BALDINO, AUSL: “DOVREMO RIPENSARE UNA NUOVA NORMALITA’ “. A BREVE LA MAPPATURA DEI CONTAGI PER LE POSITIVITA’

“Mollare ora sarebbe una follia”. Sono le parole del direttore generale dell’Asl di Piacenza Luca Baldino per commentare i dati confortanti che riguardano la nostra provincia. Il numero dei decessi non si è ancora azzerato, ma è sceso e di molto il numero dei contagi. Segno che le misure di restrizione stanno funzionando limitando al minimo i contatti sociali. Proprio per questo farsi abbagliare dallo spiraglio di positività “vorrebbe dire mollare al 41 esimo km di una maratona” per citare la metafora di Baldino.

Fare previsioni di quando l’emergenza finirà non è possibile, una cosa invece è certa, cioè che dovremo imparare a convivere con il virus per questo “dovremo ripensare ad una nuova normalità per il tempo a venire” ha detto il direttore generale annunciando che passata l’emergenza si procederà con una mappatura del territorio di Piacenza e provincia per capire la positività effettiva della popolazione, alla ricerca di chi ha sviluppato gli anticorpi al virus in modo asintomatico, in previsione ad una nuova ondata.

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BALDINO: “A PIACENZA RIUSCIAMO A PROCESSARE 200 TAMPONI AL GIORNO. INUTILE RACCOGLIERNE DI PIU'”

Il direttore generale Luca Baldino risponde alla domande che i cittadini rivolgono all’azienda: di cosa ha maggiormente bisogno l’Asl? “Di dispositivi di protezione individuale per i sanitari, di operatori sanitari e che ogni cittadino faccia il proprio di dovere di stare a casa e limitare il più possibile il contatto con le persone.

Gli operatori stanno facendo il massimo, anzi di più, per non vanificare il loro sforzo occorre limitare al minimo le relazioni sociali, perché il virus cammina sulle gambe degli uomini.

Questione tamponi: perché non è possibile sottoporvi tutti i cittadini, anche gli asintomatici? E’ questione del tempo con cui vengono processati. In Emilia Romagna ad oggi e vengono eseguiti 2800, tra pochi giorni arriveranno a 4800. Piacenza si è resa autonoma e con il suo laboratorio è in grado di processare 200 tamponi al giorno. “E’ inutile quindi – spiega Baldino – raccoglierne migliaia se la nostra capacità di processare non va oltre un certo limite”.

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BALDINO, AUSL: “POLMONITI AGGRESSIVE MA ORA STABILI”

Sono al momento 261 i ricoverati con i sintomi tipici del Coronavirus, che possono peggiorare velocemente; di questi 50 sono in terapia intensiva, 21 presso l’ospedale di Piacenza e Castel San Giovanni e 29 presso le aziende ospedaliere della regione, una rete regionale che permette alla struttura di reggere sui posti letto. I restanti 211 ricoverati non sono in terapia intensiva perché le condizioni non lo richiedono.Lo ha riferito il direttore generale Baldino in videoconferenza per fare il punto sulla situazione piacentina.

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CORONAVIRUS: A PIACENZA 4 CONTAGI IN MENO RISPETTO A IERI

Una notizia confortante c’è: i casi di contagio registrati oggi a Piacenza sono 4 in meno rispetto a quelli di ieri. Non si può dire che se sia l’inizio di una curva discendente ma certamente è un segnale positivo. A livello regionale sale a 6 il numero delle persone “clinicamente guarite”, mentre sono 26 i pazienti in terapia intensiva. Altri 4 i decessi.

Ci ha tenuto a ribadirlo il direttore generale dell’asl Luca Baldino in video conferenza insieme Mauro Codeluppi, direttore Malattie infettive e Stefano Nani, coordinatore del 118

Una video conferenza per fare il punto della situazione sui ricoveri piacentini a cui si sono aggiunti da ieri sera i posti letto dedicati all’ospedale di Castel San Giovanni.

Proprio grazie a questo potenziamento i posti letto della terapia intensiva sono al momento 33, compresi i 10 posti letto ricavati dalle sale operatorie del nosocomio di Castello.

