure, Parma. Il corso, infatti, è stato aperto anche a coloro che, pur occupandosi di altre attività, sono sensibili alle tematiche etiche in generale, bioetiche in particolare. Articolato su tre anni, il corso ha visto il 2015 concentrarsi sui fondamenti dell’etica e sui rapporti con altri ambiti, temi sviluppati attraverso sei incontri. 22 gli allievi che hanno brillantemente superato la prova finale e sono quindi stati ammessi al secondo anno dedicato all’etica medica speciale, vale a dire ai problemi etici particolari, quali: il consenso informato, il testamento biologico e i diversi modi di intendere la pratica clinica oggi; la sospensione delle cure e i problemi di fine vita; il suicidio assistito e l’eutanasia; le diverse nozioni di morte e il problema dei trapianti; la sperimentazione dei farmaci e i comitati etici; il consenso informato in psichiatria e dei minori. Anche il 2016 vedrà la collaborazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

corso etica medica

BIANCA, VITTIMA DI VIOLENZA: “AL PRIMO SCHIAFFO DENUNCIATE”

Interi periodi della vita caratterizzati da un’unica cosa: violenza cieca fisica e psicologica, che hanno portato Bianca, a pensare di farla finita. La storia di questa donna che oggi ha il coraggio di raccontare, purtroppo non è l’unica, perchè oggi tante come lei vivono il dramma degli abusi e delle violenze tra le mura di casa dove l’aguzzino è il marito o compagno da cui si fa fatica, nonostante tutto, ad allontanarsi. Perchè si pensa sempre che sia l’ultimo schiaffo, l’ultimo pugno, l’ultima umiliazione, ma si sa benissimo che non sarà così. “Non tanto  episodi quanto periodi più o meno lunghi – ci racconta Bianca – all’inizio caratterizzati da aggressioni verbali, prese in giro, umiliazioni, insulti, alternati a periodi in cui il mio compagno era affettuoso, tenero, innamorato. Un continuo stilicidio e voltafaccia, per decenni, che mi ha molto destabilizzata e plasmata: ero convinta che in fondo era una persona buona e che con il tempo e con il mio amore tutto sarebbe cambiato. Poi invece, dopo la nascita del nostro primo figlio (quando lui sentiva di non essere più al centro dell’attenzione), è stato un un crescendo di umiliazioni, di abusi e di violenze, anche fisiche, prima su nostro figlio poi su di me”.

Bianca ha trovato il coraggio di scappare dalle violenze, ha trovato il Centro Antiviolenza del Telefono Rosa dove è stata accolta, capita ed ascoltata, senza essere giudicata, ricevendo solidarietà e rispetto, oltre che sostegno psicologico per lei e per i figli che subiscono ancora oggi le conseguenze di quello che hanno vissuto.

Ecco la sua storia

[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/telros.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/telros.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2015/11/tel-rosa.png” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]

DOPO-PARIGI SPIEGATO AI BAMBINI, NOVARA CPP: “ATTENZIONE ALLE MOSSE SBAGLIATE”

La psicosi del dopo Parigi si fa sentire anche tra genitori e figli; è il pedagogista piacentino Daniele Novara che, al sito www.vita.it, parla di default psicopedagogico. Novara, direttore del Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei Conflitti di Piacenza, si dice “agghiacciato” per quello che sta accadendo. Nell’intervista di Sara De Carli fa una fotografia di come è cambiato l’atteggiamento tra genitori e figli dopo gli attacchi di Parigi. “In questi giorni stiamo assistendo a un totale default psicopedagogico, una disseminazione del terrore che sta purtroppo passando dalle scuole, insegnanti e genitori hanno fatto molte mosse sbagliate», commenta il pedagogista. Novara è critico verso le dichiarazioni del ministro Giannini che ha invitato gli insegnanti  a dedicare un minuto di silenzio alle vittime della strage di Parigi e almeno un’ora alla riflessione sui fatti accaduti. Cosa c’è di male? “Non distingue per grado di scuola, né per fasce di età. Forse intendeva che alla scuola dell’infanzia si doveva parlare di terrorismo e dei morti di Parigi? – si domanda – Il nostro primo compito è evitare di terrorizzare i bambini col terrorismo. Invece è proprio quello che sta succedendo. Abbiamo dimenticato una cosa importantissima, rispettare i bambini secondo la loro età”. La via da seguire, soprattutto con in bambini più piccoli, secondo Novara è quella di “cambiare canale”, ovvero evitare di esporli alla brutalità e alla crudezza delle immagini che tv e giornali riportano. Certo non ritrarsi nel caso arrivino domande a tal proposito; “le nostre risposte devono essere orientate a rassicurare, ad affermare che nulla cambierà nella vita dei bambini – sostiene – ricordando che per un bambino la tonalità emotiva conta molto più delle parole. Ripeto, non è un ingannare o un eludere la realtà, ma un rispettare i tempi e le tappe evolutive”.

parigi-attentati28-1000x600_1594758

BALDINO, ASL: “CINQUE OSPEDALI DA CASTEL SAN GIOVANNI A PARMA”

