INCHIESTA ODYSSEUS: GLI INDAGATI SFILANO DAVANTI AL GIP. “COLLABORATIVI E PROVATI”

Sfilano ad uno ad uno davanti al Gip per l’interrogatorio. Gli indagati dell’inchiesta Odysseus stanno comparendo davanti al giudice per le indagini preliminari alcuni in carcere altri in procura accompagnati dai propri avvocati.

Collaborativi, molto provati e per lo più estranei alle pesanti accuse che gli vengono mosse. Insomma l’impressione è che la banda della Levante non sia più così inarrestabile e monolitica. La linea difensiva degli avvocati si sta delineando: c’è chi ha risposto alle domande del gip Milani  e del pm Colonna, chi ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere almeno per il momento, chi ha rilasciato dichiarazioni spontanee.

Sta di fatto che le intercettazioni parlano chiaro e confermano un modus operandi collaudato, indiscriminatamente violento e senza scrupoli dedito ad incrementare il numero degli arresti e al guadagno. Dall’inchiesta appare una macchina ben oliata, in cui ognuno ha un ruolo ben preciso, una struttura apicale di comando da cui, oggi, gli indagati tendono a smarcarsi. Come se quel filo che le avesse legati tutti per anni si fosse spezzato all’improvviso.

Non poche marce, ma un generale sistema che evidentemente non funziona a dovere e questo lo testimonia il fatto che la condotta illecita si sarebbe perpetrata dal 2017. Perché nessuno è mai intervenuto? Chi avrebbe dovuto dire Basta? Sono domande a cui qualcuno deve rispondere, per i cittadini, per quel senso di civiltà, moralità e dovere che vengono meno proprio da chi invece dovrebbe farsene portacolori.

NELLA CASERMA DEGLI ORRORI BOTTE, FESTINI E SOLDI SPORCHI.

Emergono particolari che fanno rabbrividire dall’inchiesta sulla caserma Levante che vede i cinque carabinieri arrestati con varie e pesanti accuse che vanno dallo spaccio, agli arresti illegali, dall’estorsione fino addirittura alla tortura.

Particolari da cui emerge la disinvoltura con cui i carabinieri della piccola caserma di via Caccialupo operavano, sistematicamente, ogni santo giorno. Sì, perché quello che contava era essenzialmente fare arresti e dall’altra parte guadagnare denaro sporco, tanto, sempre di più. Talmente tanto che il capo della banda dei carabinieri dei disonesti, oltre ai 24 conti correnti, aveva deciso di nascondere parte del denaro ricavato dallo smercio della droga era nascosto proprio all’interno della cassaforte caserma. Oltre quel portone di legno vecchio, in pieno centro storico, a due passi dal comando provinciale di viale Beverora. Pensare a cosa si perpetrava lì dentro fa male, perché ad essere colpiti, picchiati e in caso torturati, erano i poveracci, gli ultimi, quei poveri cristi che pur di essere lasciati andare giuravano il silenzio.

Dietro quel portone non solo botte, ma anche serate in compagnia di escort, proprio nell’ufficio del comandante di stazione; un comportamento che ancora una volta sottolinea il totale disprezzo per il valore della divisa indossata di cui i cittadini dovrebbero fidarsi.

Ma perché tutto questo? Per la brama di ricchezza che non si placa ma che diventa irrefrenabile più il guadagno diventa facile? Quello che colpisce è l’agire in modo cinico, freddo e sicuro da parte degli indagati come fossero certi di non essere mai scoperti. Perché? Una domanda a cui le indagini dovranno dare una risposta.

Piacenza 22/07/2020. La caserma dei Carabinieri di via Caccialupo a Piacenza sequestrata durante l’operazione di questa mattina. Pierpaolo Ferreri/Ansa

CASERMA SEQUESTRATA E MILITARI ARRESTATI. IL PROCURATORE “COMPORTAMENTI CRIMINALI”

Un altro primato di cui Piacenza avrebbe fatto volentieri a meno, impegnata a rialzarsi faticosamente dopo l’emergenza Covid che l’ha vista, purtroppo, combattere in prima linea.

