PREFETTO PALMISANI: “SICUREZZA SANITA’, SCUOLA E LAVORO SONO I PILASTRI PER UNA BUONA COESIONE SOCIALE”

Si è ufficialmente insediata oggi al palazzo di via San Giovanni dove ha incontrato la stampa piacentina. Patrizia Palmisani, già prefetto a Lodi dal giugno 2015 e successivamente prefetto a Monza e Brianza dal marzo 2019, è stata nominata prefetto di Piacenza il 14 luglio scorso. Della realtà locale che si accinge a gestire sta già studiando gli aspetti più importanti; primi tra tutti la percezione della sicurezza dei cittadini, da non sottovalutare, anche se i reati nel nostro territorio sono in netto calo.

Categorie fragili in primo piano: giovani, con una particolare attenzione alla movida sana, da intendersi rispettando le regole, e anziani questi ultimi spesso vittime di truffe che portano all’isolamento e alla vergona.
Sicurezza, sanità, scuola e lavoro quindi i pilastri su cui si basa la coesione sociale a cui ognuno deve tendere; in questo sensi – ha detto Palmisani alla stampa – le realtà locale sono, a ragione, molto esigenti verso le pubbliche amministrazioni. Poi c’è il grande tema del sistema di protezione civile, per cui il prefetto ha già annunciato la pianificazione di specifiche esercitazioni.

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CONSIGLIERI PD: “SU CITTADELLA IL CENTRO DESTRA NON HA FATTO NULLA. LA NOSTRA AMMINISTRAZIONE STA CERCANDO DI RISOLVERE I PROBLEMI”

Nella lunga e complessa vicenda amministrativa della riqualificazione di piazza Cittadella emerge un fatto, tanto semplice quanto imbarazzante: il centrodestra – che ha governato Piacenza dal 2017 al 2022 – non ha fatto nulla. In tutto quel tempo la linea verso il concessionario incaricato di realizzare le opere è stata quella dell’immobilismo assoluto.
Per questo fa sorridere la lettera tirata fuori dai cassetti in questi giorni e sbandierata dai consiglieri di centrodestra, recante una contestazione di “ipotesi di grave inadempimento”. La missiva è datata 13 giugno del 2022: praticamente un pezzo di carta , solo propaganda elettorale per il voto comunale che si teneva proprio in quei giorni. Basti pensare che la nuova amministrazione si è insediata il 29 giugno (la giunta il 14 luglio).

In realtà, dall’amministrazione di centrodestra nei cinque anni precedenti al giugno del 2022, non sono state prodotte contestazioni serie, e nemmeno si è cercato di rafforzare la posizione del Comune: lasciandolo in una condizione di debolezza contrattuale da cui oggi, finalmente, si sta sollevando. La loro inerzia ha rischiato di creare un grave danno erariale. Quanto sarebbe costato al Comune, alla città e ai piacentini, risolvere il contratto con GPS–Piacenza Parcheggi in quelle condizioni, nei tempi e nei modi suggeriti dall’opposizione? Chiunque non sia prigioniero della propaganda sa rispondere: un conto salatissimo.

La differenza allora è tutta qui: tra chi governa affrontando i problemi e chi li ignora per poi strumentalizzarli. Nel 2022 la Giunta Tarasconi ha scelto, con determinazione e responsabilità, di voltare pagina e rimettere finalmente in sesto una pratica abbandonata ai batti e ribatti inconcludenti di chi l’ha preceduta. Mettendo in campo gli strumenti giuridici e amministrativi per sanare ciò che per troppo tempo era stato lasciato marcire.
La diffida con le contestazioni al concessionario, avanzate al termine del tavolo tecnico dei giorni scorsi, si innesta allora nell’unico percorso praticabile per questa vicenda, quello della legalità amministrativa. Soltanto così si difende l’interesse pubblico senza esporre il Comune a contenziosi potenzialmente perdenti.

CITTADELLA, EUROPA VERDE: “E’ IL MOMENTO DI CAMBIARE ROTTA”. AI CONSIGLIERI DEL PD: “E’ TEMPO DI DISCONTINUITA’ “

La notizia della risoluzione contrattuale avviata dal Comune di Piacenza nei confronti di GPS-Piacenza Parcheggi segna una svolta che da tempo ritenevamo inevitabile. I ritardi, le inadempienze e le criticità legate al progetto di Piazza Cittadella erano sotto gli occhi di tutti: oggi, purtroppo, se ne pagano le conseguenze in termini di degrado urbano, incertezza economica e
perdita di fiducia.