Cinque ospedali sulla via Emilia da Calstel San Giovanni a Parma. E’ così che, da qui ai prossimi anni, la sanità regionale e quindi anche quella piacentina, dovranno organizzarsi. Quetione di razionalizzazione, di organizzazione, di divisione delle competenze, restando attenti a mantenere inalterata l’asticella della qualità dei servizi. Il Futuro in Salute che l’azienda asl di Piacenza ha redatto nella prima fase del percorso da luglio a novembre 2015, comprende anche il tema dell’area vasta, che non c’entra nulla con l’accorpamento delle province e delle prefetture: l’area vasta Emila Nord in sanità esiste da dieci anni, le tre cose che la regione chiede sono l’unificazione dei servizi amministrativi, un laboratorio unico e la differenziazione delle competenze tra l’ospedale di Fiorenzuola e quello di Fidenza. In questo contesto il tema del nuovo ospedale di Piacenza calza a pennello. L’annuncio dell’assessore alla sanità appare, per a verità, oggi a poco più di un mesi di distanza, come una meteora che non sta trovando seguito. In realtà per un nuovo ospedale da qui a dieci anni occorre programmare da oggi.

[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/confsocsan.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/confsocsan.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2015/11/conf-socio-saniraria-25.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]

LICEO CASSINARI RESTA IN VIA SCALBRINI, ACCORDO TRA PROVINCIA E CURIA

Il futuro del Liceo Artistico Cassinari da oggi è più chiaro. Resterà nella sede di via Scalabrini che lo ospita tutt’ora grazie ad un contratto di usufrutto tra Provincia, Comune e Curia. L’ipotesi iniziale era il trasferimento nella ex caserma di viale Dante; un trasferimento resosi necessario sia per le problematiche di manutenzione che presenta l’edificio che ospita la scuola, sia perchè la ex caserma  si era liberata a seguito del trasloco del Comando dei Vigili del Fuoco in strada Bobbiese. Per questa operazione la Provincia aveva messo a bilancio 6.300.000 euro necessari per la riqualificazione della struttura. Ma si è aperta una nuova possibilità grazie alla disponibilità della Curia: la Provincia per 2.400.000 euro acquisterà l’edificio in usufrutto per 27 anni. La proprietà, ovvero la Diocesi, si occuperà dei lavori sulla struttura. Il contratto sarà preceduto da un preliminare di acquisto entro l’ano e dal contratto vero e proprio entro i primi mesi del 2016. “Occorrerà adeguare la struttura alle normative antisismiche e dei vigili del fuoco – ha spiegato la consigliera Paola Galvani – rendere le aule comode ed agibili alle esigenze degli studenti. Attualmente i laboratori si trovano nel seminterrato, verranno portati a norma in un ambiente decisamente più salubre. I lavori verranno eseguiti senza interrompere il normale corso delle lezioni”. Un cambio di decisione dettato da diversi fattori, certamente anche per un fattore economico, ma non è la ragione prioritaria, ha tenuto a ribadire la consigliera Galvani. “Certo il risparmio c’è stato – ha ammesso – ma non è la ragione principale; la nostra decisione è stata dettata soprattutto dalla possibilità di offrire agli studenti un luogo sicuro, idoneo e a norma”. Anche la politica, sopratutto il centrodestra ha spinto perchè il liceo restasse nella sua collocazione originaria, così come gli studenti e le loro famiglie. “Il liceo si identifica in quella zona del centro storico – ha confermato il preside Giovanni Tiberi – a due passi dalla stazione e davanti al Politecnico. Ora da risolvere resta il problema di una palestra più adeguata all’attività sportiva degli studenti”. E la ex caserma di viale Dante che fine farà? “Insieme al comune – ha riferito il Presidente Rolleri – è in atto un tavolo di concerto per l’utilizzo dello spazio già entro fine gennaio 2016”. L’intervento più urgente è la bonifica dell’amianto sui tetti per un importo di 180.000 euro.

Cassinari usufrutto

ANCHE PIACENZA IN MARCIA PER IL CLIMA

In 20 anni 600 mila vittime di catastrofi naturali; è il dato sconcertante che ha fornito l’Onu in attesa che a Parigi si compia la Conferenza sui Cambiamenti Climatici in programma dal 30 novembre all’11 dicembre. Per la precisione 606 mila vittime, ovvero una media di 30 mila all’anno, 4 miliardi di persone ferite o che hanno perso la casa o che hanno avuto bisogno di un intervento di emergenza. L’obiettivo della Conferenza è far adottare a 195 paesi, sotto l’egida delle Nazioni unite, un accordo mondiale per frenare il riscaldamento globale del pianeta. Anche Piacenza intende offrire il suo contributo a questo avvenimento; per questo ha organizzato la Marcia per il Clima sabato 28 novembre alle 15 dal liceo Respighi per arrivare in piazza Sant’Antonino. Anche la comunità piacentina è preoccupata per i cambiamenti climatici in corso e richiede impegni vincolanti ai Governi e alle istituzioni locali per procedere velocemente verso una riconversione ecologica del sistema produttivo e verso la progressiva eliminazione dei combustibili fossili e delle emissioni climateranti. In piazza Sant’Antonino sono previste letture, musica e proiezioni in un originale bosco urbano .