Oggi un’altra batosta, un altro duro colpo, un boccone troppo amaro difficile da mandare giù. Una serie di reati gravissimi e odiosi che sarebbero stati ripetutamente perpetrati proprio da coloro che dovrebbero rappresentare giustizia ed equità, gli uomini dello Stato.

Con le accuse di spaccio, arresti illegali, estorsione e, addirittura in un caso, tortura, sono stati arrestati dieci carabinieri ed è stata posta sotto sequestro la caserma di via Caccialupo. Un provvedimento, quest’ultimo, unico in Italia, mai accaduto prima.

I provvedimenti di custodia cautelare nell’operazione sono in totale 22. Si tratta di un’inchiesta senza precedenti, condotta dalla Procura della Repubblica di Piacenza  negli ultimi sei mesi, che ha portato all’emissione di diverse ordinanze di custodia cautelare per i militari della caserma piacentina.

Per i carabinieri coinvolti nell’inchiesta il Comando generale dell’Arma ha disposto “l’immediata sospensione dall’impiego”. Il comando generale, sottolinea una nota dell’Arma, ha contestualmente disposto la “valutazione amministrativa dei fatti per adottare, con urgenza, rigorosi provvedimenti disciplinari a loro carico”.

Sotto la lente della Guardia di Finanza sono finiti fatti che risalgono al 2017; tutto è nato da un’indagine sul traffico e lo spaccio di stupefacenti, che vedrebbe fra i suoi esponenti di spicco un graduato dei carabinieri che, sfruttando la sua divisa, avrebbe gestito un’attività di spaccio attraverso pusher di sua fiducia. Il carabiniere li avrebbe agevolati nella compravendita di grandi quantità di droga garantendo protezione in cambio di un tornaconto economico.

Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse nei confronti di 12 soggetti, di cui 5 appartenenti all’Arma dei carabinieri mentre ai domiciliari sono finiti 5 persone, di cui 1 appartenente all’Arma. Si tratterebbe del comandante della stazione. L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è scattato per 3 militari appartenenti all’Arma e per 1 appartenente al Corpo e l’obbligo di dimora nella provincia di Piacenza per un Ufficiale dell’Arma.

”Tutti gli illeciti più gravi – ha detto  il procuratore capo Grazia Pradella – sono stati commessi nel lockdown, con il più totale disprezzo dei decreti emanati dalla presidenza del consiglio. Solo un militare della caserma non è coinvolto. Faccio fatica a definire questi soggetti ‘carabinieri’ perché i comportamenti sono criminali. Non c’è nulla di lecito nei comportamenti”, ha aggiunto Pradella, che in conferenza stampa ha citato un’intercettazione: “Il malavitoso dice: hai presente le scene di Gomorra, guarda che è stato uguale, tu devi vedere gli schiaffoni che gli ha dato”.

(foto Ansa)

DOPO SETTIMANE A “DECESSI ZERO” SI REGISTRA UNA VITTIMA A PIACENZA PER COVID

Dopo settimane a “decessi zero”, a Piacenza si torna a registrare una vittima per Coronavirus e un nuovo contagio che porta a 4577 il totale dei positivi.

Dall’inizio dell’epidemia in Emilia-Romagna si sono registrati 29220 casi di positività, 42 in più rispetto a ieri, di cui 27 persone asintomatiche individuate nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali.

La gran parte dei nuovi contagi sono riconducibili a focolai o a casi già noti e a persone rientrate dall’estero.

I tamponi effettuati da ieri sono 2.302, per un totale di 578.586. A questi si aggiungono anche 1.040 test sierologici.

I guariti salgono a 23.645 (+7): l’81dei contagiati da inizio crisi.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.298 (32 in più di ieri).

Purtroppo, si registranotre nuovi decessi: 1 in provincia di Piacenza, 1 in quella di Parma e 1 in quella di Bologna. Riguardano 2 uomini e una donna.

