APP: “SOLO ORA IL COMUNE SI OCCUPA DELLA REVISIONE CONCESSIONE PARCHEGGI. MEGLIO TARDI CHE MAI”

Alternativa per Piacenza, dopo la conferenza stampa del 25 novembre scorso, torna sulla concessione di Piacenza Parcheggi, la società che gestisce gli spazi blu. In particolare in merito alla determina con cui l’amministrazione ha affidato ad una società esterna il servizio di supporto specialistico per la revisione del Piano Economico Finanziario relativo alla concessione esistente con la Piacenza Parcheggi. “Meglio tardi che mai” commentano il capogruppo Stefano Cugini e il consigliere Luigi Rabuffi.

Sotto l’albero di Natale, grazie alla puntigliosa intraprendenza di Alternativa per Piacenza, ecco d’incanto comparire all’albo pretorio del Comune la determina dirigenziale n. 3110 del 16/12/2022, con cui la nostra Amministrazione affida a una società specializzata “…i servizi di supporto specialistico per la revisione del Piano Economico Finanziario relativo alla Concessione in essere con la Società Piacenza Parcheggi Spa…”. Meglio tardi che mai, ci vien da dire, dopo aver dimostrato, carte alla mano, che non vengono incassati i canoni di concessione dei parcheggi da quasi due anni (conferenza stampa del 25 novembre scorso, cui è seguito un silenzio assordante di chi avrebbe dovuto invece spiegare ai cittadini l’arcano, dato che parliamo di soldi loro). Giova ricordare ai non addetti ai lavori che ciò dipende dai pareri chiesti al Dipe (dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri) e dalle osservazioni che ne sono derivate, cui, solo dopo il nostro accesso agli atti di fine ottobre 2022, il Comune ammette di non essere in grado di dare seguito, ”in quanto all’interno del Servizio non risultano esserci figure adeguate per poter rispondere alle richieste formulate dal Dipe”.

Non avere in organico le dovute competenze ci sta, nulla da dire. Non è invece accettabile che questo influisca sull’eccessivo prolungarsi dei tempi di incasso di denari pubblici, venendo così meno al proprio dovere di buona amministrazione. Specie se il parere al Dipe è stato chiesto il 27 aprile 2022, con più di un anno di ritardo sui termini delle spettanze 2020. Peggio ancora se il suddetto Dipe, nella corrispondenza con l’Ente, spiega che il proprio giudizio non debba ritenersi vincolante. Difficile non pensare che senza la nostra insistenza le carte sarebbero ancora ferme su qualche scrivania, aspetto alquanto spiacevole, dato che poi ai contribuenti le tasse vengono chieste e le scadenze si pretende siano rispettate. Si diceva che all’appello mancano i canoni 2020 e 2021, per un totale di almeno un milione e 860mila euro (senza contare l’ulteriore 10% dovuto da contratto sull’eccedente la somma di un milione e 200mila euro). Entro il 31 gennaio 2023 ci risulta sia da incassare anche il canone 2022.

In attesa di riscuotere ciò che spetta ai cittadini (che i parcheggi li pagano, e se non li pagano vengono doppiamente multati!), come Alternativa per Piacenza prendiamo amaramente atto della beffa, oltre al danno, posto che ai grandi ritardi di risorse in entrata la nostra comunità deve ulteriormente aggiungere, in uscita, la bella cifra di 17.199,56 euro (l’impegno di spesa del Comune di Piacenza per il conferimento dei servizi di supporto specialistico per la revisione del Piano Economico Finanziario relativo alla concessione in essere con la società Piacenza Parcheggi Spa alla Avalon Srl, come si legge nella determina dirigenziale n.3110, ndr). La revisione del Piano Economico Finanziario 2020, gioco forza, avverrà infatti sottraendo soldi ad altre iniziative di pubblica utilità.

 

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