“LE APERTURE DEL 26 NON CI PREOCCUPANO. CONTINUIAMO A VACCINARE”. CASI POSITIVI IN LEGGERO AUMENTO

“Le aperture del 26 aprile non ci preoccupano perché stiamo vaccinando, certo dovremo tenere sempre la situazione sotto attenta osservazione. La situazione odierna di Piacenza non ha nulla a che vedere con quella del 4 maggio dello scorso anno quando si uscì dalla durissima fase di lock down. E poi oggi stiamo vaccinando senza sosta”. Così il direttore generale dell’Asl Luca Baldino commenta le aperture graduali a partire dal prossimo 26 aprile.

Piacenza certamente oggi ha dati rassicuranti ma non bisogna abbassare la guardia: per quanto riguarda la situazione epidemiologica i positivi, nell’ultima settimana, sono aumentati del 3.8% (273), dovuti a due focolai nelle scuole di Borgnovo e Castel San Giovanni, i tamponi eseguiti 9385 di cui il 2.9% è risultato positivo. Le quarantene e gli isolamenti sono aumentati rispetto alla scorsa settimana (1601), anche le classi in cui si sono registrati positivi sono 27, con 28 casi in più di alunni positivi. Al pronto soccorso la situazione resta molto tranquilla con 7 accessi giornalieri di media, 70 i ricoveri, 13 i pazienti in terapia intensiva e 3 i decessi.

La campagna vaccinale prosegue stabilmente con 1800 vaccini al giorno distribuiti nelle sei sedi vaccinali; dal 29 aprile è stato confermato un incremento delle dosi di Pfizer del 25%. Resta invece la difficoltà di reperimento di vaccini AstraZeneca.

Il 32.4% dei piacentini è stato vaccinato con almeno una dose: 35925 hanno ricevuto la prima dose, 28505 anche la seconda. Tra gli over 80 la campagna è quasi conclusa, mancano ancora 3765 persone (14%) che non hanno prenotato la vaccinazione. Nella categoria 75-79 restano ancora da prenotare 3151 piacentini (22%), nella fascia 70-74 è ancora da vaccinare il 31% (la vaccinazione è cominciata la scorsa settimana). Nella categoria estremamente vulnerabili è da vaccinare il 26% del totale.

SONO VACCINATI 56MILA PIACENTINI. “CENTRALI VACCINALI AD 1/3 DELLE PROPRIE CAPACITA’ “. POSITIVI ANCORA IN CALO

Sono oltre 56 mila i piacentini che, ad oggi, sono stati vaccinati, nella fattispecie: 31594 hanno ricevuto la prima dose, 24460 anche la seconda. Il 19.6% della popolazione del territorio piacentino è vaccinato. “La campagna vaccinale, pur nella ristrettezza delle dosi – ha detto il direttore generale Ausl Luca Baldino – prosegue senza interruzioni e le coperture della categorie stabilite sono buone”. Nei prossimi giorni Pfizer ha annunciato mille dosi in meno rispetto al programma, per cui la seconda dose di alcuni prenotati verrà posticipata di due settimane per garantire a tutti almeno la prima dose. I diretti interessati verranno contatti via telefono e con sms.

“Da oggi è attivo anche l’hub di Piacenza Expo che può fare fino a 2000 vaccini al giorno, mi auguro di arrivare preso a questi numeri. Fino ad  ora le nostre centrali vaccinali hanno viaggiato ad 1/3 delle proprie capacità. La fascia serale, 20-24 dell’ex Arsenale è stata deludente – ha detto Baldino – su 300 telefonate solo 54 hanno accettato. Invece l’anticipo di un’ora delle 7 del mattino ha avuto una buona adesione”. Anche la giornata di stress test ha dato un buon risultato, ma pur sempre al di sotto di ciò che si sarebbe in grado di fare: 2300 vaccini in un giorno,  ma si sarebbe potuti arrivare a 2700.

Per quanto riguarda le categorie, gli over 80 vaccinati sono 76%, già prenotati 10% , ancora da prenotare 14% del totale. Giovedì si concluderanno le vaccinazioni dei prenotati.

Per la categoria 75-79 la situazione è di gran lunga migliorata rispetto a due settimane fa: il 55% è vaccinato, il 20% ha prenotato, il 25% deve ancora prenotarsi.