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CORONAVIRUS, DALL’ASL L’INVITO A MANTENERE LA CALMA E A RIVOLGERSI LA MEDICO DI FAMIGLIA O 118

Mantenere la calma senza lasciarsi prendere dal panico e affidarsi solo a notizie che arrivano dalle ASL e dalle Regioni, nella fattispecie Emilia Romagna e Lombardia. È, in sintesi, il messaggio che arriva dall’Asl di Piacenza attraverso il direttore generale Luca Baldino e dal primario del pronto soccorso Andrea Magnacavallo.
Nel caso si avvertano i sintomi l’invito e di chiamare il medico di famiglia o il 118 il cui personale procederà al tampone.
Il punto della situazione da parte del direttore Baldino si è reso necessario dopo i sei casi in Lombardia.
“Abbiamo un caso sospetto ricoverato in isolamento nel reparto di Malattie Infettive in attesa dell’esito del tampone, che dovrebbe arrivare a breve – ha detto Baldino -. Per quanto riguarda l’azienda Mae di Fiorenzuola, sono stati presi contatti con la proprietà, che sta collaborando molto; stiamo contattando i dipendenti, in primis quelli che hanno fatto viaggi all’estero, per fare tutte le verifiche del caso.
Sostanzialmente l’azienda sanitaria di Piacenza sta usando grande precauzione per una situazione che al momento non ci dà casi accertati sul territorio. Il fatto che il tampone sul manager sia risultato della MAE negativo ci fa comprendere che probabilmente, in attesa dei futuri accertamenti, non sia stato lui l’origine”.
Sono una settantina i dipendenti dell’azienda tenuti sotto controllo per precauzione.
Al pronto soccorso cittadino la situazione è ben gestita, l’invito ribadito anche dal dottor Magnacavallo è di non presentarsi al pronto soccorso ma chiamare il 118 o il medico di famiglia.

ASL, RIDOTTI I TEMPI DI ATTESA. 10 MILA ORE AGGIUNTIVE PER 500 MILA EURO DI SPESA

Tempi di attesa ridotti sia per le visite specialistiche che per le prestazioni strumentali. Obiettivo raggiunto. Il 90% delle visite si effettuano entro 30 giorni così come le prestazioni strumentali entro 60 giorni. L’Asl di Piacenza, in un anno, è riuscita ad arrivare al 100% delle visite e delle prestazioni, la percentuale minore è il 96% per le visite oculistiche, il b93% per le visite endocrinologica e il 97% per quella neurologica; nell’elenco delle prestazioni le percentuali più basse si registrano in spirometria 94%, elettrocardiogramma 97%, ed ecodoppler 99%. “Ora la sfida è mantenere questo standard – ha ripetuto il direttore generale Luca Baldino – aumentando la produzione di specialistiche”. Un obiettivo che all’azienda sanitaria ha comportato 10 mila ore aggiuntive di specialistica per 509 mila euro, l’assunzione di sei nuovi medici per un costo di 189 mila euro (considerato il periodo maggio/novembre 2015). Un risultato raggiunto grazie alle facilitazioni all’accesso, al nuovo sistema informatico e alla pianificazione di un programma formativo per gli operatori di font office. Obiettivi per il 2016: intervenire sull’appropriatezza prescrittiva in collaborazione con i medici di medicina generale e le prestazioni non disdettate a cui viene in aiuto il malus  che entrerà in vigore dal marzo prossimo a livello regionale.

BALDINO LISTE ATTESA RIDOTTE

CENTRALE UNICA 118: AMBULANZA SUL POSTO IN 8 MINUTI 21 SECONDI

Tanto rumore per nulla. Il direttore generale dell’Asl di Piacenza, Luca Baldino, ha utilizzato questa espressione per definire le polemiche delle ultime settimane nate intorno ai tempi di soccorso della nuova centrale operativa del 118 dopo l’accorpamento, lo scorso anno, con quella di Parma. Numeri alla mano, il dato che emerge chiaro è che a fronte di 26.896 chiamate arrivate nei primi dieci mesi i tempi medi relativi ai codici rossi, quindi i più gravi, sono di 8 minuti 21 secondi per il 2015 contro gli 8 minuti e 16 secondi del 2014, prima della centrale unica. Una differenza di 5 secondi dal nuovo al vecchio sistema.

