ALL’EX CARMINE SPAZI IBRIDI E INCLUSIVI

Sarà uno spazio ibrido, difficile da definire, uno spazio comunque inclusivo e multi servizio. Quello che sorgerà all’interno dell’ex chiesa del Carmine di piazza Cittadella sarà qualcosa di difficile da concepire con precisione, almeno per il momento. Ma alcuni esempi possono venire in aiuto. Esempi come quello piacentino ne esistono già sparsi per l’Italia: a Milano, Napoli, Bari con i laboratori di barriera, a Bologna all’interno delle serre dei giardini Margherita, a Palermo nell’ex deposito locomotive. Spazi non convenzionali nati per iniziativa di gruppi dal basso, nati per ridare vita a luoghi dimenticati. La regione Emilia Romagna finanzierà in parte questi interventi come farà in ogni capoluogo di provincia. La tematica principale del laboratorio aperto nel Carmine sarà la mobilità logistica sostenibile. Il laboratorio aperto partirà prima che vengano ultimati i lavori di recupero del Carmine, stimati in circa tre anni. Troverà spazio, temporaneamente, al Tecnopolo, nel cuore appunto della logistica piacentina. I soggetti gestori dovranno avere caratteristiche specifiche, professionisti altamente qualificati nel settore della logistica ma non solo. Dovranno essere in grado di coniugare eventi ma anche offrire servizi ai piacentini, in modo che il Carmine diventi quella cintura tra chi arriva in città e il centro che fino ad oggi non è stato.

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