Europa Verde Piacenza si è sempre opposta a quest’opera, nata vecchia, concepita in un’ottica speculativa e senza alcuna visione sostenibile della mobilità urbana. Non abbiamo mai smesso di denunciare l’insensatezza di un progetto che, oltre a devastare uno dei luoghi simbolo della città, ha
messo in mano a un soggetto privato un pezzo cruciale dello spazio pubblico senza adeguate garanzie.

I fatti ci stanno dando ragione: ora è il momento di cambiare radicalmente rotta. Rivolgiamo un appello ai consiglieri comunali e ai rappresentanti del Partito Democratico che in questi mesi hanno scelto di sostenere la giunta Tarasconi: è tempo di discontinuità. Non ci si può più appiattire sulle posizioni di un’amministrazione che ha scelto di tirare dritto nonostante gli allarmi
lanciati dalla società civile, dai comitati e dalle forze politiche alternative.

Piacenza ha bisogno di un nuovo modello di città: sostenibile, inclusivo, partecipato. Il futuro di Piazza Cittadella non può essere scritto nelle aule di tribunale o nelle segrete stanze della finanza immobiliare. Deve tornare al centro del dibattito pubblico e della pianificazione democratica.

Europa Verde Piacenza continuerà a vigilare e a proporre: soluzioni concrete, progetti per una città più vivibile e spazi realmente al servizio della cittadinanza.

CITTADELLA, AMMINISTRAZIONE: “ABBIAMO AGITO CON RESPONSABILITÀ” E MANDA UNA STOCCATA ALL’OPPOSIZIONE DI CENTRO DESTRA

Non perde tempo l’amministrazione Tarasconi per rispondere a chi l’accusa di aver perso tempo e di non aver rescisso prima il contratto con Piacenza Parcheggi.
“E’ una questione di assunzione di responsabilità e di lavorare sul pulito. Senza garanzie il contratto salta e si riparte da zero, con la stessa e immutata volontà politica” é in sintesi la posizione dell’amministrazione.

Ecco il testo della nota:

Chi oggi si scatena al grido di “ve l’avevamo detto”, lo fa da una comoda posizione di opposizione. Peccato che, quando era al governo della città – con lo stesso concessionario e lo stesso contratto in mano – non abbia fatto nulla per sbloccare una situazione che tutti sapevano essere complessa. Nessuna interruzione del contratto, nessuna proposta alternativa, nessuna strategia, nessun passo avanti. Piazza Cittadella, con il suo rudere fatiscente di fronte a Palazzo Farnese, è rimasta per anni in stato di degrado, come se andasse bene così.

L’attuale amministrazione ha preso una direzione chiara: affrontare la vicenda con serietà, mettere ordine e lavorare per restituire decoro e funzioni a un’area strategica. A chi oggi dice che rescindere il contratto fosse semplice, ricordiamo che l’ente comunale era in parte inadempiente per non aver mai consegnato le aree. Se davvero fosse stato così facile, perché non l’hanno fatto coloro che erano al governo della città prima di noi? Lo ribadiamo: non era possibile risolvere il contratto senza esporre l’ente a contenziosi onerosi e rischiosi.

Noi ci siamo messi “sul pulito”: abbiamo incassato tre annualità di canoni non versati, abbiamo regolarizzato la consegna delle aree e abbiamo restituito al Comune la piena capacità di controllo. E lo abbiamo fatto guidando da subito la linea, imponendo all’interlocutore privato di rispettare obblighi precisi. E quando ciò non è avvenuto, abbiamo formalizzato diffide con risoluzione per inadempimento. Tre volte, per ragioni sostanziali. Non ci siamo limitati a rimpallarci responsabilità o a rinviare le scelte rimanendo nel vago, senza una strategia e una direzione, come è stato fatto in passato. Rimpalli, rinvii e vaghezza che non sono certo a costo zero, sia ben chiaro. Anzi, l’esatto contrario: hanno avuto un notevole impatto, anche economico, sull’ente e quindi sulla collettività.