marcia per il clima

GLI STARTUPPER PIACENTINI IN UNA NUOVA PAGINA WEB

L’esperienza piacentina ad Expo è stata favorevole su numerosi fronti, tra questi certamente si colloca l’impegno, da parte del Comune, Piacenza Expo, Camera di Commercio e Aster, a valorizzare e far emergere nuove realtà imprenditoriali. Venticinque start up tutte piacentine hanno presentato la loro innovativa idea d’impresa sfruttando la bella opportunità di trovarsi nel mezzo dell’esposizione universale milanese, in Piazzetta Piacenza a due passi dall’albero della vita. Cinque appuntamenti settimanali nei quali giovani neo imprenditori hanno registrato il loro elevator pitch. Tre minuti per descrivere con le parole e i tempi giusti la loro start up, per molti dei quali già una realtà viva e attiva sul territorio. Li abbiamo riuniti in un’unica pagina web all’indirizzo startupper.zero523.tv per dare la possibilità di mostrarsi a possibili investitori. All’interno della pagina anche i momenti che hanno preceduto le presentazioni: come e a chi affidarsi per trovare finanziamenti, l’esperienza di alcuni incubatori specializzati, il ruolo attivo dell’Università Cattolica come fucina di nuovi talenti.

pagina pitch

AMAZON, NUOVO INVESTIMENTO A CASTEL SAN GIOVANNI

Oltre 70 milioni di investimenti negli ultimi due anni per 830 posti di lavoro a tempo indeterminato. Da oggi un nuovo ampliamento per il Centro Distribuzione di Castel San Giovanni che permetterà l’aumento della capacità di spedizione ai clienti del 50%. Sono i numeri del colosso Amazon il cui aumento della capacità di distribuzione è stato reso possibile grazie all’introduzione di tre nuove linee di produzione dedicate all’impacchettamento e all’installazione di una seconda torre di stoccaggio che permetterà di avere uno spazio per ulteriori 1.5 milioni di prodotti necessari a soddisfare le esigenze sempre crescenti dei clienti di Amazon. “Questo investimento nel centro di Castel San Giovanni è l’ultimo di una lunga serie di sviluppi che abbiamo implementato a partire dal momento in cui ci siamo stabiliti nell’area”, ha commentato Tareq Rajjal, General Manager di Amazon Logistica Italia. “Quando Amazon è sbarcata in Italia ha scelto Castel San Giovanni come sua base logistica”, ha commentato Lucia Fontana, sindaco di Castel San Giovanni. “Oltre ad essere per noi motivo d’orgoglio, la società ha investito 70 milioni di euro, diventando un vero e proprio polmone per il territorio, grazie alla creazione di nuovi posti di lavoro.” Gli 830 dipendenti di Castel San Giovanni sono assunti secondo i termini del Contratto Collettivo di Lavoro per il Terziario. Il centro di Castel San Giovanni,è stato inaugurato nel novembre 2013 e ha sostituito il centro di stoccaggio precedente, che è stato inaugurato nel settembre 2011. Il centro è dotato di un’infrastruttura logistica tra le più innovative in Europa, in grado di consentire una rapida evasione degli ordini. Durante la giornata di picco dello scorso periodo natalizio, sono stati ordinati più di 395.000 articoli, al ritmo di oltre quattro al secondo.

amazon inaug

SAIPEM, I SINDACATI CHIEDONO UN INCONTRO CON L’AZIENDA

I sindacati di categoria uniti chiedono un nuovo incontro alla Saipem in merito al paventato ridimensionamento del sito di Cortemaggiore. Lo chiedono Massimo Tarenchi (Filctem Cgil), Massimo Pelizzari (Femca Cisl) e Claudio Trivini (Uiltec Uil). “Quando si parla di un gruppo come Saipem, le cui sorti sono legate a doppio filo a fattori di congiuntura internazionale – scrivono in una nota i sindacati – chiarezza e trasparenza sono gli elementi di base su cui sviluppare i rapporti tra lavoratori, territorio e azienda. Sono molto controproducenti invece sia le speculazioni di basso rango politico sia le notizie infondate che in questi mesi sono state diffuse. Da parte nostra – prosegue la nota – oltre ad avere ben chiari i capisaldi di trasparenza e chiarezza nei rapporti industriali, terremo la guardia alta in difesa del livello occupazionale e delle specificità produttive del sito Saipem di Cortemaggiore attraverso tutti i canali, in primis quelli ufficiali: per questo sulla scorta del confronto avvenuto lo scorso 23 aprile in Confindustria a Piacenza, come associazioni sindacali abbiamo richiesto un incontro per parlare dei piani futuri dell’azienda”. 

rp_cortemaggiore-trasferimento-300x225.jpg