Per la categoria 70-74 per cui le prenotazioni sono aperte da ieri: il 15% ha ricevuto la prima dose, 40% si è già prenotato, il 45% deve ancora prenotarsi.

Per la categoria “estremamente vulnerabili” (target 17 mila persone): il 38% è già vaccinato, il 30% si è prenotato, il 32% da prenotare.

Continua a calare il numero dei positivi a Piacenza, il dato dei casi si sta avvicinando alla soglia dei 50 per 100.000 abitanti. Sono 263 i casi registrati questa settimana con un calo del 9.3%; i positivi sono 92 ogni 100.000 abitanti. I tamponi eseguiti 77445 di cu il 3.4% è risultato essere positivo, questa percentuale è sotto il 4% da oltre due mesi. IL 68% dei positivi è sintomatico, il 32% presenta i sintomi. La situazione nelle CRA vede 5 positivi di cui 3 ospiti già vaccinati senza sintomi e 2 operatori non ancora vaccinati.

La fasce d’età che hanno fatto registrare il maggior numero di positivi ogni 100.000 abitanti sono la fascia 18-40 e 41-64. In calo i positivi tra gli over 80 e 65-79 anni.

Il monitoraggio nelle scuole è molto tranquillo: 6 casi in più e 8 classi coinvolte.

Gli accessi al pronto soccorso in media sono 4, i ricoveri Covid 74, i pazienti in terapia intensiva 10 e i decessi 6.

CGIL: “SLOGAN INSOPPORTABILI. LA NOSTRA, UNA RISPOSTA CIVILE E PACIFICA”

In una nota la Filt Cgil di Piacenza risponde alle accuse del sindacato Si Cobas che si è riunito in presidio davanti alla Camera del Lavoro.

“La nostra è stata una risposta ferma, democratica e responsabile di fronte a una manifestazione annunciata contro la chiusura dello stabilimento FedEx che si è trasformata in una contestazione alla Cgil dai toni inaccettabili: abbiamo ascoltato per 60 volte in 2 ore l’accostamento “Cgil-mafia”. E’ insopportabile sentire certi slogan per chi, come la Cgil, si è costituita parte civile nei processi contro le mafie e che ha avuto, a cominciare da Placido Rizzotto (1948), compagni ammazzati o minacciati nella difesa dei diritti contro i fenomeni mafiosi”.

“Non siamo e non saremo minimamente interessati ad alimentare una contrapposizione tra sindacati e lavoratori che altri hanno voluto e cercato, e proseguiremo l’impegno nel far tornare sui propri passi FedEx che con una scelta inaccettabile ha deciso, dall’oggi al domani, di chiudere l’impianto di Piacenza. Un sentito ringraziamento lo rivolgiamo ai colleghi di Cisl e Uil e a quel largo orizzonte di associazioni, partiti e singole personalità pubbliche e semplici cittadini che non hanno fatto mancare il loro sostegno alla Cgil”.

“Vogliamo rivolgere il nostro profondo senso di gratitudine a chi questa mattina ha voluto testimoniare la solidarietà alla Cgil con la sola forza delle proprie idee. Non aver reagito a insulti, provocazioni e slogan indegni di chi vorrebbe rappresentare i lavoratori ha dimostrato ancora una volta il senso di responsabilità della nostra gente”  

(In Foto, Argentina Bonetti Altobelli che arringa i braccianti a Podenzano nel )

SI COBAS CONTRO LA CGIL: AL CENTRO LE TENSIONI PER LA CHIUSURA FEDEX-TNT

Un sindacato contro l’altro: si cobas e Cgil proprio davanti alla camera del lavoro. Fa effetto vedere la protesta non contro i vertici di una multinazionale ma tra gli stessi lavoratori appartenenti a due sindacati, che fino a poco tempo fa, qualcuno definiva uno la costola dell’altro.

Una presa di posizione netta e decisa contro i sindacato di via 24 Maggio: “la Filt- Cgil – è il testo della nota – deve smetterla di utilizzare il suo ruolo per contrastare le rivendicazioni operaie agendo un ruolo filo padronale. Tutti gli interventi hanno rimarcato il danno subito nelle loro vite lavorative e manifestato insofferenza verso gli ulteriori colpi portati in questi giorni con la collaborazione alla chiusura del sito Fedex-Tnt”.

FONDAZIONE TEATRI: PRONTA PER LA RIPARTENZA?

