DISCUSSIONE BILANCIO IN CONSIGLIO: DOVE E’ FINITO IL SENSO DEL LIMITE?

Più che una maratona è stato un continuo start and stop. Scoraggiante e deprimente per chi assistito, ma neppure troppo edificante per i protagonisti stessi.  Le prime tre ore abbondanti di consiglio comunale sono trascorse tra lunghe sospensioni, convocazione lampo dei capigruppo per sbrigliare una empasse difficile da districare si manca la volontà. Questo è quello che è emerso, mancanza di volontà a trovare una via che potesse portare fruttuosamente a discutere i 370 emendamenti presentati. In verità il primo stop è arrivato addirittura per gli ordini del giorno; secondo Fratelli d’Italia ci sarebbe stato un accordi secondo cui la maggioranza avrebbe ritirato gli emendamenti per dare spazio alla minoranza. Così non è stato: la consigliera Pagani (Pc Oltre) ha chiesto la parola per esporre un odg. E via con la prima sospensione durata quasi un’ora. La ripresa dei lavori ha visto i consiglieri di maggioranza prendere la parole per ritirare i proprio ordini del giorno.

Ma la nave si è incagliata di nuovo su un odg presentato dal consigliere Domeneghetti di FdI riguardante l’aumento dell’addizionale Irpef deciso l’anno scorso dalla giunta. La discussione si è inceppata sull’impegno ad istituire una commissione speciale per indagare l’aspetto della pressione fiscale, ma dall’altra parte la sindaca ripeteva di aver promesso uno specifico esame della questione all’interno della commissione bilancio. Altro stop: via vai di consiglieri in piedi al tavolo della giunta, compreso il direttore generale Canessa, a discutere per trovare una quadra. Un clima reso teso da un ostruzionismo portato all’esasperazione da Fratelli d’Italia (firmatario di 253 emendamenti) che ha fatto sbottare qualche consigliere della stessa opposizione.

Poi la discussione è ripresa con gli emendamenti: a fine seduta ne sono stati discussi 81 e approvati 27, tuttavia non è stato un bello spettacolo. E ci permettiamo di dire che neppure la maggioranza ne è uscita troppo bene, tesa a trovare a tutti i costi un accordo con i “capricci” della minoranza. E domani è la volta della seduta ad oltranza. Cambierà il clima?

 

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