Fin dall’inizio, abbiamo operato con una visione chiara: un piano principale, coerente e vincolante, per portare a termine il progetto con il concessionario che ci siamo trovati come interlocutore, in possesso di un regolare contratto; un progetto che prevedeva, tra l’altro, la realizzazione di un parcheggio di cui l’area ha assoluto bisogno. E un piano B, solido e alternativo, pronto a scattare se il primo dovesse venire meno. Non c’è alcuna improvvisazione. C’è una strategia chiara, costruita passo dopo passo. E se mai dovessimo essere costretti a chiudere questo capitolo, lo faremo senza esitazioni, da una posizione solida, con in mano soluzioni vere, sapendo di aver protetto l’ente.

A quel punto, solo grazie al lavoro fatto in questi ultimi tre anni, saremo nelle condizioni di vedere un nuovo inizio: una piazza riqualificata, un partner affidabile e trasparente, un equilibrio economico sostenibile per la città. Tutto questo, molto semplicemente, non si sarebbe mai potuto realizzare se fossimo rimasti nelle condizioni che abbiamo trovato quando ci siamo insediati. Al contrario, tutto questo è possibile grazie allo sblocco di una situazione che era incancrenita da troppi anni.

Agire con una visione e con una strategia segna la differenza tra chi governa e chi galleggia. Governare significa prendersi la responsabilità dell’agire, avendo ben presente tutti gli scenari. Lo scenario attuale era uno di quelli previsti e ora lo si affronta da una posizione di forza, in serenità, e con la coscienza a posto. Chi si scandalizza oggi per come potrebbero andare le cose tra il Comune e l’attuale concessionario privato, dovrebbe scandalizzarsi per il tempo buttato via negli anni precedenti. E il tempo, si sa, oltre ad essere prezioso per la vita di tutti noi, è anche denaro. Perdere tempo significa pagare in termini economici.

Noi abbiamo agito sulla base delle carte, con rigore. Anche nei momenti più delicati – dalla fideiussione rivelatasi falsa al procedimento per l’interdittiva antimafia – il Comune ha agito sulla base degli atti ufficiali e nel rispetto delle istituzioni. La Procura ha accertato che il concessionario era stato truffato, mentre la Prefettura ha escluso ogni interdizione, chiarendo che il soggetto poteva continuare a operare. E il Comune, a quel punto, ha fatto ciò che un ente pubblico responsabile deve fare: vigilare e verificare. E l’ha fatto.

Oggi, dopo mesi di fermo dei lavori, il Comune ha inviato – il 23 luglio – una diffida formale: 31 giorni di tempo per presentare garanzie bancarie aggiornate e un nuovo cronoprogramma per colmare i 240 giorni di ritardo. In caso contrario, il contratto sarà risolto.

La visione politica non è mai stata “nascosta” o poco chiara: da sempre abbiamo sostenuto l’importanza che tutta quell’area venisse riqualificata e che venisse realizzato un parcheggio indispensabile, come in tutte le città moderne; e abbiamo lavorato per questo aggiungendo anche un nostro progetto per piazza Casali e le ex Scuderie di Maria Luigia per il rilancio dell’intera zona. L’abbiamo fatto con serietà e trasparenza. Naturalmente, prendiamo atto dell’evoluzione dei fatti e, come ente, ci muoviamo di conseguenza. Carte alla mano, come abbiamo sempre fatto.

La verità è molto semplice: questa amministrazione si è assunta la responsabilità che altri non hanno voluto prendersi. Ha operato con rigore, senza strumentalizzazioni, con un solo obiettivo: restituire ai piacentini una piazza degna di questo nome. E lo farà.

 I consiglieri di Fratelli d’Italia, Lega e Civica di centro destra si dicono “atterriti, avviliti, arrabbiati. Non ci sono altri termini per definire lo stato d’animo con cui assistiamo all’evoluzione – tragicamente prevedibile – della vicenda di Piazza Cittadella. Quello che oggi sta accadendo, quello che è già accaduto, noi lo denunciamo dal luglio del 2023. E le decisioni che oggi questa Amministrazione si affretta a prendere, noi le suggeriamo da oltre un anno.