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.201 (+ 24). Scendono a 6 i pazienti in terapia intensiva (-2 da ieri), salgono a 91 (+10 rispetto a ieri) quelli ricoverati negli altri reparti Covid.

Le persone complessivamente guarite salgono a 23.645 (+7 rispetto a ieri):201 “clinicamente guarite” e 23.444 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

NESSUN DECESSO IN REGIONE, SEI NUOVI CASI A PIACENZA

Nessun decesso in regione e sei nuovi casi a Piacenza che portano a 3741 i casi totali di positività al Covid 19.

Dall’inizio dell’epidemia 51 in più rispetto a ieri, di cui 42 persone asintomatiche individuate nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali.

La gran parte dei nuovi contagi sono riconducibili a focolai o a casi già noti e a persone rientrate dall’estero.

I tamponi effettuati da ieri sono 2.730, per un totale di 576.284. A questi si aggiungono anche 1.036 test sierologici.

I guariti salgono a 23.638 (+19) tra i contagiati da inizio crisi.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.266 (32 in più di ieri).

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.177 (+ 36). Restano 8 i pazienti in terapia intensiva e scendono a 81 (- 4 rispetto a ieri) quelli ricoverati negli altri reparti Covid.

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 23.638 (+19 rispetto a ieri): 202 “clinicamente guarite” e 23.436 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

COVID: UN NUOVO CASO A PIACENZA. 40 QUELLI IN REGIONE

Un nuovo contagio si registra nella provincia di Piacenza nelle ultime 24 ore. 40 i casi in più rispetto a ieri in regione, di cui 25 asintomatiche, che portano a 29127 i casi totali.

La gran parte dei nuovi contagi sono riconducibili a focolai o a casi già noti e a persone rientrate dall’estero.

I tamponi effettuati da ieri sono 4.775, per un totale di 573.554. A questi si aggiungono anche 1.021 test sierologici.

I guariti salgono a 23.619 (+ 33) tra i contagiati da inizio crisi.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.234 (6 in più di ieri).

Purtroppo, si registra un nuovo decesso nel bolognese.

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.141 (+ 8). Restano 8 i pazienti in terapia intensiva e scendono a 85 (-2 rispetto a ieri) quelli ricoverati negli altri reparti Covid.

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 23.619 (+33 rispetto a ieri): 200 “clinicamente guarite” e 23.419 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

 

COVID: NESSUN NUOVO CASO A PIACENZA

Nessun nuovo caso di Coronavirus a Piacenza: il numero dei contagi resta invariato a 4567. Due i decessi che si registrano in regione: due donne della provincia di Modena e di Rimini.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 28.971 casi di positività, 13 in più rispetto a ieri, di cui 6 persone asintomatiche individuate nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali.

Sono dunque 7 i nuovi casi sintomatici, nelle province di Parma (1), Modena (1), Bologna (2), Ferrara (1), Ravenna (1) e Rimini (1). Per la maggior parte riconducibili a focolai o a casi già noti.

I tamponi effettuati da ieri sono 4.911, per un totale di 554.781, oltre a 1.628 test sierologici.

I guariti salgono a 23.511 (+15): circa l’81% dei contagiati da inizio crisi.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.189 (4 in meno di ieri).

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.087, 4 in meno rispetto a ieri, il 91,4% di quelle malate. Restano 9 i pazienti in terapia intensiva e 93 quelli ricoverati negli altri reparti Covid, come ieri.

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 23.511 (+15 rispetto a ieri): 217 “clinicamente guarite” e 23.294 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

NESSUN DECESSO IN REGIONE, A PIACENZA 4 NUOVI CASI. DONINI “DA PIACENZA A RIMINI TEST SIEROLOGICI PER TUTTI I LAVORATORI DELLA LOGISTICA”

Nessun decesso in regione, a Piacenza 4 nuovi casi di cui un asintomatico.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 28.822 casi di positività, 53 in più rispetto a ieri, di cui 41 persone asintomatiche individuate nell’ambito del contact tracing e dell’attività di screening regionale a seguito di test sierologici.