Teatri chiusi senza sosta da ottobre 2020, a parte una breve e fugace riapertura nel giugno scorso. Come si va avanti?
E la Fondazione Teatri di Piacenza che ruolo gioca in questa ripartenza? Se lo è chiesto Filippo Arcelloni del Teatro Trieste 34 in due lettere indirizzate alla presidente della Fondazione a cui non ha ancora ricevuto risposta.

SONO 49MILA I PIACENTINI VACCINATI. “ANCORA TIMORE SUL VACCINO ASTRAZENECA”

Sono 49 mila i piacentini che hanno ricevuto il vaccino sul totale dei 286 mila residenti sul territorio; nel dettaglio, 27484 hanno ricevuto la prima dose, 21919 anche la seconda. Percentualmente parlando il 17.2% dei piacentini è stato vaccinato. La campagna vaccinale locale insomma prosegue nonostante gli approvvigionamenti non sempre costanti e la reticenza verso il vaccino AstraZeneca. I centri vaccinali di Piacenza e della provincia eseguono in tutto, ad oggi,  1600 vaccinazioni al giorno; domani verranno testati a 2500 vaccini, al momento la capacità massima. Il 12 aprile entrerà in funzione anche l’hub di Piacenza Expo che incrementerà la capacità di circa 1400 vaccini al giorno. Per quanto riguarda gli approvvigionamenti, dopo il 20 aprile, è prevista la consegna anche a Piacenza del vaccino johnson & johnson in numero poco significativo (per ora), mentre ha incrementato le dosi Pfizer del 20%, AstraZenenca invece ha ridotto le consegne. Proprio rispetto al vaccino anglo svedese si registrano le maggiori titubanze e le rinunce, “non in modo elevato – ha specificato il direttore sanitario Guido Pedrazzini – ma non tutti i posti disponibili sono stati sfruttati”.

La prima fase delle vaccinazioni è praticamente completata: tra gli over 80 sono stati vaccinati 18602 persone, già prenotati 3440, ancora da prenotare 4829. Non così bene invece la categoria 75-79: vaccinati 6142, già prenotati 2360, non vaccinati 5455, il 39%.

Per quanto riguarda la situazione epidemiologica i dati mostrano come il contagio stia progressivamente rallentando: sono 290 i nuovi positivi, in calo del 25.8%. Piacenza conta 101 postivi ogni 100 mila abitanti, ponendosi nel gradino più basso dei contagi a livello regionale.

I tamponi eseguiti sono stati 9678 di cui il 3% è risultato positivo; il 67% dei positivi è sintomatico, il 33% senza sintomi. Nelle Cra non è stato registrato alcun ospite positivo, solo un operatore.

Tra le fasce d’età più colpite dal virus, se si mettono a confronto e dati attuali con quelli di un mese fa, emerge che solo tra i 18-64 anni i contagi sono aumentati, perché rappresenta quella fascia d’età in mobilità che ha continuato a lavorare anche nel lock down. Nelle altre fasce d’età il numero dei positivi è calato drasticamente.

Al pronto soccorso l’accesso medio giornaliero di casi Covid è 7, i ricoveri sono 82, i pazienti in terapia intensiva 9, i decessi 5. Oggi si registra il decesso di un 35enne già affetto da una grave patologia.

 

FEDERCONSUMATORI INSIEME AGLI EDUCATORI DI STRADA “DALLA PARTE DELLA VITA”

Federconsumatori, insieme al team degli Educatori di Strada e ad alcune parrocchie cittadine, scende in campo per fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid 19. Come? Mettendo in campo competenza e professionalità intrecciate all’esperienza che in questi anni si sono fatti gli Educatori di Strada. Il progetto è promosso dalla regione Emilia Romagna per contribuire a fronteggiare l’emergenza sanitaria nell’ambito dell’ “assistenza socio-sanitaria, compreso il sostegno psicologico alla popolazione soprattutto adulta e ai minori”.