Per oltre un anno abbiamo chiesto con forza la risoluzione del contratto, quando era legalmente possibile a costo zero. Ora invece, con un ritardo imperdonabile, si intraprende una strada che avrà pesanti conseguenze economiche, legali e amministrative. Intanto la piazza è devastata, gli alberi abbattuti, lo spazio impraticabile, le attività commerciali allo stremo, i residenti esasperati. Una situazione di abbandono, creata e aggravata da chi ha preferito tirare dritto nell’arroganza delle proprie convinzioni, ignorando ogni allarme, ogni proposta alternativa.

E non è tutto. Avevamo indicato, per tempo, anche la possibilità di acquisire all’asta il silos di via 10 Giugno a un prezzo estremamente vantaggioso. Non è stato fatto. Ora, dopo che quel bene è stato acquistato da un privato, l’Amministrazione tenta di correre ai ripari, avviando solo adesso un dialogo per ottenere qualche parcheggio in più.

Quanto è costata alla città la testardaggine di questa Giunta?
Tantissimo. In termini di soldi pubblici, di danni d’immagine, di sfiducia verso le istituzioni. Abbiamo ancora in mente le dichiarazioni del Sindaco, del Vicesindaco, del Direttore Generale Canessa, che fino a poche settimane fa continuavano a rassicurare, sostenendo che andava tutto bene, che il ritardo era normale, che non c’erano problemi.
E oggi? Si risolve il contratto per gli stessi motivi – mancanza delle garanzie bancarie e ritardi – che noi abbiamo denunciato da un anno.

Gravissimo, poi, il fatto che il Sindaco e il Segretario Generale, figure chiave in tutta questa vicenda, siano in vacanza nel momento più critico.
Un atteggiamento che ricorda chi abbandona la nave mentre affonda, lasciando il disastro in mano ai piacentini.

Come centrodestra, annunciamo fin da ora una conferenza stampa nella giornata di lunedì, durante la quale non faremo sconti a nessuno.
È tempo che qualcuno si assuma la responsabilità di quanto accaduto, perché questa è una ferita profonda per la città, una presa in giro nei confronti dei cittadini, dei commercianti, dei residenti, e anche dei consiglieri comunali che da mesi chiedono chiarezza e responsabilità. Siamo desolati per come è stata gestita l’intera vicenda. Piacenza meritava e merita molto di più”.

La ex sindaca Patrizia Barbieri, sul suo profilo social, rincara la dose e riporta la lettera di contestazione per inadempimento contrattuale inviata a Piacenza Parcheggi in merito a Piazza Cittadella datata 13 giugno 2022, quando lei stessa era al governo della città insieme alla sua giunta di centro destra.

“E oggi? – si domanda – Siamo al punto di partenza. Semplicemente – e si fa per dire – con una ventina di alberi in meno in centro, parcheggi azzerati, negozi e negozianti allo sfinimento, per non parlare dei residenti; un cantiere fermo non sia da quanto e per quanto tempo, soldi spesi e buttati tra incarichi e contenziosi, nessuna prospettiva concreta. Se c’è chi ha galleggiato, qui c’è chi ci sta facendo sprofondare”.

 

 

AUSL: “NESSUNA FUGA DALL’AZIENDA. TURNOVER NELLA NORMA, ENTRO L’ANNO NUOVI PRIMARI A CHIRURGIA E ONCOLOGIA”

Negli ultimi giorni, è stata diffusa una tesi infondata che ipotizza una presunta “corposa uscita di scena di dipendenti” dall’Azienda sanitaria di Piacenza. Un’affermazione che non trova alcun riscontro nei dati oggettivi, né nella realtà quotidiana di una struttura che conta quasi 4.000 dipendenti: una vera e propria “città” operativa e dinamica, al servizio della salute pubblica.
In un’organizzazione di queste dimensioni, è del tutto naturale che ogni mese una quota fisiologica di personale – tra le 10 e le 20 unità – cambi percorso professionale o raggiunga l’età pensionabile. Parlare di “fuga” è quindi fuorviante e distorsivo: il turnover registrato è perfettamente in linea con quello degli anni precedenti, senza alcuna anomalia.
“Il ricambio del personale attraverso cessazioni e nuove assunzioni rappresenta una normale dinamica organizzativa – chiarisce Mario Giacomazzi, direttore della Gestione risorse umane di Ausl Piacenza – È un processo fisiologico, che permette all’organizzazione di mantenere elevati livelli di competenza e qualità dei servizi”.