Dei 53 nuovi casi, 36 sono relativi alla provincia di Bologna: 29 di questi riconducibili a un focolaio che si è sviluppato in una impresa della logistica. Un comparto sul quale la Regione Emilia-Romagna intende intervenire rendendo obbligatori i test sierologici per tutti i lavoratori del settore da Piacenza a Rimini, avviando così una vasta operazione di prevenzione e tracciamento.

Tornando ai dati di oggi, i sintomatici in tutta la Regione sono 12: uno a Piacenza, uno a Reggio Emilia, cinque a Modena, tre a Bologna, uno a Ferrara e uno a Rimini, per la maggior parte riconducibili a focolai o a casi già noti.

I nuovi tamponi effettuati sono 4.182, che raggiungono così complessivamente quota 540.614, a cui si aggiungono altri 1.662 test sierologici.

Le nuove guarigioni sono 6, per un totale di 23.440, l’81,3% dei contagiati da inizio crisi. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.113 (47 in più di ieri).

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.007, 47 in più rispetto a ieri, il 90,4% di quelle malate. I pazienti in terapia intensiva sono 10 (come ieri), quelli ricoverati negli altri reparti Covid sono 96 (come ieri).

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 23.440 (+6 rispetto a ieri): 227 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 23.213 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

 

NESSUN DECESSO IN EMILIA E TRE NUOVI CASI A PIACENZA

Giornata con zero decessi in tutta l’Emilia Romagna e tre nuovi positivi a Piacenza.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in regione si sono registrati 28.675 casi di positività, 38 in più rispetto a ieri, di cui 33 persone asintomatiche individuate nell’ambito del contact tracing e dell’attività di screening regionale. Per quanto riguarda i 5 sintomatici(2 a Bologna e 3 a Modena), si tratta per la maggior parte di situazioni riconducibili a focolai esistenti o a casi già noti.

Non si registra nessun decesso in tutta l’Emilia-Romagna. Il numero totale resta quindi 4.268.

I nuovi tamponi effettuati sono 2.371, che raggiungono così complessivamente quota 519.586, a cui si aggiungono altri 1.193 test sierologici.

Le nuove guarigioni sono 3 per un totale di 23.343, l’81,4% dei contagiati da inizio crisi. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.064 (35 in più rispetto a ieri).

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 965, 33 in più rispetto a ieri, 90,7% di quelle malate. I pazienti in terapia intensiva restano 9, quelli ricoverati negli altri reparti Covid sono 90 (2 in più rispetto a ieri).

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 23.343 (+3): 237 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 23.106 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

UN’ALTRA GIORNATA SENZA DECESSI, DUE I CASI POSITIVI

Nessun decesso e due nuovi casi positivi; è questo l’aggiornamento Covid per Piacenza.

Dall’inizio dell’epidemia in Emilia-Romagna si sono registrati 28.535 casi di positività, 27 in più rispetto a ieri, di cui 16 persone asintomatiche – individuate attraverso l’attività di screening regionale – e 11 sintomatiche.

I nuovi tamponi effettuati sono 4.862, che raggiungono così complessivamente quota 504.288, a cui si aggiungono altri 1.553 test sierologici, fatti sempre da ieri, per un totale di 157.407.

Le nuove guarigioni sono 25 per un totale di 23.267, l’81,5% dei contagiati da inizio crisi. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.003 (uno in più rispetto a ieri).

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere sono complessivamente 898, 10 in più rispetto a ieri, 89,5% di quelle malate. I pazienti in terapia intensiva sono scesi a 9 (-1), quelli ricoverati negli altri reparti Covid sono 96 (-8).

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 23.267 (+25): 244 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 23.023 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo si è registrato un decesso: si tratta di una donna, in provincia di Reggio Emilia. Complessivamente, in Emilia-Romagna i decessi sono arrivati a quota 4.265.