I destinatati del progetto sono molteplici: da un lato i minori, le famiglie ma anche altri gruppi di adulti che nel contesto emergenziale esprimono bisogni e fragilità a cui si rivolgerà il team degli Educatori di Strada, e dall’altro i consumatori/utenti veri e propri a cui Federconsumatori offrirà il proprio sostegno con formazione, informazione, codice del consumo, e- commerce, fake news, comportamenti per evitare truffe e raggiri, possibilità di risolvere le controversie con gli strumenti di conciliazione. “Ai più giovani forniremo informazioni per non incappare nei pericoli della rete” ha detto la presidente di Federconsumatori Angela Cordani. “In questo periodo di distanziamento, questa iniziativa di solidarietà è molto importante – ha detto il legale di Federconsumatori Giulio Ricciardi – il senso di solitudine porta ad accettare, talvolta, alcune proposte contrattuali non sempre lecite. Metteremo a disposizione sportelli di ascolto e le nostre sedi per accogliere tutte le esigenze”.

Gli Educatori di Strada si inseriranno nel progetto curando l’aspetto più sociale: “siamo sul territorio dal 2012 – ha detto Mattia Dall’Asta – e lavoriamo con adulti, bambini e adolescenti. Per questo progetto abbiamo organizzato webinar per adulti, attività di sostegno in presenza e con work shop dedicati ai più piccoli in base alle varie disposizioni che la pandemia imporrà. Il primo appuntamento fissato è un webinar il 27 aprile. Il calendario proseguirà fino ad ottobre”.

In tutto questo anche le parrocchie di San Lazzaro di Don Silvio Pasquali e le tre del centro storico di Don Ezio Molinari svolgono un ruolo importante, mettendo a disposizione spazi, ambienti e risorse. “Si tratta di un aiuto alle persone – ha detto Don Silvio – è doveroso per una parrocchia stare dalla parte della vita e noi ci siamo, al di là della semplice dimensione parrocchiale”.

“Le parrocchie del centro storico – ha detto Don Ezio – hanno perso la dimensione sociale e relazionale, iniziative come queste servono a ricreare quel tessuto sociale nei quartieri, una dimensione che non è necessariamente religiosa”.

COVID: 126 DIPENDENTI AUSL HANNO RIFIUTATO IL VACCINO

Sono 126 gli operatori sanitari sanitari piacentini che non si sono ancora vaccinati. In tutto il personale dipendente Asl è di 3900 persone, età media di 47 anni per lo più impegnati in comparto, suddivisi in medici, dirigenti, oss, infermieri, tecnici sanitario e amministrativo. I dati sono stati recentemente presentati nel corso dl webinar nazionale promosso da FIASO come “caso studio”.

Dati che oggi hanno un significato ancora più importante a seguito del decreto, varato pochi giorni fa dl Governo, che obbliga il personale sanitario alla vaccinazione contro il Covid. “Prima di arrivare alla coercizione – ha detto il direttore sanitario Guido Pedrazzini – vogliamo convincere e cercare di capire cosa blocca queste persone, coinvolgendole in modo proattivo”.

Dopo varie scremature (dovute alla assenze per malattia, alla legge 104, alle maternità) si è arrivati dunque a 126 persone che, senza motivazione, hanno deciso di non vaccinarsi. Chi sono? Per lo più infermieri 48%, professioni sanitarie 23%, Oss, Ota, autisti, assistenti sociali 22%, dirigenti medici 7%. La loro provenienza è per la maggior parte dal dipartimento delle medicine, ma coinvolgono tutti i dipartimenti dell’azienda.

“Per il 33% dei non vaccinati – ha spiegato il dott. Franco Pugliese direttore del Dipartimento Prevenzione e Protezione – non è stato possibile ricondurre la mancata vaccinazione a una delle ipotesi come maternità, aspettativa, legge 104, malattia generica, grave patologia, Covid già passato con anticorpi, quindi si è proceduto ad una indagine telefonica per condotta da personale sanitario -incaricato dal Medico Competente -sulle motivazioni della mancata adesione alla vaccinazione. Hanno risposto 85 lavoratori così suddivisi: 7 hanno accettato di prenotarsi, 7 hanno rifiutato l’intervista e 71 non sono attualmente disponibili alla vaccinazione”. Per quali motivi non sono disponibili? 27 hanno timore di un evento avverso, 18 si sono detti contrari al vaccino, 10 indecisi, 6 stanno ricercando una gravidanza o sono in allattamento, 6 si ritengono immuni per pregressa malattia, 4 non hanno fornito spiegazioni.

“Il primo obiettivo – ha concluso Pugliese – è vaccinare i non vaccinati, il secondo vaccinare con almeno una dose chi ha già contratto il Covid, il terzo vaccinare i neo assunti”.