I dati forniti dall’azienda sono i seguenti:
– nel bimestre maggio-giugno 2025 si sono registrate 40 cessazioni, a fronte delle 38 del bimestre precedente;
– nei primi sette mesi dell’anno i dipendenti cessati sono stati 152, a fronte dei 150 nello stesso periodo del 2024;
– il tasso di turnover annuale si conferma attorno al 6-7%, coerente con gli standard di sistema.
Le motivazioni sono prevalentemente personali: pensionamenti (che rappresentano circa la metà dei casi), esigenze familiari o trasferimenti verso strutture più vicine al luogo di origine. In alcuni casi, le dimissioni non segnano un impoverimento del sistema sanitario locale, ma piuttosto una sua evoluzione: come per due pediatri ospedalieri che hanno scelto di diventare Pediatri di libera scelta, continuando a operare sul territorio.

Al normale ricambio si affianca l’arrivo di nuove figure di riferimento. È il caso di Francesco Giangregorio, stimato gastroenterologo, che prenderà servizio entro l’anno come nuovo direttore della Medicina Interna dell’ospedale di Castelsangiovanni, subentrando a Carlo Cagnoni, recentemente pensionato. Sono inoltre già confermate, entro l’anno, le nomine del nuovo primario di Oncologia e del nuovo primario di Chirurgia, in collaborazione con l’Università di Parma, a conferma del ruolo universitario di alcune sedi ospedaliere piacentine.

L’Azienda sanitaria di Piacenza respinge quindi con fermezza ogni tentativo di alimentare allarmismi infondati e in un’ottica di trasparenza e responsabilità, continuerà a monitorare con attenzione l’evoluzione della propria forza lavoro, garantendo stabilità organizzativa, qualità operativa e un costante investimento sulle professionalità che compongono il sistema sanitario locale.

IL COMUNE DIFFIDA PIACENZA PARCHEGGI: AVVIATO IL PROCEDIMENTO DI RISOLUZIONE DEL CONTRATTO

Mancata trasmissione della documentazione bancaria aggiornata rispetto a quella dello scorso anno e ritardo di oltre 240 giorni rispetto al cronoprogramma dei lavori. Sono le due gravi inadempienze, da parte di Piacenza Parcheggi, che hanno portato il Comune di Piacenza a notificare al concessionario diffida formale.

E’ quanto si apprende da una nota inviata da Palazzo Mercanti. In particolare il procedimento segue la valutazione, nei giorni scorsi, della risposta inviata il 16 luglio da Piacenza Parcheggi a fronte delle richieste di chiarimento da parte del Comune, e la chiusura in disaccordo del tavolo tecnico tra Ente e concessionario, avvenuta il 22 luglio. Il vicesindaco Matteo Bongiorni lo aveva ribadito anche nell’ultima commissione: queste sarebbero state le date-ultimatum per il concessionario. Evidentemente né una richiesta, né il tavolo tecnico hanno portato ad una soluzione che non fosse avviare il procedimento di risoluzione del contratto.

La diffida, che concede 31 giorni per sanare le inadempienze, è stata trasmessa anche alle compagnie assicurative per l’attivazione delle garanzie fideiussorie. In caso di mancato adempimento, il contratto sarà considerato risolto di diritto e sarà avviata l’applicazione di penali per i ritardi accumulati.

Ora c’è da domandarsi quali saranno le prossime mosse di Piacenza Parcheggi: l’amministratore delegato Lodetti Alliata sarà in grado di giustificare il ritardo e di portare la documentazione richiesta? Riuscirà a risanare una situazione che pare ormai dall’esito scritto?

Dall’altro lato l’amministrazione si troverà nella condizione di trovare un nuovo concessionario e di predisporre un nuovo progetto per il parcheggio e la riqualificazione della piazza, evidentemente non più interrato, come era nelle intenzioni politiche, da sempre ribadite, da sindaca e giunta.

 

MAPPATURA DEGLI IMMOBILI COMUNALI, SONO OLTRE CENTO. BONGIORNI: “LAVORO IMPORTANTE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO”

Il Comune di Piacenza ha completato la mappatura e la classificazione di tutti gli immobili di proprietà dell’ente. Si tratta di un lavoro imponente e al tempo stesso preciso, puntuale e di grande valore strategico, non solo oggi ma anche per il futuro. Un lavoro che si inserisce nel più ampio quadro di ottimizzazione dell’organizzazione e della gestione del Comune di Piacenza in ogni suo settore.