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BALDINO, ASL: “CINQUE OSPEDALI DA CASTEL SAN GIOVANNI A PARMA”

Cinque ospedali sulla via Emilia da Calstel San Giovanni a Parma. E’ così che, da qui ai prossimi anni, la sanità regionale e quindi anche quella piacentina, dovranno organizzarsi. Quetione di razionalizzazione, di organizzazione, di divisione delle competenze, restando attenti a mantenere inalterata l’asticella della qualità dei servizi. Il Futuro in Salute che l’azienda asl di Piacenza ha redatto nella prima fase del percorso da luglio a novembre 2015, comprende anche il tema dell’area vasta, che non c’entra nulla con l’accorpamento delle province e delle prefetture: l’area vasta Emila Nord in sanità esiste da dieci anni, le tre cose che la regione chiede sono l’unificazione dei servizi amministrativi, un laboratorio unico e la differenziazione delle competenze tra l’ospedale di Fiorenzuola e quello di Fidenza. In questo contesto il tema del nuovo ospedale di Piacenza calza a pennello. L’annuncio dell’assessore alla sanità appare, per a verità, oggi a poco più di un mesi di distanza, come una meteora che non sta trovando seguito. In realtà per un nuovo ospedale da qui a dieci anni occorre programmare da oggi.

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SANITA’ PIACENTINA: UN FUTURO DA 15 MILIONI DI EURO

Razionalizzazione e riorganizzazione. Sono i due capisaldi su cui si baserà l’Azienda Sanitaria locale di Piacenza per intercettare il futuro. Il direttore generale Luca Baldino lo ha spiegato nella fitta relazione nel corso della conferenza socio sanitaria. Un futuro che costa 15 milioni di euro. La scienza medica progredisce continuamente, per cui sono necessari farmaci e dispositivi, tecnologie, medicina di iniziativa, specialistica, personale e maggiore specializzazione. Per arrivare a questo occorre far evolvere il sistema da cui si ricavaranno nuove risorse. Impensabile che, ad oggi, queste arrivino dal fondo regionale o nazionale. Ma cosa significa trasformazione dell’esistente e razionalizzazione interna? In parole povere, questo di concretizza nel fare economia?

Lo abbiamo chiesto al direttore generale dell’Asl.

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ASL, LISTE ATTESA: “ENTRO 30 GIORNI L’88% DELLE VISITE”

Il salto di qualità è evidente. I tempi di attesa per le prestazioni di specialistica ambulatoriale sono segnano un netto e deciso miglioramento rispetto ai dati dei mesi precedenti. I termini di paragono sono tra gennaio e settembre 2015: l’obiettivo della Regione è di effettuare le prime visite entro 30 giorni dalle richieste e le prestazioni specialistiche entro 60 giorni. “Sulle visite specialistiche – spiega Luca Baldino Direttore Generale Ausl di Piacenza – i risultati sono molto buoni: a gennaio solo il 19 per cento dei casi si riusciva a rispettare i termini previsti dalla Regione. Oggi lo si fa per l’88 per cento delle richieste. Per le prestazioni diagnostiche si è passati dal 79 per cento di gennaio al 92 per cento di settembre”. Entrando nel dettaglio, la situazione è decisamente migliorata nelle visite specialistica di Urologia, fisiatrica, endocrinologica, chirurgia vascolare, gastroenterologica e ostetrica. Queste visite, mediamente, sfiorano il 90 per cento. Permangono ancora alcune criticità in dermatologia e neurologia. Meno critica invece la situazione per le prestazioni strumentali, dove ad oggi rimangono un paio di criticità per l’ecografia alla mammella e spirometria. “Il risultato – ha tenuto a precisare il direttore Baldino – è dei medici, infermieri, assistenti. Ora la sfida vera è mantenere questo risultato nel tempo. Per questo occorrerà lavorare sul tema appropriatezza prescrittiva, tematica sulla quale in queste ore si sta dibattendo molto vivacemente anche a livello ministeriale”. Per colmare le lacune che ancora persistono si sta lavorando sull’elasticità organizzativa dei medici, sull’estensione degli orari di visita, su un nuovo sistema informatico e sulla possibilità, ancora in via sperimentale, di poter pagare il ticket in tutte le farmacie. “Mi rivolgo alla popolazione – ha detto Baldino – quando un utente non si presenta alle visite specialistiche, sta togliendo ad un altro la possibilità di poter accedere allo stesso servizio, preghiamo di avvisare almeno 48 ore prima, per continuare a mantenere alti questi livelli da poco raggiunti”.

liste attesa asl