E se i cosiddetti “irriducibili” persisteranno nella resistenza al vaccino? “Cercheremo di evitare la coercizione anche se, con il decreto, abbiamo la possibilità di farlo – ha detto il direttore sanitario Pedrazzini – ci sarà anche la mediazione degli Ordini professionali. Tuttavia l’impatto del decreto prevede l’obbligo di provvedimenti conseguenti alla scelta di non fare la vaccinazione: demansionamento, cambio mansione con modifica salariale, fino alla sospensione del professionista e dello stipendio. Il nostro primo approccio sarà l’obbligo morale alla campagna vaccinale in ospedale così come nelle Cra per non mettere a rischio le strutture. Tuttavia crediamo che non ci saranno servizi che entreranno in cri a causa della mancata vaccinazione degli operatori”.

SINDACI PIACENTINI “DELUSI DALLE MISURE DEL GOVERNO. CHIEDIAMO RISTORI PRONTI ED EFFICACI”

Delusione e tristezza per le ultime misure varate dal Governo. I sindaci della provincia di Piacenza hanno firmato una nota congiunta in cui esprimo la contrarietà per essere stati “ancora una volta bypassati”. Nella lettera si fa riferimento soprattutto al malessere che stanno vivendo alcune categorie di lavoratori che vedono nelle amministrazioni locali il proprio interlocutore e a cui rivolgono tutta la loro sofferenza.

Una volta ancora ci troviamo a dover manifestare profonda delusione, e tristezza, per le misure del Governo. Una volta ancora, infatti, vediamo forti limitazioni nei confronti di categorie stremate. Una volta ancora, inoltre, apprendiamo di queste misure già confezionate, senza che noi, o i nostri rappresentanti siano stati interpellati e coinvolti. E questo è molto grave: i sindaci, gli enti locali, sono naturalmente il primo livello di contatto tra la società e l’istituzione. I commercianti, i lavoratori, le famiglie, vedono – giustamente – nel Comune il proprio primo interlocutore, il proprio primo destinatario di insofferenza. E il Comune è stato bypassato, una volta ancora.

A noi i cittadini sollevano dubbi, rimostranze, spesso critiche. A noi i cittadini chiedono risposte. A noi chiedono “Perché?” dopo un anno e oltre di emergenza siamo costretti a subire le stesse cose del primo momento. Noi, in questo momento, non abbiamo risposte. Non ci sono state date. Forse perché troppo difficili da ammettere. È troppo difficile oggi ammettere di aver creato problemi drammatici con il piano vaccinale nazionale. È avvilente vedere Paesi – vicini e lontani – procedere a spron battuto con la somministrazione, e paragonarli al nostro Sistema Sanitario Nazionale (per fare un esempio, nello Stato di New York, per lungo tempo preso a modello negativo di gestione della pandemia, si è già arrivati ora a vaccinare i trentenni), che arranca, e costringe a stringere la cinghia, ancora.

Si tratta di una battaglia che tutti combattiamo, ma le armi ora sono nettamente impari. Chi chiude ha perso la forza – la voglia? – per continuare a lottare con gli altri. E noi, sinceramente, non possiamo biasimarlo. Non ci sentiamo di colpevolizzare chi, come in questi giorni, manifesta il proprio malessere e la propria difficoltà. Anzi, ha il nostro sostegno. Ha il nostro sostegno perché la sofferenza dei cittadini non può che essere la nostra.
In questi mesi noi abbiamo cercato di fare la nostra parte, approntando piani di sostegno alle famiglie e alle attività, ripartendo i fondi statali, accompagnandoli con fondi comunali, per tamponare il primo momento di crisi. Ora lanciamo un appello, al governo e alla regione, affinché le nuove misure vengano accompagnate da ristori pronti ed efficaci. Allo stesso tempo, chiediamo che il nuovo governo si faccia carico di implementare a dovere il piano vaccinale.

L’importanza di questa posizione unitaria è notevole: è la voce di quasi trecentomila persone che lo chiede.

“CONOSCETECI E ANDRETE OLTRE I PREGIUDIZI”

Sul cambio di destinazione dell’immobile di strada Caorsana, da centro culturale a moschea, è montato un vero e proprio caso, forse più politico che altro. Lejla Bosnjakovic, direttrice della Comunità Islamica di Piacenza, lancia un appello “venite a conoscerci, le nostre porte sono sempre aperte, solo così si andrà oltre i pregiudizi”.