L’attività, svolta nell’arco dell’ultimo anno, ha richiesto un impegno notevole da parte di un gruppo di lavoro trasversale ed è stata messa in campo su preciso indirizzo della Giunta (Delibera n. 142 del 1 luglio 2025) che si inserisce nel solco di una visione più ampia, da parte dell’Amministrazione, improntata ad efficientare sempre di più la programmazione, il controllo di gestione e di conseguenza, in questo caso, la valorizzazione del patrimonio. Tant’è che con la riorganizzazione dell’ente è stato istituito un servizio ad hoc chiamato, appunto, “Valorizzazione del patrimonio”. In questo contesto, grazie al lavoro svolto, oggi Piacenza ha a disposizione un quadro aggiornato e dettagliato del patrimonio immobiliare comunale, dei relativi usi e delle modalità di gestione.

“Uno strumento fondamentale – sottolinea il vicesindaco Matteo Bongiorni – che ci consente di avere sotto controllo l’intero patrimonio e programmare con maggiore efficacia la valorizzazione dei beni comunali, nel segno dell’efficienza, della riduzione degli sprechi e dell’interesse collettivo. Il lavoro svolto dagli uffici merita grande riconoscimento: è la dimostrazione di come l’Amministrazione stia puntando molto sulla predisposizione di strumenti concreti per una gestione che sia sempre più consapevole, responsabile e trasparente”.

La mappatura ha riguardato oltre 100 immobili sul territorio comunale. Tutti sono stati censiti, uno a uno, con informazioni approfondite su tipologia, concessioni, usi, canoni e modalità di gestione. Si tratta di un patrimonio variegato che comprende beni in concessione o locazione, immobili destinati alla co-progettazione con enti del Terzo settore oppure da mettere a reddito, oltre a edifici di interesse pubblico come scuole, impianti sportivi e spazi culturali. Tra questi, ad esempio, ci sono Palazzo Farnese e Palazzo Gotico, simboli della storia architettonica cittadina, ma anche spazi educativi come la scuola primaria Vittorino da Feltre e la scuola media Calvino, oltre a strutture sportive come il polisportivo Franzanti e il campo Siboni, e tanti altri.

Il censimento si inserisce nel percorso già avviato con la mappatura degli impianti sportivi comunali, comunicata nelle scorse settimane, e rappresenta un tassello di cruciale importanza per l’attività di un’amministrazione che intenda essere operativa e concreta nella gestione del proprio patrimonio.

“Non è solo un inventario – conclude Bongiorni – ma uno strumento operativo per prendere decisioni mirate, razionalizzare l’uso degli spazi, rispondere meglio alle esigenze della comunità e, quando possibile, valorizzare i beni comunali per generare nuove opportunità per la città”.

PRESENTATE LE GIORNATE DEL SOLLEVAMENTO: SI PUNTA A SUPERARE 20MILA PRESENZE

Presentata oggi  la 10ªedizione del GIS Expo – Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali, l’unico evento italiano ed il più grande a livello europeo dedicato al settore, in programma dal 25 al 27
settembre presso Piacenza Expo.
Alla presentazione sono intervenuti la sindaca del Comune di Piacenza Katia Tarasconi, il direttore di Confindustria Piacenza Luca Groppi, il presidente di Piacenza Expo Giuseppe Cavalli e Fabio Potestà, ideatore della manifestazione e direttore di Mediapoint &Exhibitions.
A due mesi dal via, GIS Expo si conferma la principale vetrina continentale del comparto, piattaforma privilegiata a livello europeo per la presentazione delle ultime novità nei settori del sollevamento di materiali, lavoro in quota, movimentazione industriale e portuale e trasporti eccezionali.

Quest’anno, il settore si trova al centro di una fase di forte evoluzione: la domanda di mezzi elettrici e ibridi è in costante crescita, trainata dalle nuove normative europee su emissioni e sostenibilità. I principali costruttori presenteranno a GIS Expo soluzioni all’avanguardia per rispondere alle esigenze di cantieri e porti sempre più “green”.

A due mesi dal via, il GIS 2025 si preannuncia già come l’edizione record: con gli oltre 100.000 mila metri quadrati di superficie espositiva, la kermesse punta a superare i numeri del 2023, quando si contarono oltre 18 mila presenze e 432 espositori accreditati, in rappresentanza di oltre 500
brand.

CITTADELLA: PIACENZA PARCHEGGI HA INVIATO LA DOCUMENTAZIONE AL COMUNE. BONGIORNI: “MATERIALE DECISAMENTE CORPOSO CHE GLI UFFICI DOVRANNO ANALIZZARE”

La documentazione di Piacenza Parcheggi è arrivata all’indirizzo PEC del Comune di Piacenza, entro il 16 luglio, come da richiesta dell’ente. Stiamo parlando della risposta che GPS doveva al Comune a seguito delle contestazioni dei ritardi del concessionario riguardo ai sottoservizi, E- distribuzione e Iren Acqua. Palazzo Mercanti aveva diffidato Piacenza Parcheggi sui ritardi rispetto al cronoprogramma, circostanza che non aveva trovato d’accordo l’amministratore delegato della società che, entro il 16 luglio, avrebbe dovuto produrre la documentazione relativa.

Il materiale trasmesso è decisamente corposo – ha fatto sapere il vice sindaco Matteo Bongiorni – e gli Uffici hanno preso in carico il tutto, ognuno per competenza”. C’è da immaginare che certamente ci vorrà un pò di tempo analizzare il materiale recapitato, dopodiché sarà fatto un punto di sintesi complessivo.

 

RACCOLTA PUNTUALE DEI RIFIUTI: TARIFFA PIU’ EQUA E CONTENIMENTO DEI COSTI

Equità e contenimento dei costi. E’ l’estremissima sintesi che sta alla base della nuova tariffa puntuale dei rifiuti operativa, nel comune di Piacenza, da gennaio 2026. Fino a quella data è stato fissato un percorso di avvicinamento a tappe per abituare la cittadinanza al cambiamento. “Un percorso in cui Piacenza non è da sola – ha evidenziato Paolo Carini di Atersir nel corso delle commissioni 1 e 2 sulla tariffazione del nuovo sistema di raccolta – i comuni che hanno già intrapreso e concluso il cammino verso la tariffazione puntuale sono Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Forlì, Cesena e Ravenna. Seguiranno Piacenza, Bologna e Rimini. Nel 2020 i comuni erano 67, oggi sono 132. Obiettivo arrivare all’80% di raccolta differenziata sul territorio regionale, con una soglia massima di rifiuto non riciclabile fissato a 120 chilogrammi all’anno per abitante”.

L’ultimo passaggio per il raggiungimento di questi obiettivi è, appunto, l’adozione della tariffa corrispettiva puntuale. La nuova bolletta sarà formata da una quota fissa definita sulla base dei metri quadrati della proprietà immobiliare, più una quota variabile di base fissata secondo il numero dei componenti del nucleo familiare, e una ulteriore quota variabile definita dal numero dei conferimenti (le vuotature) di rifiuto indifferenziato minimo stabilito. Le utenze che supereranno tale quota minima avranno un aggravio del costo sulla tariffa.

Al Comune spetterà il compito di definire le tariffe. L’assessore al Bilancio Ceccarelli ha spiegato che “sul Comune non graverà quindi più il costo dello smaltimento dei rifiuti, così come non ci sarà più la voce Tari nelle entrate; sul lato spese sarà eliminata anche la voce crediti di dubbia esigibilità, con una liberazione significativa di risorse per le casse pubbliche. Il risparmio ipotizzato se il sistema fosse in vigore da quest’anno sarebbe di 1milione 785mila euro”.

Da Atersir è stato ribadito che la raccolta puntuale è un grande incentivo a differenziare e contenere il più possibile il rifiuto residuo; in questi mesi alla famiglie piacentine sono stati consegnati i contenitori per la raccolta da 40 litri. Su ogni contenitori è montato un microchip collegato all’utenza. Ogni volta che il contenitore viene esposto, sarà conteggiato. “L’effetto della misurazione incide circa 25/30% della quota variabile della tariffa. La quota variabile dipende dalle vuotature minime e dalle eccedenti associate ad una determinata utenza. Sono previste agevolazioni per le famiglie con bambini sotto 30 mesi e che utilizzano presidi sanitari”.

Lunedì 28 luglio il consiglio comunale sarà chiamato ad esprimere il proprio parere.